sabato 20 giugno 2009

FRANCIA, NOZZE ANNULLATE PERCHE' LA SPOSA HA IL BURQA

Il marito rifiuta che la futura sposa si levi il velo e il celebrante, per tutta risposta, annulla la celebrazione. È accaduto in Francia a Vessieux, dalle parti di Lione. Protagonista una coppia islamica ed un deputato comunista, Andrè Gerin, incaricato di celebrare il matrimonio. Una decisione che Oltralpe ha riacceso il dibattito sui costumi tra le donne di origine islamica e il cui eco è arrivato sino all’Assemblea nazionale.

La proposta al Parlamento - Gerin ha infatti presentato una risoluzione per chiedere al Parlamento francese la creazione di una commissione d’inchiesta sull’utilizzo del burqa o del niqab, l’abito indossato da donne musulmane che ricopre integralmente il viso. L’appello è stato firmato da altri 57 deputati: tre comunisti, sette socialisti, 43 dell’Ump, il partito di maggioranza e del presidente Nicolas Sarkozy, due del Nuovo centro e tre indipendenti. Se l’Assemblea dirà sì alla commissione, un rapporto dovrà essere consegnato entro il prossimo 30 novembre.
"Il burqa è una prigione ambulante" - Un’azione trasversale che riporta la Francia al 2003, quando si scatenò l’acceso dibattito sulla presenza di simboli religiosi all’interno delle strutture scolastiche, crocefissi compresi. Anche in quel caso venne chiesta – e ottenuta – una commissione presieduta da Bernard Stasi che aveva il compito di vigilare sulla laicità nelle scuole.“Nelle nostre città – ha scritto il comunista Gerin nel testo trasmesso all’Assemblea - alcune donne musulmane indossano il burqa, un abito assimilabile ad una prigione ambulante che le ricopre dalla testa ai piedi, o il niqab che lascia scoperti solmente gli occhi. Due tenute assolutamente degradanti per la donna”.“Le immagini provenienti dall'Iran, dall'Afghanistan o dall'Arabia Saudita di donne imprigionate in questi abiti sono intollerabili. In Francia sono totalmente inacettabili”, ha aggiunto. I precedenti non mancano. Un anno fa il Consiglio di Stato aveva rifiutato di concedere la nazionalità francese ad una donna marocchina velata da capo a piedi. Lo scorso settembre una donna è stata esclusa da un corso di francese proprio perchè indossava il burqa. La reazione degli islamici - “L'idea non è quella di decidere a priori ciò che è meglio fare, ma di analizzare la questione e di dialogare”, ha voluto sottolineare Gerin. La comunità musulmana istituzionale si dice aperta al dialogo: “Il burqa non è prescritto dal Corano”, ha dichiarato il rettore della Moschea di Parigi, Dalil Boubakeur, al quotidiano Le Parisien, secondo il quale “il diffondersi di questa tenuta è un chiaro indizio del progresso di certe tendenze fondamentaliste”. (Fonte: "Libero")

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Ho letto che in Francia si sta valutando la possibilità di vietare burqa e niqab. Sono molto felice di questi passi avanti (tra l'altro su posizioni che in Francia uniscono destra e sinistra: la sinistra italiana dovrebbe IMPARARE), d'altra parte ho sempre pensato che la strada per sconfiggere l'islamismo radicale in occidente fosse semplicemente portare avanti la LAICITA' dello stato.
SW

Alessandra ha detto...

Poi, nel caso specifico, si precisa proprio che il marito si è rifiutato di far togliere il velo alla moglie.

Annamaria ha detto...

Bene...bene...la Francia sembra sempre ragionare più di altri stati europei...vedere attualmente il Regno Unito!

Anonimo ha detto...

Bravo al celebrante.
Peccato non poter dare una pedata nel posto che viene volto al contrario della Mecca al marito.

Stefano. ha detto...

Mi fa piacere che ci siano anche tre deputati comunisti che richiedono la soppressione dell'ergastolo ambulante
Stefano.

Alessandra ha detto...

Davvero, è la dimostrazione che, per qualcuno, certe cose esulano dalla partigianeria politica: se sono giuste, sono giuste! Credo anche che la sposa l'abbia scampata bella!