lunedì 27 luglio 2009

JAMILA BIN HABIB SULL' OMICIDIO DELLE 4 AFGHANE IN CANADA


Jamila Bin Habib, autrice di Mavieàcontre-coran – VLB -, firma nell’edizione odierna del quotidiano “La Presse”, un commento sul dramma E drame che ha colpito una famiglia di origine afghana di Montréal. Tre sorelle e la prima moglie del loro padre sono state trovate morte annegate in un’automobile nel fondo del canale Rideau di Kingston. Il loro padre, la sua nuova moglie e il loro fratello, sono stati accusati di omicidio premeditato e di complotto per omicidio. I poliziotti sospettano che si tratti di un crimine detto d’onore. Ma la (infame) pro-zia delle tre Adolescenti, Zamina Fazel, difende gli accusati e crede al suicidio. In un’ intervista sul Toronto Star, riportata da CTV rapportéeparCTV lei scarta la tesi dello shock fra culture e afferma che le vittime sono decedute in seguito ad un patto di suicidio deciso dalla maggiore delle tre, Zainab, di 19 anni (quella che il padre ha descritto come “una figlia ribelle” à a décrite “Zainab non era normale”, ha detto la pro-zia. L’articolo di CTV rapporta pure che Ihsaan Gardee, portavoce della Lobby islamista CAIR-CAN, obietta in merito all’impiego dell’Espressione “crimine d’onore”. Si preoccupa piuttosto della reputazione della religione/cultura islamiche che della sorte drammatica delle giovani ragazze che subiscono l’oppressione della cultura dell’onore. Si rischia di udire ancora parlare della supposta “islamo-fobia” degli abitanti del Québec e altre stupidaggini, fino ad islamo-nauseam .

L’ esempio britannico

Il 23 gennaio 2006, Banaz Mahmoud Bakabir, una giovane donna d’origine curda, è stata selvaggiamente assassinata alla periferia di Londra. Strangolata e seppellita in un tronco nel giardino della casa di famiglia, il suo corpo è stato trovato il 28 aprile. Gli assassini: suo padre e suo zio. Ciò che è ancora più scandaloso in questa vicenda, è l’inazione della Polizia metropolitana di Londra, che Banaz aveva ripetutamente contrattato esprimendo le sue preoccupazioni di essere uccisa, senza che alcuna Protezione le sia stata offerta.
La polizia britannica si sta piegando sulla morte di 117 casi di donne sparite in circostanze misteriose, durante questi ultimi 15 anni. Uno Studio del Center for Social Cohesion (Centro per la Coesione sociale), intitolato Crimes of the Community (Crimini della Comunità), apparso a Febbraio 2008, ha raccolto numerose testimonianze di donne vittime della violenza familiare. L’inchiesta mostra ugualmente come la complicità delle autorità pubbliche banalizzi i crimini d’onore e si metta al servizio di capi religiosi integralisti. Più vicino a noi, il 10 dicembre 2007, un crimine d’onore è stato commesso contro un'adolescente di 16 anni, Aqsa Parvez, nella regione di Toronto (Canada).
L’omicida, suo padre, non sopportava affatto il modo d’essere, di vivere e di vestirsi di sua figlia. Quest’ultima aveva così inventato ogni tipo di strategia per sbarazzarsi di questo velo ingombrante che le veniva imposto dalla famiglia. Sebbene il suo assassinio sia risuonato da una parte all’altra del nostro Paese, in Québec ci si è ben guardati dal qualificare questo Assassinio come crimine d’onore. (Fonte: Lisistrata , vedi Permalink )

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Che mondo infame:-(

Annamaria ha detto...

"Sebbene il suo assassinio sia risuonato da una parte all’altra del nostro Paese, in Québec ci si è ben guardati dal qualificare questo Assassinio come crimine d’onore."

!?!?!??!?!!!!!!!!!
??!???!?!?!?!?!!??

:-/

Alessandra ha detto...

Sì, Annamaria: purtroppo hai letto bene... .