Insorgono le organizzazioni per la tutela delle libertà individuali e delle minranze etniche e religiose.
Sono passate un paio di settimane prima che la notizia venisse resa nota: il 26 novembre scorso il presidente indonesiano Susilo Bambang Yudhoyono ha apposto il proprio sigillo alla legge, approvata dal Parlamento a fine ottobre, che mette al bando la pornografia dall'arcipelago indonesiano. La legge, già entrata in vigore, sarebbe stata oggetto di revisione da parte della Corte Costituzionale se il presidente avesse rifuitato di apporre la propria firma.
Tale disegno di legge è stato elaborato dai partiti radicali islamici e prevede, tra le altre cose, che anche un disegno che riproduce un corpo nudo potrebbe essere considerato pornografia.
Inoltre, la normativa contiene un articolo che autorizza gruppi di civili ad agire per prevenire la diffusione della pornografia. La pericolosità degli atteggiamenti che potrebbero derivare dai dettami del disegno di legge nei confronti delle libertà dei cittadini è evidente: molte organizzazioni di tutela dei diritti umani, minoranze etniche, artisti hanno annunciato che faranno ricorso presso la Corte Costituzionale.
I critici del disegno di legge sottolineano come questo vada contro i dettami della Costituzione, laica e che tutela le varie minoranze etniche e religiose. In particolare, la vaga definizione di 'pornografia' potrebbe portare a discriminare e criminalizzare alcune pratiche culturali delle minoranze presenti nell'arcipelago, che in totale sono più di 45. ("Peace Reporter")
martedì 9 dicembre 2008
IL PRESIDENTE INDONESIANO FIRMA IL NO ALLA PORNOGRAFIA
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3 commenti:
Certo che è davvero difficile immaginare qualcosa di più osceno di quel preservativo in testa!
Sembra un puffo...puffetta.
Ammazza Aless,manco il tempo di postarlo m'hai dato,più veloce della luce sei!!
Scherzi a parte hai visto che roba!!
Scusate, ho messo prima un altro post da "Peace Reporter". :-)
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