mercoledì 4 febbraio 2009

COMBATTERE LO STALKING

Recentemente la Camera dei Deputati ha approvato un disegno di legge contro lo stalking, che ora dovrà passare all'esame del Senato. Si tratta di un progetto di legge diretto a colmare una grave lacuna del nostro ordinamento che non consente alla magistratura di bloccare sul nascere questa forma di persecuzione che spesso sfocia in gravissimi casi di violenza.
Io credo che molti non sappiano bene cosa sia lo stalking e che quindi sia opportuno saperne di più. Penso infatti che per combattere lo stalking sia necessario anche conoscerlo meglio.

Inizio riportando la definizione contenuta in 'Wikipedia':

"Stalking è un termine inglese (letteralmente: perseguitare) che indica una serie di atteggiamenti tenuti da un individuo che affligge un'altra persona, spesso di sesso opposto, perseguitandola ed ingenerando stati di ansia e paura, che possono arrivare a comprometterne il normale svolgimento della quotidianità. La persecuzione avviene solitamente mediante reiterati tentativi di comunicazione verbale e scritta, appostamenti ed intrusioni nella vita privata. Lo stalker può essere un estraneo, ma il più delle volte è un conoscente, un collega, o un ex-partner, che agisce spinto dal desiderio di recuperare il precedente rapporto o per vendicarsi di qualche torto subito. In altri casi ci si trova davanti a persone con problemi di interazione sociale, che agiscono in questo modo con l'intento di stabilire una relazione sentimentale, imponendo la propria presenza ed insistendo anche nei casi in cui si sia ricevuta una chiara risposta negativa. Meno frequente il caso di individui affetti da disturbi mentali, per i quali l'atteggiamento persecutorio ha origine dalla convinzione di avere una relazione con l'altra persona. Solitamente questi comportamenti si protraggono per mesi o anni, il che mette in luce l'anormalità di questo genere di condotte".
La psicologa Giuliana Apreda così si occupa del fenomeno dello stalking:"Lo stalking è un fenomeno non solo psicologico ma anche sociale che purtroppo è in aumento. Questo fenomeno è anche conosciuto come 'sindrome del molestatore assillante' o di 'inseguimento ossessivo'. Il termine stalking è derivato dal linguaggio venatorio 'fare la posta' e richiama alla mente una serie di atteggiamenti intrusivi e reiterati di sorveglianza, controllo, ricerca di contatto e comunicazione, nei confronti di una persona che diventa vittima poiché ne risulta infastidita e/o preoccupata per tali attenzioni e comportamenti non graditi. I molestatori sono classificati in diverse tipologie sulla base delle motivazioni che spingono una persona a mettere in atto i comportamenti molesti, e dal tipo di relazione esistente con la vittima. Le tipologie individuate e studiate sono: -il rifiutato, in genere l'ex partner -il rancoroso, spesso un cliente insoddisfatto di un qualche fornitore di servizi -il corteggiatore inadeguato, che mostra incompetenza rispetto alle regole sociali del corteggiamento -il predatore, il più pericoloso perché sono presenti rischi di natura sessuale e/o omicidiaria per la vittima. Le persone vittime di stalking, invece, più frequentemente sono donne che appartengono alle professioni cosiddette di aiuto (psicologi, medici, insegnanti, avvocati, assistenti sociali etc) Dai dati istat emerge che il 50% dei casi di violenza fisica o sessuale contro le donne sono stati preceduti da stalking. Il fenomeno è molto diffuso e numerose sono le donne che ne rimangono vittime e che, almeno inizialmente, cercano di risolvere il problema da sole pensando di avere a che fare con persone che rispettano le loro scelte. Nella maggior parte dei casi infatti i persecutori sono uomini che si pensa di conoscere bene in quanto ex partner, amici o colleghi di lavoro. In molti casi inoltre le vittime non denunciano questi comportamenti per paura che la situazione diventi ancora più insostenibile. Ma in realtà l’unico modo per cercare di venirne fuori è trovare il coraggio di denunciare senza vergogna e senza imbarazzo".
Il disegno di legge approvato dalla Camera, che prevede pene che variano da 6 mesi a 4 anni, tende a contrastare un fenomeno che anche in Italia ha assunto dimensioni ragguardevoli.In base alle indagini condotte dall'Istat, nel 2006 erano due milioni e settantamila le donne che in Italia erano coinvolte in varie forme di stalking. L'86% delle vittime erano donne e avevano un'età compresa tra i 18 e i 24 anni, il 20%, e soprattutto tra i 24 e i 44 anni.Di fronte a questi dati diversi deputati dell'opposizione hanno giudicato del tutto inadeguata la dotazione di solamente undici carabinieri nel centro specializzato di controllo e contrasto, previsto dal disegno di legge, la mancata previsione immediata di realtà preventive e di sostegno con numeri verdi in tutte le Prefetture per carenza di mezzi, la generica previsione di centri antiviolenza che sono molto pochi e non diffusi capillarmente. (Fonte: Paolo Borrello).

Perchè le donne che subiscono violenza sono esseri umani, donne, prima che "arabe", "musulmane" o anche "italiane"... .

3 commenti:

Sara Mago ha detto...

Bellissimo post, chiaro ed informativo..

Anonimo ha detto...

Grazie a te della visita, Gioia.

Anonimo ha detto...

come si combattere lo stolkin losubebendo adesso che cosa si deve fare,