Quella di Asma, la prima donna araba che si candida alla poltrona di sindaco del comune di Tel Aviv-Jaffa, è una sfida doppia: da un parte contro gli israeliani nei confronti dei palestinesi, ma anche contro "il machismo" della società palestinese. Lo scrive oggi il quotidiano palestinese edito a Londra al Quds al Arabi.
Il giornale arabo dedica stamane un titolo in prima pagina al Asma Agberiah Zahalka, attivista per i diritti civili e presidente dell'Organizzazione Azione Democratica (da sinistra, l'amica e collega di Asma Samia Nassar e Asma in Egitto, ndr) che l'ha candidata per le elezioni comunali fissate per il prossimo 11 novembre. Nella sua intervista, la donna dice di voler realizzare due obbiettivi principali: "Uguaglianza tra arabi e ebrei" e "giustizia sociale e lotta contro la povertà e la disoccupazione", soprattutto per gli arabi israeliani.
Un altro tema che sta a cuore di Asma è quello di "ridurre la voragine sociale in cui vivono gli arabi rispetto alla comunità cittadina". La preoccupazione maggiore è quindi per "lo stato di disperazione dell'ambiente arabo" che "oramai non sa offrire altro che esplosioni di rabbia". (Fonte: "Liberali per Israele")
Ma la donna che sembra essere conscia delle scarse chances di affermazione, non rinuncia ad una punta di provocazione: "la mia - afferma - è una sfida duplice": alla società israeliana contro "una politica di discriminazione nei confronti di una donna "; e alla "società maschilista" palestinese, poiché "purtroppo ad oggi nella nostra società la donna viene sistematicamente repressa .
Sono sei i candidati alla poltrona di sindaco della città israeliana considerata il cuore economico del Paese: oltre a Zahalka, concorrono l'attuale sindaco Ron Huldai, il generale Oren Shaor, Dov Henin (Hadash), l'ex consigliere comunale Ya'cov Rener e il vice sindaco Pe'er Weissner.
domenica 19 ottobre 2008
ISRAELE/ASMA, DONNA ARABA CHE SOGNA POLTRONA SINDACO TEL AVIV
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8 commenti:
Io non poasso fare altro che fare il tifo per lei.
Un caro saluto e grazie della visita al mio blog.
Beh, quando una comincia raccontando balle colossali ("la voragine sociale in cui vivono gli arabi rispetto alla comunità cittadina": la voragine sociale, casomai, è tra gli arabi di Israele e gli arabi dei paesi arabi) sinceramente non mi sento né molto ottimista, né molto entusiasta.
Grazie a te della visita. :-)
Barbara, quello mi ha lasciato perplessa, in effetti: parlando di "voragine sociale" intende dire che, come spesso si sente dire a sproposito, gli arabi-israeliani sono considerati "cittadini di serie B"? Comunque, se di per sè è positiva la candidatura di una donna (per non parlare di un'elezione!, immaginiamoci di una ARABA in Israele. Che schiaffo poi, come si dice nell'articolo, per la società maschilista araba e palestinese! In teoria una cosa del genere potrebbe secondo me essere utile a vincere i pregiudizi contro Israele. A meno che, come al solito, Asma non venga considerata una traditrice della causa araba e palestinese e menate varie... .
In Israele ci sono arabi in parlamento (che usano i loro scranni e la loro libertà di parola per invocare la distruzione di Israele), c'è un arabo in un ministero importante, ci sono arabi presidenti di tribunale ... Davvero tu ti immagini che se lei venisse eletta questo cambierebbe qualcosa nel campo dei pregiudizi antiisraeliani? Quei palestinesi e quegli arabi che preferiscono guardare i fatti piuttosto che le leggende, lo fanno già oggi senza di lei, quelli che preferiscono le leggende continueranno a preferirle anche nel caso che lei venisse eletta.
Come al solito la barbara parla come se lei conosciesse bene la situazione... io dico, se non ne hai un idea, impegnati a fare altre cose tipo lasagne fatte in casa o bignè, magari ti escono fatte meglio dei tuoi commenti senza senso
Alice, Barbara mi ha fatto già altri esempi di arabi-israeliani, donne incluse, che ricoprono posizioni di rilievo in Israele. Non credo che sia solo tu, o gli arabi a conoscere la situazione mediorientale. Anzi, sono del parere che, a volte, proprio chi è fuori da una situazione riesce ad essere più lucido.
Con cognizione di causa Barbara scrive "quei palestinesi e quegli arabi che preferiscono guardare i fatti piuttosto che le leggende, lo fanno già oggi senza di lei, quelli che preferiscono le leggende continueranno a preferirle anche nel caso che lei venisse eletta"... però insisto, di per sè trovo positiva la candidatura di questa ragazza e sospendo il giudizio finchè, eventualmente, non sarà eletta.
Invece la signora Alice, vissuta tra Cisgiordania e Italia, la situazione in Israele la conosce perfettamente. E lo dimostra portando, COME SEMPRE, un ricchissimo contributo alla discussione, con ARGOMENTI, con DOCUMENTI, con FATTI INOPPUGNABILI e, soprattutto, come è specializzata a fare, rispondendo nel merito e GUARDANDOSI BENE DALL'ATTACCARE LA PERSONA DELL'INTERLOCUTORE. Capitasse una volta dico una, anzi, guarda, me ne basterebbe anche mezza, di incontrare un palestinese disposto a confrontarsi, a fare un ragionamento, a vedere un fatto e dire sì, questo è un fatto. Anche di un quarto di volta, mi accontenterei. (Scusa Alessandra, ma in questo blog è consentito insultare gli interlocutori? No, perché se il giochino è questo non è che io non sia capace di giocare ...)
Alice è vissuta in Giordania, dove vivono i genitori e ha dei parenti a Betlemme. No, non è affatto questo il giochino su blog.
Credo che, anzi, Alice dovrebbe SCUSARSI. Oltretutto anche lei NON vive nei Territori palestinesi o in Israele, percui non credo che possa conoscere direttamente la situazione.
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