lunedì 22 giugno 2009

ROMEO E GIULIETTA IN INDIA : GLI SPOSI NEMICI SI UCCIDONO


LA STORIA. IL CONSIGLIO DEL VILLAGGIO AVEVA INTIMATO LORO DI METTERE FINE ALL' UNIONE PENA LA MORTE .

Lui indù, lei musulmana: si avvelenano per non lasciarsi .

Chissà se Amreen e Lokesh avevano visto Jodhaa Akbar (foto della locandina. La protagonista femminile è la celeberrima e splendida attrice e produttrice cinematografica Aishwarya Rai, indù, che a suo tempo ha avuto una turbolenta relazione con l'attore Salman Khan, musulmano, ndr) : vincitore di premi e campione di incassi, il film uscito da pochi mesi in India fa racconta l' amore tra l' imperatore Moghul Akbar e la principessa Jodhaa. Lui musulmano, lei indù, inizialmente sposi costretti dalla ragion di Stato del XVI secolo, poi innamorati e felici. Forse l' avevano visto. Ma Bollywood non è Phaphund. E la storia dei due ragazzi dell' infuocata pianura dell' Uttar Pradesh, 300 e passa chilometri a sud-est di Delhi, è ben diversa da quella del grande conquistatore e della sua nobile sposa. Soprattutto, nel secondo caso non c' è stato nessun happy end. Amreen e Lokesh (di loro si conoscono solo i nomi) erano nati e vivevano nel paese di Phaphund, dove si erano incontrati e innamorati, da cui erano scappati per sposarsi. Perché anche loro divisi da barriere religiose: lei musulmana, lui indù. Ma se la ragion di Stato di un tempo aveva unito loro malgrado Akbar e Jodhaa, quelle delle comunità a cui appartenevano Amreen e Lokesh avevano fatto di tutto per separarli. Tornati a casa e scoperti, i ragazzi erano stati deferiti al panchayat, una sorta di consiglio comunale locale, il cui verdetto era presto arrivato: il matrimonio era inaccettabile e non poteva durare. E quindi la scelta era semplice. O le nozze venivano annullate o i due sposi dovevano morire. Così è stato. Amreen e Lokesh si sono avvelenati. L' intero panchayat e i genitori sono stati incriminati per induzione al suicidio. La notizia è finita su qualche giornale locale, sepolta nelle pagine di cronaca. Ed è passata inosservata, almeno dai lettori locali. «Eppure questa è una vera tragedia alla Giulietta e Romeo», sostiene il corrispondente in India della Bbc, Sanjoy Majmuder. Che ieri, sul sito della tv britannica, ha cercato di ricostruire la vicenda dopo essere andato sul posto, incontrando però una diffusa omertà. «Un paese agricolo piccolo e anonimo - racconta la Bbc descrivendo Phaphund - stradine e carri trainati da cavalli, bestiame ovunque, un altro mondo rispetto a Delhi». Poi, l' incontro con il capo del panchayat, Achan Singh. «Hanno fatto un errore fatale: qui gli indù sposano le indù, i musulmani le musulmane», dice Singh. Ma poi nega che lui o l' assemblea abbiano fatto pressioni sui due ragazzi, ancor più che li abbiano minacciati di morte. «Sono stati gli anziani delle due famiglie - sostiene - Amreen e Lokesh dovevano restarsene in città». «Non so cosa sia successo, non abbiamo ricevuto pressioni dalle comunità nè dall' assemblea ma è vero che siamo stati disonorati da quel matrimonio», sostiene Salim, padre di Amreen, che vive vendendo il latte delle sue bufale e che ricorda come Lokash avesse conosciuto la figlia proprio venendo ad acquistarlo ogni giorno. «Era una ragazza adorabile, così innocente, e leggeva sempre il Corano - aggiunge Sayeda, una zia - Dio solo sa che follia l' abbia spinta a scappare con quel ragazzo. Siamo tutti molto tristi». Nessuna parola di più, solo disagio, paura, omertà appunto. Ma dalla polizia di Phaphund arriva la conferma che la tragedia si poteva evitare, che è stata la «cultura» del villaggio a causarla. «I due giovani erano legalmente sposati e avevano il diritto di vivere insieme - dichiara il commissario - I genitori e la gente non aveva alcun diritto di spingerli al suicidio. Sono colpevoli di un crimine e faremo tutto il possibile per condannarli». Questa volta, forse, la tragedia non verrà ignorata come tante volte è successo in passato e potrà ancora succedere. Perché nell' India di Sonia Gandhi, dove al voto di un mese fa i partiti laici hanno trionfato su quelli estremisti e confessionali, le barriere tra fedi, caste e comunità resistono. Soprattutto nelle campagne e nei villaggi come Phandhub, dove mistici musulmani e guru indù per secoli hanno vissuto insieme in pace, dove oggi templi e moschee sorgono affiancati senza troppi problemi, ma dove i matrimoni sono al 95% combinati dalle famiglie e, soprattutto, le unioni inter-religiose restano tabù. Una prova? A cercare sui forum e sui blog indiani si leggono centinaia di messaggi come quello di Santosh: «Sono indù ma amo una musulmana da nove anni. Vogliamo sposarci ma nessuno dei due può assolutamente convertirsi. Che fare?». Le risposte che gli arrivano non sono confortanti: «Andate in America» o «cambia fidanzata» sono le più frequenti. O magari consolati andando al cinema. Dove le storie di amore tra indù e musulmani finiscono bene.
Il film Jodhaa Akbar Il film prodotto a Bollywood dal regista indiano Ashutosh Gowariker (famoso in Occidente per Lagaan), è uscito nel 2008 e ha vinto numerosi premi internazionali, riscuotendo successo di pubblico e critica non solo in India ma anche in Usa e Gran Bretagna La storia Il film racconta (con molte libertà) la storia d' amore del grande imperatore Moghul Akbar, musulmano, e della principessa indù Jodhaa, costretta a sposarlo per motivi politici. Ambientata nell' India del XVI secolo, la pellicola si conclude con un happy end . (Fonte : Corsera, 21/ 6)

3 commenti:

Alessandra ha detto...

NOTA: Annamaria, questo è il post che ti avevo "promesso" sugli indù. Però la ragazza è musulmana... .

Anonimo ha detto...

Una bella gara fra musulmani ed Indù per stabilire chi è peggio.
Un saluto un pensiero ed un abbraccio ai due innamorati.

Alessandra ha detto...

Dei musulmani si parla di più, anche perchè sono loro che fanno terrorismo internazionale. Però anche loro sono generalmente contrari ai matrimoni interreligiosi. Per quanto riguarda la famiglia della ragazza, va aggiunto che era lei musulmana e sappiamo che le musulmane non potrebbero sposare non-musulmani: figuriamoci indù!
So di un caso di matrimonio indù-musulmano: il principe Hassan-bin-Talal di Giordania, fratello di re Hussein ha sposato Sarvath, una pakistana indù, ma anche lì era lui il musulmano.