giovedì 16 luglio 2009

BRESCIA, IL MARITO DELLA "SPOSA BAMBINA" RISCHIA UNA CONDANNA A 8 ANNI

IL PM HA CHIESTO LA STESSA PENA PER I GENITORI.

«CONDANNA A 8 ANNI DI CARCERE per padre, madre e figlio con le accuse di violenza sessuale, riduzione in schiavitù, introduzione illegale di minore in Italia». È iniziato ieri il processo dei tre kosovari coinvolti nella vicenda della “sposa bambina” e queste sono state le richieste dell’accusa rappresentata dal pm Silvia Bonardi. Ora il processo riprenderà il 15 luglio prossimo, quando, salvo imprevisti si dovrebbe avere la sentenza. È trascorso un anno da quando la storia della bambina rom, che a 13 anni ebbe un figlio (una figlia, ndr), venne alla ribalta delle cronache locali e nazionali. Secondo la ricostruzione della squadra mobile della Questura di Brescia, la ragazzina madre era stata comprata dai genitori del futuro sposo per circa 17.000 euro, seguendo un rituale che tra quella gente è prassi normale. La sua storia si scoprì quando dopo il parto si sentì male e dovette essere ricoverata a Brescia. Una volta ricoverata venne fuori la vera storia della “sposa bambina” e le responsabilità, per le leggi italiane, del marito e padre ora incriminato, assieme ai genitori. Il curatore si è costituito per lei parte civile, nel processo che si sta celebrando con rito abbreviato. ("Giorno")

Non dimentichiamo l' Iran: le proteste continuano, le donne sempre in prima linea .

Intanto Al Qaeda contro Pechino e contro Kadeer. La Cina cerca simpatia fra i Paesi islamici .

4 commenti:

Annamaria ha detto...

Io nn voglio che "rischi" 8 anni.
Io voglio che gliene diano almeno 10. Sicuri!

Alessandra ha detto...

Sì, soprattutto sicuri, visto che da noi spesso la certezza della pena è un optional.

Anonimo ha detto...

Spero che buttino la chiave della cella dei tre Maumer.
Stefano.

Anonimo ha detto...

Spero proprio che la giustizia sia inflessibile... qui non ci sono tradizioni che tengono... questa è inciviltà, è barbarie...
Grandmere