Un anno fa era stata costretta al matrimonio con un parente dei genitori.
A tredici anni, con un marito di 35 anni che vive in Bangladesh, ha chiesto aiuto all'associazione e in seguito ha raccontato la sua storia alla polizia. Ora si trova in una casa protetta.
Roma, 31 gen. (Adnkronos) - Sposa bambina a tredici anni, con un marito di 35 anni che vive in Bangladesh. Kadija (nome di fantasia) si è ribellata alla decisione dei genitori, che vivono a Treviso da sei anni, e ha chiamato il Telefono Rosa. E' quanto si apprende dal 'Corriere della Sera'. La bambina ha sposato l'uomo, un parente dei genitori, nel gennaio del 2008 in Bangladesh. Da settembre è tornata a Treviso dove frequenta il liceo. "Così avevano voluto i suoi genitori: nozze in Bangladesh. E lei - scrive il quotidiano - pur con la morte nel cuore, si era piegata alla loro volontà. Unica concessione: tornare in Italia per finire la terza media. E così è stato. Ma qualche settimana fa, Kadija, che nel frattempo si è iscritta e frequenta da settembre un liceo di Treviso, ha capito, ha intuito, che la sua avventura italiana stava per concludersi e che i suoi genitori stavano per mandarla in Bangladesh da quel marito tanto più grande". La bambina si è così rivolta al Telefono Rosa e in seguito ha raccontato la sua storia agli agenti della squadra mobile di Treviso chiedendo di restare in Italia.
Ora Kadija - scrive il quotidiano - si trova in una casa protetta. Alcuni agenti di polizia l'hanno prelevata giorni fa davanti al liceo e, prima ancora di avvertire la famiglia, l'hanno portata lì. Lontana da tutto e da tutti. Così ha voluto il presidente del tribunale dei minori, Maria Luisa Campanato". La polizia è al lavoro per convincere i genitori di Kadija a rinunciare a quel matrimonio. "Dai primi contatti - spiegano al 'Corriere della Sera' dalla mobile di Treviso - la famiglia sembra disposta a collaborare". "Il problema, a questo punto - continua il quotidiano - è convincere il marito in Bangladesh a rinunciare a quella moglie ragazzina. E non è detto che sia facile".
E qui degli arretrati che non ho potuto linkare in questi giorni: link, link, link, link.
martedì 3 febbraio 2009
TREVISO, SPOSA BAMBINA SI RIBELLA AI GENITORI
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15 commenti:
Qui la legge italiana deve essere inflessibile, bisogna tenere il punto! Spero che la piccola possa essere aiutata nel modo migliore. Grandmere
I genitori sembrano disposti a collaborare.....ma ci si può fidare?
eudora
Peccato che ci sia di mezzo la bambina,perché io i genitori li butterei fuori,questi non contribuiscono in niente nel nostro paese,né socialmente né culturalmente.
Poi non capisco,si deve chiedere il permesso all'altro beduino del marito in Bangladesh per annullare o fargli rifiutare la sua "sposa"?
Come minimo dovrebbe andare in galera quel pedofilo.Secondo me si cerca troppo dialogo sia con i genitori sia col "marito",tolleranza zero a quando?
....quello sopra sono io
l a vevamo capito che eri tu....
ma perche' non vi preoccupate anche di quello che sta succedendo a casa nostra ......solo violenza.
Treviso non è CASA NOSTRA?
pardon intendevo la violenza alle ragazze italiane . Ho comunque sbagliato io qui si parla solo di
musulmani violenti.
Una delle prime cose che ho postato era la vicenda di Lorena Cultraro, proprio per far vedere che "certe cose possono accadere quando di mezzo non ci sono musulmani", ho linkato sotto negli ultimi post un articolo di uno della CIA (un convertito all'islam) che è accusato di aver violentato due donne algerine. Se ti prendi il disturbo di visitare bene il blog, vedrai che non parla proprio solo di musulmani violenti e comunque il problema non è che io parli solo di quello, ma che vengano commesse violenze sulle donne usando l'islam come scusa. Cosa che non viene fatta col cristianesimo.
"ma che vengano commesse violenze sulle donne usando l'islam come scusa. Cosa che non viene fatta col cristianesimo".
Bella risposta Alé.A dir la verità io di Italiani che danno come spose le proprie figlie di 13 anni a uomini o spesso a vecchietti non ne conosco.E' "solo" tutta lí la differenza tra noi e loro,poi che ci siano violenze anche tra Italiani non ci sono dubbi,ma per motivi religiosi o per usanze misogine proprio no.
Da come scrive mi sà che si tratta della muamera.
N'altra cosa: per quelle di casa nostra c'é appunto l'associazione per proteggerle....noi ci occupiamo di quelle che non sono di casa nostra ma che si comportano come se fossero a casa loro...invasate comprese.
E ci occupiamo anche di quelle che vorrebbero vivere LIBERE in casa nostra, ma hanno difficoltà, come questa ragazzina. Per me Anonimo può essere chiunque, finchè non si firma.
..e come ve ne occupate scusa....
Ne parlo, denuncio la loro situazione e faccio andare fuori dai gangheri personaggi rigorosamente anonimi come te (che hanno evidentemente la fortuna di non subire certe violenze e quindi si prendono il lusso di fare polemica). Già questo non è male, no? Dimentichiamo che le vittime di queste violenze sono in genere loro stesse musulmane o arabe?
io non sono andato fuori dai gangheri se veramente fai questo
sei in gamba....ma da quello che
scrivi ho i miei dubbi.
Buon lavoro
Magari "fuori dai gangheri" è esagerato, ma che io ti abbia disturbato mi pare evidente. Ciao, ciao.
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