mercoledì 11 giugno 2008

ALGERIA, LEGALE PROPONE: RIAPRIRE LE CASE CHIUSE CONTRO PEDOFILIA

Santanchè: ''Positivo che anche in Nordafrica si apra questo dibattito''
Sbai: "Contraria in linea di principio alla mercificazione del corpo delle donne"

Il presidente degli imam algerini la accusa di incitare ''alla diffusione dell'immoralità e della depravazione all'interno di una società musulmana''. ma la società civile di Algeri sembra interessata.

Algeri- Ha scatenato forti polemiche la proposta avanzata da un'avvocatessa di Algeri, Fatima al-Zahra bin Barahim, che chiede la riapertura delle case chiuse nel paese nord africano. Quella dell'avvocatessa sembrerebbe una provocazione, ma invece è una proposta mirata a porre un freno ai continui sequestri di bambini da parte dei pedofili che affliggono l'Algeria. Legalizzare l'impulso sessuale può essere utile a frenarlo. E soprattutto può servire a salvare le fasce più deboli come i bambini, vittime privilegiate dell'euforia sessuale in una società repressiva. E' certamente questo il pensiero di bin Barahim la cui proposta, però, ha sollevato un vespaio ed è stata bocciata dagli Ulema islamici, primo fra tutti il presidente degli Imam algerini, Abdel Rahman Shibani, secondo il quale ''incita alla diffusione dell'immoralità e della depravazione all'interno di una società musulmana".
Per contrastare la pedofilia (le autorità algerine hanno registrato solo nel mese di gennaio ben 249 casi di bambini rapiti e fatti oggetto di violenze sessuali), secondo Shibani bisogna ''aprire una discussione tra le istituzioni politiche e religiose per porre in campo iniziative utili a contrastare tale fenomeno".
Ma l'avvocatessa controbatte: "Io voglio solo mettere in regola le case di appuntamento che già esistono - ha spiegato lunedì scorso nel corso di una trasmissione della radio nazionale - e oltre a questo voglio anche che parte dei soldi che si raccolgono per la Zakat vengano devoluti ai giovani che intendono sposarsi ma che non ne hanno le possibilità". Nonostante queste precisazioni i dirigenti dei principali partiti islamici, come quello di al-Nahda, l'hanno accusata di "voler diffondere l'adulterio nella società algerina".
Tuttavia la sua proposta sembra aver suscitato l'interessamento della società civile di Algeri e dei politici locali, tanto che da alcuni giorni è impossibile mettersi in contatto con lei ed il suo studio del quartiere di Hussein Day ad Algeri è sempre pieno di persone. (Fonte: sito "Arabyya" del "Centro Averroè")
E' positivo che anche in Nordafrica si inneschi questo dibattito che io ho avviato in Italia nei giorni scorsi - commenta la portavoce de 'La Destra', Daniela Santanchè ad AKI - ADNKRONOS INTERNATIONAL - Ci fa capire che l'apertura delle case chiuse deve essere nell'agenda politica non solo del nostro paese ma anche a livello internazionale. A 50 anni di distanza dalla legge Merlin in Italia abbiamo visto l'esplosione del problema. Altrettanto evidentemente sta accadendo in Algeria ed è positivo che anche da parte della comunità internazionale arrivano segnali che vanno nella direzione che io ho proposto".
Diversa invece è l'opinione della parlamentare del Popolo delle Libertà, la marocchina Souad Sbai. "Seppur da un punto di vista diverso ed opposto a quello dei partiti islamici - spiega la Sbai - ritengo comunque che sia sbagliato legalizzare la prostituzione". La Sbai si dice "contraria in via di principio" alla mercificazione del corpo delle donne. "La mia esperienza personale - spiega - insegna che le donne devono essere aiutate ad uscire fuori dalla segregazione ed io mi sono sempre impegnata in questo senso:: per questo "anche quelle che operano nelle case clandestine algerine devono essere liberate e messe nelle condizioni di studiare e poter svolgere un lavoro". La Sbai conclude definendo "sbagliato ritenere di risolvere il problema solo legalizzando la loro attuale attività come vuole fare la bin Baraham: vanno invece inasprite le pene per coloro i quali si macchiano del crimine della pedofilia e le istituzioni algerine devono fare di più per reprimere questo fenomeno".

17 commenti:

Anonimo ha detto...

Secondo me, contro la cschiavitù del marciapiede, l'unico rimedio sono luoghi sicuri tutelati dallo stato.

Anonimo ha detto...

Non lo so... . Mi sembra una legittimazione della prostituzione (leggi mercificazione del corpo della donna).

Anonimo ha detto...

Ma cosa diavolo c'entra la pedofilia con l'andare a puttane???? Ma quella si immagina che chi si tromba i bambini lo fa perché non ha una donna a disposizione? Ma quella è da rinchiudere alla neurodeliri, è un autentico pericolo sociale, una bomba a orologeria! Ma gliel'hanno mai detto che il 90% dei pedofili sono uomini regolarmente sposati? Perché non ne ha abbastanza di sciagure l'Algeria, ci mancava solo questa pazza furiosa, ci mancava!

Anonimo ha detto...

Ma infatti non c'entra niente.

Anonimo ha detto...

Sì, ma i due commenti precedenti si riferiscono SOLO ad alcuni aspetti della pratica della prostituzione, come se l'assunto di base, ossia che sia un rimedio alla pedofilia, fosse un fatto scontato.

Anonimo ha detto...

Cara Alessandra, il corpo umano, non è un tabernacolo, può essere in molti casi una merce,
Una ballerina ben pagata per l'armonia e bellezza del suo corpo, lo mercifica, lo stesso avviene col sesso. altrimenti avremmo il paradosso di ricchissimi nababbi con ville e jact in astinenza forzata del sesso perché poco attraenti.
Marino Rossi,

Anonimo ha detto...

Cara Barbara, la prostituzione non è certo un rimedio alla pedofilia depravata.
Ma in molti casi, ci potrebbero essere persone che si rivolgano a fanciulle perché molto più facilmente adescabili di donne.
Per questi, la prostituzione potrebbe essere un alternativa.
Marino Rossi.

Anonimo ha detto...

"Pedofilia depravata"???????????? Perché, esiste una pedofilia non depravata? Ma tu lo sai che cosa vuol dire pedofilia? Vuol dire INCULARSI I BAMBINI. Chi si incula un bambino non vuole una donna, né a pagamento né gratis, VUOLE UN BAMBINO. Come già detto e come ampiamente documentato, IL 90% DEI PEDOFILI SONO SPOSATI, non hanno bisogno delle battone per avere una donna: CE L'HANNO IN CASA. E non mi è molto chiaro il senso della storia dei nababbi.

Anonimo ha detto...

Certo, Mauro, ma le ballerine, almeno da noi, non sono costrette ad andare a letto con i clienti. Le prostitute spesso lo sono.
Quella dei nababbi è una provocazione.

Anonimo ha detto...

* Ops, Stefano, non Mauro! :-)

Anonimo ha detto...

Rispondendo a Barbara:
Per ogni tipologia di reato, esistono tre diverse categorie di persone;
Coloro che non lo commetterebbero mai, neppure in caso di necessità, o con condizioni favorevoli.
Coloro che lo commetterebbero solo in caso di necessità (e) o con condizioni favorevoli.
Coloro che lo commetterebbero comunque.
Il tutto ovviamente con un infinita serie di sfumature.
Per pedofilo depravato, intendo quello che lo farebbe in ogni caso.
Altri, potrebbero essere spinti dall'astinenza sessuale. in una società non certo di liberi costumi come l'Algeria, alcuni della categoria intermedia potrebbero essere indotti a cercare rapporti con chiunque capitasse.
Marino Rossi.

Anonimo ha detto...

Sì, ho capito: non hai la minima idea di che cosa sia un pedofilo. Ma si era capito anche prima.

Anonimo ha detto...

Ed io avevo capito anche prima che parti con le tue idee col paraocchi senza ascoltare nessuno.
So benissimo cosa è un pedofilo.
Però, ad esempio, nelle carceri,ed in parte fra i marinai, la percentuale di coloro che hanno rapporti omosessuali, è molto superiore alla media (non voglio assolutamente equiparare omosessualità a pedofilia, ma il meccanismo è identico) Un caso? No, non potendo esprimere in altro modo la loro sessualità, molti accettano un surrogato; sicuramente, se avessero a disposizione bambine o bambini, gli salterebbero addosso.
Vero che una parte di loro sarebbero comunque omosessuali, che preferirebbero questo tipo di rapporto anche se il governo mettesse a disposizione prostitute. Ma esiste una percentuale, che sarebbe facilmente quantificabile (sottraendo la percentuale di omosessuali nella società dalla percentuale di chi la pratica in carcere) e che di sicuro è più elevata di quella di coloro che praticherebbero l'omosessualità comunque, che smetterebbe questa pratica se avesse alternativa. Lo stesso vale per la pedofilia, in una società come l'algerina, dove sarebbe più facile scalare l'Everest a piedi che avere liberi rapporti con una ventenne, per molti che preferirebbero la ventenne, la pedofilia è semplicemente un surrogato che sarebbero i primi a preferire farne a meno.
Marino Rossi

Anonimo ha detto...

Stefano: "Ed io avevo capito anche prima che parti con le tue idee col paraocchi senza ascoltare nessuno".

Barbara ti ha "accusato" di non avere idea di che cosa sia un pedofilo e tu le hai risposto, ma credo che su argomenti così delicati come la pedofilia, bisognerebbe pensarci due volte prima di tacciare altri di avere i paraocchi... . Comunque procurare prostitute per cercare di frenare la pedofilia, non è altro che un excamotage.

Anonimo ha detto...

Alessandra: (Ma perché mi chiami Stefano?) Tu e Barbara, potete avere ragione.
Ma se io scrivo che la prostituzione tratterrebbe la massa grigia che ricorre alla pedofilia come surrogato (non dimentichiamo che siamo in un paese islamico dove le remore morali a rapporti con bambine sono molto minori, ed matrimoni con una dodicenne sono normali e con bimbe di otto anni non eccezionali) Se mi si risponde che non so cosa sia un pedofilo, significa avermi letto col paraocchi, Dato che appunto, non ho mai detto che i pedofili veri e propri sarebbero interessati allo scambio.
Marino Rossi.

Anonimo ha detto...

Mi è "uscito" di chiamarti Stefano... .
Magari qualcuno che casualmente si trovasse a leggere il blog, potrebbe dirci se in TUTTI i Paesi islamici, inclusa l'Algeria è normale avere rapporti con bambine. Non sapendolo, non me la sento di generalizzare.

Anonimo ha detto...

Negli stati dove vige più laicità, la pratica dei matrimoni precocissimi, è sconsigliata o proibita.
Ma non dimentichiamo il substrato culturale: Si tratta di posti dove il massimo riferimento religioso, Maometto, ha sposato una bambina di sette anni. Perciò, anche non generalizzando, si tratta sempre di paesi in cui, ammesso che la legge proibisca i matrimoni precoci (ed ogni legge è sempre eludibile) il costume li ritiene normali, un po' come da noi nessuno si inorridirebbe se un ventiduenne avesse rapporti sessuuali con una diciassettenne, anche se la legge lo vieta.
Marino Rossi.