lunedì 22 giugno 2009

ITTY: "IL MIO PRIMO DIECI IN INGLESE E LA CERTEZZA DI AVER SVOLTATO PER SEMPRE"

PADRE ELETTRICISTA, LA MAMMA CHE LAVORA IN CLINCA "EMANCIPAZIONE E RISPETTO SI GUADAGNANO SUI LIBRI" .

Figlia di immigrati. «Andrà all' università. E pensare che non le piaceva studiare» Farò economia e commercio. E lavorerò in un ong.

Quella volta là. Giusto un paio d' anni. Era una verifica scritta di inglese. Itty prese addirittura dieci. Sì, proprio un dieci tondo tondo. Meglio di Pasquale Tritto. Il primo della classe. Forse il più bravo della scuola. Quel saputello, quell' aria strafottente. Fu quella volta là, che Itty si rese per davvero conto di aver svoltato, di aver cambiato il corso della sua vita. Perché fino all' inizio di quell' anno, non è che lei fosse un granché a scuola. Intelligente, sì. Lo dicevano tutti. Ma poca voglia di studiare. Giusto il minimo. Poi, un qualcosa che scatta dentro. Come la voglia di arrivare in alto in alto. Anche un modo doveroso di ricambiare gli sforzi dei suoi genitori. Papà Belgacem e mamma Hna. Immigrati tunisini della prima ora. Gli Anni Ottanta. Prima lui e poi lei. L' arrivo regolare, poi la legge Martelli che meno male sistema tutto. La Sicilia, poi Milano. Lui a zappare la terra, a raccogliere i pomodori. Lei a far le pulizie dalle signore. Con grande dignità. Quindi la vita che passin passino comincia a girare per il meglio. Lui elettricista per una ditta e lei nelle cucine della clinica Madonnina. I due stipendi. La casa Aler. La fine del mese che è una conquista difficile e però possibile. I tre figli maschi. Ghaieth, Nizar, Houssen. E la ragazza. Ibtisame che ha 19 anni, che tutti chiamano Itty e che questa settimana sarà in ballo con la maturità. Itty che meriterebbe un bel cento. Ne è sicura la professoressa di italiano e storia, la Di Lecce. Per come a un certo punto ha intrapreso un percorso di incredibile crescita. Rinunciando a certe uscite con gli amici, rinunciando a certi programmi in tivù. Itty che però il cento non lo potrà mai prendere. Colpa di quei primi anni così così. Colpa delle regole scolastiche che impongono la valutazione sui cinque anni. E però chisseneimporta. Perché il suo sarà un novanta che vale un cento. Primo passo di un cammino che punterà in alto in alto. L' università che è già tutto deciso. Sarà economia e commercio. Indirizzo internazionale. Magari in un organizzazione non governativa. Magari in qualche mega istituto a litigare con le prossime crisi venture. Itty che sogna la Bocconi. Perché da piccolina ci passava davanti e il vedere tutti quei ragazzi le metteva allegria. Itty che se la meriterebbe proprio, la Bocconi. Per quella sua testa mica da niente, per quella sua voglia di darci dentro. E maledizione, la Bocconi che resterà un sogno proibito. Perché ci vogliono troppi soldi, perché papà e mamma non è che possono fare miracoli. E così sarà la Bicocca. Comunque un sogno. Per Itty che è immigrata di seconda generazione, che ce l' ha fatta grazie ai sacrifici di papà e mamma, che poi ci ha messo tanto pure del suo. Per Itty che alla maturità porterà una tesina proprio sull' immigrazione. Volendo dimostrare quanto sia sbagliato addebitare agli stranieri tutti i guai della nostra società. Cercando di evidenziare quanto sia grande la massa degli extracomunitarii che vivono in tutta onestà.
Pagine e pagine piene di numeri, di statistiche. Ma colme anche di sentimento, di passione, di rabbia. Rammentando certe diffidenze dei suoi compagni che alle medie la tenevano un po' in disparte. Ricordando quelle occhiate un po' strane di certe persone alla sua amica che indossa il velo. Sapendo bene quanto possano essere importanti anche le più piccole conquiste del quotidiano. A maggior ragione per una come lei. Che con il suo sorriso meraviglioso e tutta la sua dolcezza sta lì a mezzo tra la tradizione islamica delle origini e la cultura turbolenta di casa nostra. Che da piccola non voleva studiare l' arabo e adesso invece sì. Che non indossa il velo e non prega come d' obbligo, ma un giorno forse sì. Che profondamente ama i suoi genitori e mai e poi mai vorrebbe deluderli. Nei comportamenti, nelle scelte. Già, Itty che il prossimo anno andrà all' università, andrà verso il suo futuro. Come in quella foto che ha scattato un giorno con il telefonino. Si vedono i binari che portano alla Bicocca. Quasi fosse un viaggio verso l' emancipazione. Come un desiderio di libertà da certe regole. La difficoltà di stare lì a mezzo tra due mondi, tra due culture. Quei binari. Quell' emancipazione. Carlo Lovati La scheda Ragioneria Ibtisame Guerine, 19 anni, detta Itty, quest' anno ha frequentato la quinta A all' Istituto Pietro Custodi per ragionieri. È stata ammessa alla maturità con il 18, un risultato che, a causa di un' inizio un po' in sordina della sua esperienza scolastica, la penalizza rispetto ai notevoli risultati ottenuti negli ultimi anni. Materie preferite, lingue e diritto. Sorriso Itty è figlia di una coppia di immigrati tunisini della prima ora. Il suo vero nome è Ibtisame, che per noi italiani è abbastanza difficile e proprio per questo tutti la chiamano con quel buffo nomignolo. Bellissimo comunque il significato del suo vero nome: Ibtisame nella lingua d' oltremare vuol dire «sorriso» . ( Fonte: "Corsera", Cronaca di Milano, 21/6)

E ancora dall' Iran "in fiamme": Lettera dall'Iran, Da Teheran, lettera aperta di una ragazza al suo popolo e all'Occidente: "Negli occhi di Neda ho visto morire il mio Paese, ho visto morire l'umanità". Di Nardana Talachian, per tutti i ragazzi in piazza a Teheran . Nardana è anti-israeliana, paragona impropriamente la situazione degli Iraniani a quella dei Palestinesi... ha parte questo una lettera toccante, che merita. Anche per la severità con l'Occidente che ha lasciato soli i manifestanti.

3 commenti:

Closethedoor ha detto...

Ciao Alessandra, volevo lasciarti una bella notizia in stile "spigolatura".
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http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=63068&sez=LEALTRE
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Bisogna dire che gli e' andata meglio della signora sarda del dicembre scorso, che oltre a non aver ricevuto nessuna ricompensa, si e' sentita dare della stupida da conoscenti e clienti

http://www.montebelloblognews.com/2009/01/protagonisti-tiziana-concu-cassiera-di.html

countrygirl ha detto...

Ecco questi sono due esempio di immigrazione che mi piace

Alessandra ha detto...

Close, non ci dovrebbe esserci differenza tra il marocchino e la sarda: hanno fatto entrambi il loro dovere, per quanto sia difficile in questo caso :-).

Country: quanti problemi in meno avremmo con gli immigrati, in particolare arabi e/o musulmani, se ci fossero più persone come Itty e la sua famiglia o come il marocchino di cui ha parlato Close! LORO IN PRIMIS avrebbero meno problemi e questa 19enne, che a quanto ho capito è nata in Italia, l'ha capito.