venerdì 31 luglio 2009

"TROPPE MINACCE". UNA LEGGE CONTRO I FANATICI DI ALLAH


Souad Sbai va al contrattacco contro i fondamentalisti.

Moderata sì, ma fino a un certo punto, Souad Sbai va al contrattacco contro i fondamentalisti. L’avevano già dichiarata “nemica dell’islam”, condannandola a morte con un video su youtube. Ora la deputata del Pdl di origini marocchine va al contrattacco e chiede lo scioglimento delle associazioni di cui fanno parte coloro che l’hanno presa di mira come simbolo dell’apostasia. Nelle settimane scorse, Libero aveva fatto venire alla luce l’esistenza di «una cellula di stampo jihadista e qaedista che mi ha rivolto esplicite minacce di morte attraverso un filmato agghiacciante», ricorda la Sbai, definendolo «l’ennesimo tentativo di delegittimarmi, attraverso una vera e propria campagna di morte contro i moderati». Come un segugio, ha collaborato con le forze dell’ordine per individuarli, smascherarli e collocarli nel loro ambito operativo: «Gli attacchi sono venuti da un gruppo legato ad un certo Usama El Santawy, 32enne, egiziano. Il signore in questione, cui vengono anche affidati i bambini di certe colonie estive, appartiene ai Giovani Musulmani ed è presumibilmente legato alla moschea di Segrate, il cui presidente è Abu Shwaima, nonché membro esecutivo dell’Ucoii. Voglio ringraziare carabinieri e polizia per l’importante lavoro svolto fin’ora», rivela la parlamentare, che inoltre è in possesso di fotografie e filmati delle persone coinvolte nel complotto contro di lei. Sono altre decine di immagini, che ritraggono alcuni giovani durante campi in montagna e alcuni video, in cui compaiono alcuni nell’atto di pregare in pubblico e diffondere il messaggio coranico davanti a una stazione della metropolitana milanese.Attività non illecite di per sé, a meno che non si tratti di preparativi in vista di una stragegia violenta. Per questo la Sbai ritiene «necessario che tutti coloro che ritengono pericoloso questo tipo di associazioni si dissocino immediatamente e prendano le distanze da gruppi che hanno evidenti intenzioni minacciose e belligeranti». Dopo una lunga militanza come avanguardia delle donne musulmane, dopo essersi battuta in difesa dei diritti femminili nei contesti familiari dell’immigrazione, la parlamentare non si limita più a lanciare l’allarme, ma chiede provvedimenti concreti, per il bene comune.Nonostante l’art. 3 della legge sicurezza, ai commi 34, 35 e 36, preveda già lo scioglimento e persino la confisca dei beni ai danni delle associazioni sospettate di svolgere attività terroristiche, la proposta di legge Sbai tende a «impedire che associazioni con chiari intenti jihadisti, e dunque militaristi, trovino campo libero nel nostro Paese», con particolare riguardo al fondamentalismo islamico. Nel mirino, in particolare, il movimento dei Fratelli Musulmani, definito «un’organizzazione islamica radicale», che «riconosce la sharia come legge fondamentale (...), non accetta la democrazia multipartitica, nega le libertà civili e politiche, giustifica l’attività terroristica (...) svolge attività illegale diretta ad interferire nell’esercizio delle funzioni di organi costituzionali». A chiarire meglio le finalità dell’organizzazione, Sbai cita il motto dei Fratelli musulmani: «Allah è il nostro obiettivo. Il Profeta è il nostro capo. Il Corano è la nostra legge. Il jihad è la nostra via. Morire nella via di Allah è la nostra suprema speranza». Sebbene non abbiano una presenza esplicita in Italia, Sbai fa leva sull’art. 18 della Costituzione che, nel promulgare la libertà di associazione (nonchè di culto), «proibisce le associazioni segrete e quelle che perseguono, anche indirettamente, scopi politici mediante organizzazioni di carattere militare (jihadista)». E oggi, rileva, «in piena emergenza terroristica di matrice islamica e di fronte all’aumento delle associazioni che si ispirano al movimento terroristico di Al Qaida e all’organizzazione islamica radicale dei Fratelli Musulmani, tale intervento appare ancora più urgente». Un primo cofirmatario c’è già. Fabio Rampelli, deputato del Pdl e membro della Commissione cultura, che aderisce alla proposta di legge Sbai. Chi, nel panorama politico italiano, ha sponsorizzato e coperto le organizzazioni islamiche fondamentaliste, per ora tace. (Fonte: LiberoNews, da http://www.informazionecorretta.com/ )

10 commenti:

Stefano. ha detto...

Sbai ha ragionissima.
Chi minaccia di morte Mon ha diritti politici.
Andrebbero sciolte quelle associazioni, ed aggiungo io, espulsi i capi.

Anonimo ha detto...

Ci sono associazioni di mussulmani come l'Ucoi che si fingono moderati ma in realtà non lo sono, secondo me andrebbero controllate attentamente, invece l'Ucoi è stat invitata in passato a far parte dell Consulta islamica che il precedente governo aveva istituito.
Trovo che non si possa assolutamente permettere che certe frange estremistihe possano permettersi di minicciare un qualsiasi cittadino italiano, questo dimostra quant un certo tipo di islam sia razzisti e odi profondamente noi ristiani o chiunque vada contro le loro idee estremistiche.

lorena

Alessandra ha detto...

Ed è stata l'UCOII a far fallire la consulta islamica.

Anonimo ha detto...

Accidenti: Ma quanto è aumentata ultimamente di peso la Sbai? Era così carina:-)
Facezie a parte, la sua battaglia è sacrosanta, e le associazioni razziste come l'Ucoi, andrebbero sciolte immediatamente.

Alessandra ha detto...

Non so quanto sia recente la foto... .

Stefano. ha detto...

Posso inserirmi a testimoniare: Ho visto Sbai durante la campagna elettorale dello scorso anno, e posso assicurare che era molto più snella. Quindi, l'aumento dovrebbe essere recentissimo:-)
Stefano.

Anonimo ha detto...

Lo stato itlaiano dovrebbe fare attenzione a chi invita a far parte di organi così delicati e sempre lo stato dovrebbe con gli organi preposti a controllare l'Ucoi e la sua gerarchi.
Tempo fa su islam on line,in un articolo scritto se non ricordo bene scritto proprio da Hamza Picardo, ove scriveva del figlio che si era presentato alle politiche di non so quale regione in una lista civica che alla fine lo aveva estromeso dalla canditura, il signor Picardo in questo articolo metteva in evidenza la cacciata del figlio su un piani razzista dicendo che, il filgio era stato estromesso perchè musulmano e che noi italiani eravamo dei razzisti. Nell'articolo era inserito anche il programma che il figlio Daniel mi sembra questo sia il nome, lo stesso articolo lo lessi anche su facebook...allora mi domando visto piccardo e la sua associzione sono i primi ad essere razzisti, perchè non fare controlli più incisivi ed espellere i personaggi sospetti, in fin dei conti questa associzaione vorreb l'approvazione di un tribunale legato alla legge della shari, vorebbe l' approvazione della poligamia. Tutto ciò va contro l'ordine pubblico di questo Stato.

lorena

Alessandra ha detto...

Sì, Lorena, il ragazzo, Gabriele (Gibril) era figlio di Piccardo.

Anonimo ha detto...

Semplicemente ridicolo che si definiscano una razza.
Sono solo una congrega religiosa ostile, e come tali vanno trattati.

Alessandra ha detto...

Naturalmente, però, non si dovrebbe comunque parlare di "razze"... .