mercoledì 18 febbraio 2009

AASIYA AVEVA INCORAGGIATO IL MARITO AD APRIRE L'EMITTENTE CONTRO GLI STEREOTIPI SUI MUSULMANI

In uno degli ultimi post, che ancora potete vedere in questa pagina, ho riportato la notizia USA: IL DIRETTORE DI UNA RETE TELEVISIVA MUSULMANA DECAPITA SUA MOGLIE .


Il "Corriere" di oggi dice che lui era sì il direttore e proprietario della TV Bridges, creata nel 2004 apposta per migliorare l'immagine negativa nei confronti dei musulmani dopo l' 11 settembre, ma era stata proprio sua moglie ad incoraggiarlo, Aasiya Zubair Hassan, la 37enne di origine pachistana che l'uomo ha confessato di aver decapitato dopo che lei, il 6 gennaio scorso, aveva osato presentare istanza di divorzio. Spiega la legale della vittima, Beth Di Pirro: "Aasiya sapeva di rischiare chiedendogli il divorzio, ma ha deciso di procedere comunque perchè era una donna coraggiosa e per assicurare un futuro ai figli di 4 e 6 anni". Un'amica della coppia, Samira Khatib, racconta che i due "oltre ad essere marito e moglie erano partner in tutto": anche in affari e insieme avevano creato questa TV dal nome emblematico: "Ponti". E' proprio Samira Khatib a riferire che "era stata lei ad incoraggiarlo ad aprire la Bridges TV, la prima tv via cavo in inglese destinata ai musulmani negli Stati Uniti". "Ogni giorno siamo bombardati da storie di musulmani estremisti, terroristi e violenti", aveva detto l'uomo nel lanciare la rete: "Nessuno parla delle innumerevoli storie di tolleranza, progresso, diversità ed eccellenza islamiche che Bridges TV spera di raccontare".
Ma più volte la polizia era dovuta intervenire in casa della coppia per le violenze che Aasiya subiva dal marito e aveva diffidato l'uomo dall'avvicinarsi a lei. Inoltre sono stati scoperti legami tra Hassan e Al-Manar, la tv ufficiale di Hezbollah.
E giovedì il ritrovamemento del corpo della donna, proprio nella sede della Tv che avrebbe dovuto migliorare l'immagine dei musulmani... . Il marito, che si è costituito, è in attesa di processo per omicidio di secondo grado e il "Corsera" spiega che si tratta di "un crimine per cui, grazie all'attenuante passionale, rischia l'ergastolo e non il patibolo".

Non credo di essere retorica se dico che Aasiya ha pagato con la vita per ciò in cui credeva e che la TV "Ponti" avrebbe dovuto dimostrare.
Intervista ad Abul Kasem, ex musulmano che spiega che dopotutto Muzammil Hassan, il marito-assassino di Aasiya, ha dopotutto mostrato "il vero islam", con quello che lui definisce un delitto d'onore: Moderate Beheading .
Abul Kasem è autore di un centinaio di articoli e di molti libri sull'islam, incluso "Women in Islam". Ha dato il suo contributo a libri come "Leaving Islam – Apostates Speak Out as well as to Beyond Jihad: Critical Views From Inside Islam. Il suo ultimo contributo è al libro Why We Left Islam (WND Books). Grazie a Bibi per la segnalazione.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Alessandra.
mi permetto.....
ecco un articolo che forse può interessare..
buona giornata ancora
Bibi (kiki-e.sosblog.com)

http://www.frontpagemag.com/Articles/Printable.aspx?GUID=BE00813B-1F68-4DA8-9AF3-A42B7AB8515A

Anonimo ha detto...

Permettiti pure, grazie! :-)Vedo di trovarlo... .

Anonimo ha detto...

Perche non:)

Anonimo ha detto...

La ringrazio per intiresnuyu iformatsiyu