mercoledì 4 febbraio 2009

ACCUSA L' EX MARITO: HA RAPITO MIO FIGLIO

Alessia Ravarotto, una giovane padovana che abita a Sharm el Sheikh, chiede giustizia in una lettera-appello.

Sharm el Sheikh (Egitto) 22 gennaio 2009 - espresso.repubblica - Un’altra storia di un padre che tradisce gli accordi sulla tutela del figlioletto, lo sequestra con l’inganno e lo porta via con sé, facendo perdere le tracce. Un’altra storia di una madre disperata, che ha la legge dalla sua parte ma non importa, rimane impotente di fronte alla volontà dell’ex marito il quale, oltretutto, si muove in casa mentre lei è in un Paese straniero.
La donna in questione, Alessia Ravarotto, è una padovana, che da nove anni vive a Sharm el Sheikh dove nel 2001 ha iniziato a convivere con un uomo egiziano, firmando con lui un accordo matrimoniale, «Unico modo per consentire la convivenza tra un egiziano e una straniera», spiega in una lettera-appello spedita al nostro giornale. Il matrimonio è poi stato convalidato nel 2006, un anno dopo l’arrivo di un bimbo, che è nato nell’agosto del 2005 ed ha doppia cittadinanza.



Moglie e marito lavoravano insieme a Sharm, gestendo un’agenzia che realizzava video subacquei per immortalare i turisti nelle immersioni: «Era intestata a lui, per pagare meno tasse, mi diceva, ma dopo la separazione si è preso tutto». Già perchè i due si sono poi separati, anche se «Lui continuava a vedere il figlio tutti i giorni per ore e dormiva con lui 3 notti alla settimana». Il 23 settembre 2008 arriva il divorzio consensuale (ma già prima il padre era sparito con il bambino per 5 giorni): «Non ho voluto nulla per il mio mantenimento, volevo solo che partecipasse alle spese per mio figlio», spiega la donna. E continua: «In Egitto divorzio e affidamento dei figli non sono contemporanei, la causa per l’affidamento dura 6-7 mesi intanto i figli sono affidati alla madre». A questo punto, «Dopo continui insulti per telefono e di persona, il 4 novembre è scomparso con mio figlio e da allora non ho più avuto notizie. Ho fatto denuncia alla polizia, sono andata al Cairo in ambasciata dove hanno preso a cuore il mio caso. A metà novembre il tribunale dei minori egiziano ha emesso un’ordinanza che intima che il bimbo venga restituito alla madre. Ma nonostante tutto, non ho più notizie da 75 giorni. Qualcuno mi aiuti a trovare il mio bambino che è stato strappato con l’inganno a sua madre, ai suoi amici, al suo ambiente. Non so dove sta, se ha paura e cosa gli viene detto di me» (Fonte: da http://www.padriseparati.org/ ).

22 commenti:

Anonimo ha detto...

Perché, prima non lo sapeva che funziona così, sta stronza? Io queste che mettono in gioco la vita intera dei propri figli le bastonerei fino a spellarle vive, guarda.

Anonimo ha detto...

Barbara, speri sempre che certe cose non capitino a te, che il tuo uomo sia "diverso" ecc. ecc. E'l'unica spiegazione (a parte la disinformazione che oggi giorno mi sembra difficile). E poi non ci giurerei che in casi del genere ci vada di mezzo solo la vita intera dei propri figli, ma una può rischiare letteralmente anche la propria!!! Cerchiamo anche in questo caso di non dimenticare chi è il responsabile e chi le vittime... .

Anonimo ha detto...

Ancora una che se l'é cercata, per non dire ben gli stà.

Il responsabile non é di certo lui,poiché 99 Egiziani su 100 avrebbero agito cosí (e non mi dire che sté cose non si sanno.L'unica responsabile "anzi irresponsabile" é proprio lei,che di speranza campa-disperata muore....ecc.ecc.

Che gli serva di lezione.

Anonimo ha detto...

Certo, quindi magari non dovrebbe nemmeno permettersi di chiedere aiuto, giusto? Non eri tu quello che ha postato la storia di Candice, ebrea francese divorziata da un saudita e di sua figlia? Anzi, persino le donne occidentali che vengono menate dai mariti arabi e musulmani se la sono cercata perchè li hanno sposati, no?
Vogliamo dimenticare che ci sono anche casi di figli rapiti ai padri da donne straniere occidentali? Ho preso questa notizia dal sito dell'Associazione Padri Separati... . Però di getto osservazioni come le vostre vengono di sicuro.

Anonimo ha detto...

Certo che deve chiedere aiuto,anzi ci mancherebbe.

La mia é solo un' opinione personale,come poter dar torto all'Egiziano che fà solo il suo dovere di "musulmano",e dar ragione alla Padovana che non ha fatto il suo dovere di occidentale "cristiana".....cioé quello di non sposare un Arabo e addirittura andarsene laggiù.

Attenta attenta Alé,ora só della cottina che t'eri presa a Sharm (;-))

Anonimo ha detto...

A livello di pancia, le considerazioni tue e di Barbara sono più che normali. Io parlo, parlo, ma non sposerei mai un musulmano (a meno che proprio...).
Della cottina (cotta coi fiocchi, più che altro)che mi sono presa a Sharm lo sa l'interessato, la sua attuale moglie e l'avevano capito pure i dromedari a suo tempo, quindi uno più uno in meno che ne è a conoscenza, non cambia niente! Beati 20 anni che avevo allora! :-)

Anonimo ha detto...

Che lei rischi la pelle sono cazzi suoi, non venirmi a chiedere di impietosirmi per una che ha fatto le sue scelte. Io mi preoccupo dei figli che di scelte non ne hanno fatte e avranno la vita distrutta. E non venirmi a dire che capita anche con occidentali, per piacere: con gli occidentali capita, con loro è la regola, E LO SANNO TUTTI.

Anonimo ha detto...

Ma sì, Barbara, sto estremizzando... . Lo so perfettamente che per loro è la regola, altrimenti non ne avrei parlato. Non impietosirti per il fatto che lei ha fatto le sue scelte, ma impietosisciti per quello che le è successo DOPO. Cosa dovrebbe fare se non cercare di riavere il figlio con sè? Non può mica star lì a dire "chi è causa del suo mal pianga se stesso"! Poi probabilmente si è fatta anche lei tutti i sensi di colpa del caso nei confronti del bambino: sarebbe naturale, credo, per una madre. Sai comunque come succede: in genere l'uomo arabo e musulmano si mostra aperto, occidentalizzato per conquistare la malcapitata occidentale (ma non solo) e poi si mostra per quello che è quando è troppo tardi e una si trova il fanatico in casa!

Anonimo ha detto...

Sai comunque come succede: in genere l'uomo arabo e musulmano si mostra aperto, occidentalizzato per conquistare la malcapitata
Appunto: si sa.

Anonimo ha detto...

certo che questa barbara sembra sia uno scaricatore di porto sei sicura che sia DONNA...sono sempre quello che ama la dolcezza ...e non sopporta la volgarita....

Anonimo ha detto...

Sì, sono sicura che Barbara sia donna e certamente più forte e schietta (fino alla durezza)di certi uomini che hanno gli attributi solo per... (a proposito di volgarità). Capisco bene quello che dice, anche se è facilissimo dall'esterno giudicare una donna che sposa un arabo e musulmano e poi si trova, con i suoi figli, nei casini. Io stessa ho avvertito qualche tempo fa una ragazza ungherese convertita all'islam di non sposare un ragazzo yemenita e musulmano conosciuto POCHISSIMO e in moschea... . E lei giù a ricordarmi che le violenze sulle donne ci sono dappertutto (cosa ovviamente vera), che non devo pensare che gli uomini in Ungheria si comportino diversamente e a spiazzarmi con una vera e propria perla: le ho chiesto se sapeva che lo Yemen è uno Stato molto conservatore e avrebbe potuto avere problemi se un domani il marito avrebbe deciso di trasferirsi. La sua risposta è stata che lo sapeva e ne sarebbe stata felicissima! Altra perla: i matrimoni tra musulmani funzionano perchè "non si celebrano per amore, ma per Allah"!

Anonimo ha detto...

"i matrimoni tra musulmani funzionano perchè "non si celebrano per amore, ma per Allah"!

Bella questa Alessà,da dove t'é uscita?

Dunque chi dice Allah dice sottomissione,timore,di chi? della donna.

Anonimo ha detto...

Da una convertita ungherese all'islam, come ho scritto... . Roba da matti, mi son cadute le braccia!!!

Anonimo ha detto...

Credo che non dobbiamo scherzare sulle disgrazie degli altri, protrebbe capitare a chiunque una vicenda del genere, che sia mussulmano o cristiano, non è certo la religione che fa la differenza, ci sono padri cristiani che violentano i loro figli o addirittura li uccidono, quindi non diamo sempre la colpa alla religione, non c'è religione che induce le persone alla violenza.
Comunque tornando alla vicenda di Alessia spero tanto che riesca a risolvere questo problema al più presto.

Anonimo ha detto...

io sono sconvolta dai "commenti" di alcuni di voi!!
La relazione quindi non deve esistere fin dagli albori, perche' dal momento stesso in cui nasce andiamo sicuramente incontro a dei casini "assicurati"???
E se fosse mai che un'irresponsabile ha la splendida idea di rimanere incinta perche' succede...allora bastoniamole pure fino a spellarle pure vive!!!!!
Ma che animali siete????
e sei io vi dicessi che sono nella stessa identica situazione dell'Alessia ...con problemi assolutamente normali di coppia , allora voi cosa mi direste di scappare a priori???? Ma via...

Anonimo ha detto...

Se accadesse a voi una cosa del genere cosa fareste?...Si fa presto a giudicare le altre persone (a volte anche pesantemente)...

Anonimo ha detto...

Come donna non posso che indignarmi per il vile comportamento islamico ma come avvocato dico che è stata una irresponsabile nel consentire che la legge islamica del luogo prevaricasse su quella italiana. Perchè non si è presa il suo Egiziano e non l'ha portato in Italia dove esiste un sistema garantista per donne e figli? L'amore ad ogni costo non porta da nessuna parte, per favore anonimo!
sim

anna82 ha detto...

come si può parlare e sperare nell'integrazione se c'è gente che ragiona così?E alle donne che si ritrovano con la figlia molestata dal compagno(italiano)cosa diciamo?"te la sei cercata"?e a quelle che quotidianamente vengono umiliate, trattate come serve e magari sfondate di botte dal marito (sempre italino)? "te lo meriti cretina??"un bell'esempio di solidarietà.Chi vi chiede di impietosirvi? Auguratevi solo che nella vita non vi capiti mai nulla di così spiacevole,perchè guardandovi allo specchio dovreste recitare il mea-culpa in silenzio.

Anonimo ha detto...

Io spero che a nessuna di voi possa accadere una cosa del genere altrimenti...anche se a volte bisognerebbe provarlo sulla propria pelle il dolore per capire...
Che DIO vi riservi ciò che meritate.

Anonimo ha detto...

Non mi sembra il caso di scomodare nè Dio nè Allah credo che sia una questione di buon senso.
Forse sarebbe opportuno valutare caso per caso se una persona può essere integrata, senza procedere per categorie generali. Ma se un uomo merita di diventare padre, io credo che ciascuna donna responsabile sia in grado di poterlo valutare. Cerchiamo di capire in mano di chi si va a finire...

Anonimo ha detto...

imparato molto

Anonimo ha detto...

Perche non:)