martedì 21 ottobre 2008

NON INDOSSANO IL VELO, DUE DONNE MINISTRO KUWAITIANE RISCHIANO DI ESSERE "DIMESSE"

Un comitato parlamentare ha deciso che il loro abbigliamento senza hijab viola la Costituzione e la legge elettorale. Il caso ora viene sottoposto al voto dei deputati.

Kuwait City (AsiaNews/Agenzie) – Rischiano di essere allontanate dal governo le uniche due donne che fanno parte dell’esecutivo kuwaitiano. Il Comitato parlamentare legale ha deciso che la loro presenza viola Costituzione e leggi, in quanto non indossano l’hijab, il velo islamico. La presa di posizione del Comitato sarà ora sottoposta al voto dei 50 deputati che compongono il Parlamento.
La Camera kuwaitiana è dominata dai conservatori, che nel Comitato avevano quattro dei sette componenti. Ma a votare contro le due donne sono stati anche i tre “liberali”. “Il Comitato ha deciso all’unanimità – ha infatti dichiarato il deputato Ali al-Hajeri, portavoce del Comitato – che la nomina dei due ministri ha violato l’articolo 82 della Costituzione e l’articolo uno della legge elettorale per aver mancato di attenersi alle regole islamiche”. Le due donne sotto accusa (nella foto, in una seduta parlamentare) sono il ministro dell’educazione Nuriya al-Sebih e quella per lo sviluppo amministrativo Mudhi al-Humoud.(Fonte: "AsiaNews")

Di Nuriya avevo parlato nel post IL CORAGGIO DI UNA DONNA: SENZA VELO IN PARLAMENTO .
Nominate dopo le elezioni del 17 maggio, e due donne hanno suscitato da subito la reazione negativa dei conservatori. Alla sua prima sessione, il primo giugno, il Parlamento approvò di portare il caso al Comitato, che ora ha deciso. Quello stesso giorno, al momento del giuramento, nove deputati uscirono dal’aula, in segno di protesta contro l’abbigliamento “non islamico” delle due donne. Della vicenda, non ha fatto cenno l’emiro Sheikh Sabah Al-Ahmad Al-Jaber Al-Sabah, che oggi ha inaugurato la seconda sessione parlamentare.

1 commento:

Anonimo ha detto...

In quei paesi c'è molto da lavorare. A partire proprio dalle monarchie arabe (Kuwait, Qatar, Bahrein, Arabia Saudita). Verso le politiche maschiliste di quesi sistemi non si è mai mosso quasi nessuno: il calo della benzina fa comodo a tutti.