venerdì 26 giugno 2009

AVER PAURA DI UNA RAGAZZA UCCISA (E MINACCIARE E RICATTARE LA SUA FAMIGLIA)

La famiglia di Neda e' stata costretta a lasciare l'appartamento in cui viveva, in via Meshkini, nella parte orientale di Teheran. La polizia, hanno detto i vicini, non ha restituito il corpo, il funerale e' stato cancellato, lei e' stata sepolta senza che la famiglia stessa lo sapesse e il governo ha vietato le cerimonie per ricordarla. Un giornale filogovernativo ha addirittura scritto che il corrispondente della BBC in Iran, poi espulso, aveva assunto dei "criminali" per ucciderla e fare cosi' uno scoop contro il governo. La famiglia della ragazza, in ossequio alla tradizione persiana, aveva messo un annuncio di lutto e appeso una striscia nera all'edificio. La polizia non lo ha permesso, il giorno dopo ha ordinato loro di andare e ai vicini ha intimato di non parlare. Per giorni, hanno raccontato i vicini, l'isolato e' stato praticamente assediato dai volontari basiji. "Abbiamo paura", ha detto un vicino al Guardian, "in Iran quando qualcuno muore, i vicini vanno a visitare la famiglia. Ma loro sono stati costretti alla solitudine. Nessuno ha potuto consolarli, la loro figlia era stata appena uccisa e nessuno ha potuto essere loro vicino". (Fonte: Esperimento , da Agi )

Un video dall'Iran:

Teheran, manifestanti picchiate e commento di Mona Eltahawy: The Sounds of Silence on Iran .

3 commenti:

esperimento ha detto...

Grazie per le citazioni (anche passate), fa sempre piacere vedere che il proprio "lavoro" (anche se proprio lavoro non è e il lavoro più grande è di chi scrive gli articoli e organizza le testate) viene apprezzato, sebbene, naturalmente sarebbe meglio che queste brutte notizie non ci fossero.

Alessandra ha detto...

Ma ci mancherebbe: grazie a te!

Anonimo ha detto...

Ha ben ragione di aver paura di Neda il regome teonazista.