venerdì 5 giugno 2009

SAMAR MINALLAH, LA DONNA CHE DIFFUSE LE BARBARIE SULLE DONNE IN PAKISTAN, E' STATA CONDANNATA A MORTE DAI TALEBANI


E' accusata di offesa alla reputazione dei talebani e della popolazione nella vallata di Swat. Per questo è prevista la morte per lei, Samar Minallah, e minacce altrettanto letali alla sua famiglia. «Ho paura, davvero tanta. Da quando un mese fa è scoppiato lo scandalo della ragazza di Swat frustata dai talebani non ho più pace. Per me è cambiato tutto. Temo per i miei due figli di 11 e 16 anni, temo per mio marito. I talebani hanno già annunciato di avere pronti alcuni attentatori suicidi per ucciderci appena possibile» . Non è la prima volta che la 41enne Samar viene attaccata direttamente dai talebani. Da oltre 20 anni dedica tutte le sue energie alla lotta per l’emancipazione femminile nelle «zone tribali» e nel Pakistan rurale. A questo fine ha fondato una sua organizzazione non governativa, la Ethnomedia. Un suo video qualche anno fa venne anche premiato alle Nazioni Unite per il coraggio con cui denunciava la tradizione di sposare le bambine agli anziani per dirimere le dispute tra clan rivali. E immancabilmente le piovvero contro le accuse di «tradimento» e di «essersi venduta ai nemici dell’Islam e del Pakistan». «Ma questa volta è grave, molto grave. Ne va della nostra vita», dice quasi mangiandosi le parole.
Samar il primo di aprile scorso diffuse il filmato ripreso da un telefonino di un gruppo di talebani che nel villaggio di Matta, nel cuore della vallata di Swat oggi al centro dell’offensiva militare pakistana, flagellavano Chand Bibi, una diciassettenne sospettata di avere una relazione «illecita» con il suocero. Le immagini della giovane donna a terra, tenuta per le gambe e le braccia dai suoi aguzzini con il turbante scuro in testa fecero il giro del mondo. «In un primo tempo gli stessi talebani dissero che quello era un’azione legittima, nel pieno rispetto della legge islamica. Poi però ritrattarono, dissero che il video era falso, si resero conto che giocava contro di loro, convinsero persino Chand Bibi a negare che il fatto fosse mai avvenuto. È allora che sono scattate le minacce», ricorda Samar. E lei come si è difesa? «Non ho difese. Ho dovuto cambiare casa. Con la mia famiglia ci troviamo in gravissime difficoltà economiche. Temo per il mio bambino più grande che va a scuola. Muslim Khan, portavoce di Sufi Mohammad, uno dei leader di Swat, ha dichiarato anche alle televisioni locali, non ultima GeoTv diffusa in tutto il Paese, che io sono una vergogna per l’islam. E ho ricevuto tantissime telefonate minatorie, minacce di ogni tipo». Le autorità non la difendono? Dopo tutto è in corso una guerra aperta con i talebani di Swat. «Il ministro dell’informazione per le province delle zone tribali, Iftikhar Hussein, da Peshawar mi ha pubblicamente accusata di aver danneggiato l’accordo sull’applicazione della Sharia a Swat. Dal primo di aprile almeno tre attiviste di organizzazioni non governative pakistane che lavorano per i diritti delle donne sono state assassinate, altre nove sono minacciate».E che ne è stato di Chand Bibi? «Non so. Sembra fosse stata punita perché rifiutava di sposare un militante talebano. Ma ora a Swat regna il caos. Chand Bibi potrebbe già essere morta». L’offensiva anti-talebana in corso potrebbe migliorare la situazione a Swat? «È troppo presto per dire. Io lo spero ardentemente. Ma anche in passato l’esercito ha compiuto operazioni simili, che sono finite nel nulla. C’è il rischio molto serio che tutto questo abbia effetti controproducenti e spinga addirittura nuovi giovani ad arruolarsi tra i ranghi talebani. Non sarebbe la prima volta». (Fonte: PENSIERIMADYUR , 31/5)

E a proposito di barbarie sulle donne in Pakistan: Pakistan: distrutta scuola femminile .

6 commenti:

Stefano. ha detto...

OT OT
Debbo ammettere che durante questa campagna elettorale, sono stato "Allamiano" a corrente alternata.
Pur apprezzando vivissimamente la sua difesa di Israele, pur stimando infinitamente la sua lucidissima intelligenza, mi andavano un po' strette certe sue scelte cristiane.
Non perché io non lo sia; ma perché essendo un cristiano un po' Ghibellino, sono molto restio a gridare all'oracolo divino ogni volta che il papa od un prelato apre bocca.
Ma assistendo ieri al comizio di Magdi al teatro Dal Verme, ho compreso, che difendendo l'Europa cristiana, non si difendono solo i cristiani, non si difendono solo i valori cristiani: Ma si difende an che la prostituta, l'omosessuale il carcerato, il sostenitore dell'eutanasia, l'adultero, l'islamico moderato, l'ateo.
Non solo perché nella civiltà cristiana la prostituta non rischia di essere decapitata, l'omosessuale e l'adultero non rischiano d'essere lapidati, chi ha rubato non rischia le mani, il sostenitore dell'eutanasia può liberamente sostenere le sue tesi, così come il musulmano moderato il buddista, il testimone di geova od il seguace di scientology. E l'ateo può liberamente scrivere le sue opinioni sui pulman senza rischiare la triste fine che avrebbe fatto se avesse scritto sugli autobus arabi che non esiste allah.
Ma anche perché la società cristiana è l'unica in cui non ci sono ne paria ne dhimmi, dove tutti hanno pari identica dignità, dove l'ultimo dei barboni, l'ultima delle prostitute, il peggiore dei peccatori non sono un oncia in meno del Papa o del Re.
Per questo difenderò col mio voto questa civiltà.
Se poi non mi andrà bene qualche disposizione vaticana, basterà che con me siano d'accordo il 51% degli italiani per cambiarla.
Ma potremmo farlo unicamente dietro lo scudo della civiltà ebraicocristiana, senza questo scudo non potremmo più neppure essere pubblicamente atei.
Stefano.

Stefano. ha detto...

Inutile aggiungere l'opinione che i talebani sono le peggiori fra le bestie.

Alessandra ha detto...

Samar merita di essere conosciuta e sostenuta.

Stefano. ha detto...

Se lo facessero le femministe...
Invece siamo soli a lottare.

Alessandra ha detto...

Anche se lo facessero le femministe, ovviamente non potremmo esimerci dal farlo anche noi.

stefano. ha detto...

Certo, non le lasceremmo di sicuro sole.
Stefano.