Queste sono Dounia Ettaib (in alto) e Malika El Hazzazi Galliani. Non trovo una foto di Rachida Kharraz, ma farò un post a parte per lei.
Che bell’evento nella costruzione di ponti tra le religioni la partecipazione di tre donne musulmane al pellegrinaggio mariano di Macerata-Loreto. Specie se si scopre che sono donne particolari: Malika El Hazzazi, moglie del vice-presidente del Milan Adriano Galliani, che sin da piccola si fa chiamare Maria; Dounia Ettaib, protagonista della lotta per l'emancipazione delle donne immigrate che è nata con il culto della madre di Gesù; Rachida Kharraz, piccola imprenditrice, che custodisce una statua della Madonna a casa. Per chi come me ha partecipato negli ultimi due anni al pellegrinaggio da musulmano e ora, per la prima volta, vi prende parte da cristiano, è una grande gioia. Perché è come se la semina cominciasse a dare i primi frutti ed è come se si stesse realizzando un piccolo miracolo.
Malika, Dounia e Rachida hanno in comune la loro origine marocchina, sono diventate cittadine italiane, sono sposate con italiani e hanno figli nati e cresciuti in Italia a cui sono stati dati nomi cristiani. Tutti noi abbiamo in comune una particolare devozione per la Vergine Maria, figura venerata anche nell'islam, a cui il Corano dedica un capitolo ed è oggetto di culto da parte degli stessi musulmani che prendono parte, al fianco dei cristiani, al pellegrinaggio dei diversi santuari mariani presenti in Egitto, Turchia, Giordania, Siria e Libano. In Pakistan, stato islamico retto dalla sharia, la legge coranica, c’è addirittura una città dedicata alla Madonna, Mariamabad, dove il 3 settembre di ogni anno circa 500 mila fedeli partecipano a un pellegrinaggio mariano. Anche se certamente è diversa la figura di Maria nel cristianesimo rispetto all'islam, che non crede nella natura divina di Gesù, il culto della Vergine e la condivisione del mistero della Natività di Gesù sono un tratto unificante tra le due religioni.
Ecco perché il pellegrinaggio mariano può rappresentare un momento di riflessione spirituale comune sul valore della sacralità della vita che proprio la Vergine Maria incarna. Mi sono sempre domandato perché mai se negli stessi paesi musulmani si venera Maria e i fedeli delle due religioni partecipano ai pellegrinaggi mariani, perché mai ciò non potesse accadere anche in Italia, nella culla del cattolicesimo.
Malika non nasconde la sua gioia: “In Marocco sin da piccola tutti mi chiamano Maria. Da sempre ho coltivato una venerazione per la Vergine Maria e nutro una particolare sensibilità nei suoi confronti. Non so come spiegarmelo. A casa ho una foto della Madonna che guardo tutte le sere prima di coricarmi. Nel suo volto c’è amore e rispetto, mi dà tanta forza e mi ispira tanta libertà”.
Dounia, una donna coraggiosa che è costretta a girare con la tutela di due poliziotti dopo aver subito un’aggressione fisica nei pressi della moschea di viale Jenner a Milano, rievoca con il sorriso che “mia madre mi ha raccontato che durante la gravidanza si era affidata alla grazia di Maria affinché nascessi normalmente. E lei è sempre grata a Maria perché è andato tutto bene. Mia madre mi ha insegnato che Maria è sempre stata al fianco delle donne in difficoltà, delle donne sole, delle vedove e delle divorziate. Lei è sempre stata presente nella mia vita. Mi sono sempre rivolta a lei. Sono emozionatissima per la mia partecipazione a questo pellegrinaggio. La scorsa notte non sono riuscita a chiudere occhio”.
Rachida ha una devozione particolare per la Madonna. A casa sua custodisce una sua statua ed ha un’immagine della Vergine affissa sulla parete della sua piccola impresa, un centro di Internet-Point. “Prego la Vergine Maria sin da piccola e ogni giorno il mio amore per lei cresce sempre di più. La Madonna mi è apparsa in sogno nei momenti di difficoltà e mi ha ispirato delle scelte di vita”. Rachida non nasconde che la sua devozione per Maria le ha causato dei problemi con gli estremisti islamici: “Mi hanno criticato e minacciato. Ma se il culto di Maria è prescritto nel Corano perché non posso amarla? Perché nelle moschee non si parla mai di Maria?”.
(Fonte: Corsera, articolo di Magdi Cristiano Allam)
Il mio auspicio è che l’esempio di Malika, Dounia e Rachida sia contagioso e che il prossimo anno molti più musulmani partecipino al pellegrinaggio mariano di Loreto. A condizione che siano sinceri nella condivisione del valore della sacralità della vita di cui la Vergine Maria è l’emblema. Perché non deve trasformarsi in una passerella di quanti strumentalizzano il pellegrinaggio per affermare delle posizioni ideologiche in contrasto con quei valori che sono il fondamento dell’umanità e della civiltà di tutte le persone di buona volontà.
L' EX MODELLA MALIKA EL HAZZAZI E LA RELIGIONE
"VOGLIO ESSERE LIBERA"
MILANO - Se lo fa soprattutto per il Milan e per quello scudetto che da tempo manca nella bacheca del club rossonero, non è dato saperlo. Ma la notizia è certa e la fonte è più che attendibile: "Da almeno 10 anni, da quando lo conosco, ogni sera, prima di dormire, mio marito si fa il segno della croce. E' un uomo molto credente". Parola di Malika El Hazzazi in Galliani, terza moglie (si sono sposati con rito civile nel 2004) di Adriano, vice presidente e amministratore delegato del Milan.
Marocchina di Rabat, dove è nata 35 anni fa, l'ex modella Malika "in scarpe da ginnastica, pantaloni sportivi, maglioncino e k-way per la pioggia" ieri sera era tra le migliaia di fedeli che hanno compiuto il pellegrinaggio al santuario della Madonna nera di Loreto. Lei che è nata musulmana ("Ma non praticante"), si è fatta 25chilometri a piedi. "La Madonna mi ha dato la forza ma non si è trattato del primo pellegrinaggio. In marzo sono andata a Lourdes. Fin da quando ero bambina ho una devozione particolare per la figura di Maria e per quello che rappresenta: amore, libertà, rispetto del prossimo. E' il simbolo di tutte le donne ed è presente anche nel Corano. Da piccola mi facevo chiamare Maria e a casa ancora oggi tutti mi chiamano così". La famiglia non ha mai avuto nulla da ridire: "I miei genitori mi hanno insegnato che bene più grande è la libertà e che non ci devono essere frontiere tra le religioni. Infatti, il mio primo ragazzo era ebreo". Malika e Adriano Galliani si amano dal 1999. Quando s'incontrano lei ha alle spalle un precedente matrimonio con un imprenditore italiano dal quale ha avuto una figlia, Selen di 12 anni:"L'ho fatta battezzare, su sua richiesta, quando ha compiuto 8 anni" (...). Colta, è iscritta alla facoltà di Storia dell'arte dell'Università del Louvre a Parigi, e riservata, la signora Galliani non ama esporsi nonostante il passato da indossatrice, il ruolo di testimonial per la candidatura del Marocco ai Mondiali di calcio del 2010 (che sono poi andati al Sudafrica)e una campagna tv per una compagnia telefonica che anni fa la fece conoscere in tutta Italia. Non si espone anche quando si tratta di religione: "Non voglio essere strumentalizzata, non voglio offendere nessuno, per questo non mi va di parlare di Islam e Cattolicesimo". Se da trent'anni Adriano Galliani vive e lavora in simbiosi con Silvio Berlusconi, Malika ha una vera e propria ammirazione per la first lady Veronica Lario:"E'la donna più bella e intelligente d'Italia". Addirittura? "Di più, è una vera e propria icona". Tra di voi parlate di religione? "No, mai". Perchè "Perchè io non appartengo a una religione. Vedo le cose a 360 gradi. Come Maria".
domenica 8 giugno 2008
LA TESTIMONIANZA DI MALIKA GALLIANI, DOUNIA ETTAIB E RACHIDA KHARRAZ AL PELLEGRINAGGIO MARIANO MACERATA-LORETO
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3 commenti:
mi dispiace tanto sentire queste cose da persone che sanno benissimo che la nostra religione non é assolutamente agressiva diversamente da quanto detto quindi per favore smettettela di farci mostrare come mostri perché non lo siamo
Musulmana, ti ho vista solo ora perchè il post è vecchio. Non mostro la realtà diversa da com'è: non peggio, ma certo neanche meglio e l'articolo neppure. Immagino che voglia che la tua religione non sia presentata in una luce aggressiva... . Sono certa che neppure le musulmane Dounia Ettaib e Rachida Kharraz lo vogliono. Ma dovresti dirlo in primis ai certi tuoi correligionari, che ce la mostrano in questo modo... . O no?
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