mercoledì 25 giugno 2008

DONNE, POVERI, ISTRUZIONE: I NODI DEI PAESI ISLAMICI

La diffusa ricchezza petrolifera spesso alimenta le diseguaglianze Donne, poveri, istruzione: i nodi dei Paesi islamici. Nell'aspettativa di vita 25 Stati sotto la media mondiale

Il numero di musulmani nel mondo è in forte crescita, tanto che anche il Vaticano nelle scorse settimane ha riconosciuto per la prima volta il sorpasso sui cattolici nel suo "Annuario Pontificio". Secondo il "libro rosso" della Santa sede, che utilizza dati del 2006, gli islamici sono il 19,2% della popolazione mondiale, contro il 17,4% dei fedeli della Chiesa di Roma.
Il motivo va cercato soprattutto nel boom demografico di questi Paesi. Nel complessivo, quasi 1,5 miliardi di persone, su un totale di oltre 6,7 miliardi (stima 2008), vive in 53 Stati a maggioranza islamica o comunque con una significativa presenza di musulmani.
Quasi la metà si concentra in Indonesia, Pakistan, Bangladesh e Nigeria. Ma cosa significa, da un punto di vista socioeconomico, abitare in uno Stato dove la maggior parte dei cittadini è fedele ad Allah? Per le donne vuol dire una maggiore difficoltà a imparare a leggere e scrivere. In molti casi, inoltre, una grossa fetta della popolazione è sotto la soglia di povertà e l`aspettativa di vita è drammaticamente bassa. A dirlo sono i dati contenuti nel "World Factbook" della Cia, aggiornato l`ultima volta il giugno scorso. La differenza più marcata rispetto ai Paesi occidentali è quella dell`istruzione maschile e femminile. Si tratta di una situazione legata alla cultura locale, che spesso consente alla donna di occuparsi esclusivamente di casa e figli. Solo in 17 Stati a maggioranza islamica la distanza tra maschi e femmine alfabetizzati è inferiore al 1o%, mentre in Occidente di solito non si arriva all`1 per cento. Le uniche eccezioni rilevanti sono Emirati Arabi Uniti e Maldive, dove le donne capaci di leggere e scrivere sono più degli uomini. Ma sul versante opposto si trovano distanze abissali.
Nel Pakistan delle madrasse gli uomini hanno un vantaggio di 27 punti percentuali. E non è la situazione peggiore: nello Yemen è alfabetizzato il 70,5% degli uomini e appena il 3o% delle donne, in Guinea-Bissau e Afghanistan la differenza supera il 30% e in Niger è il 27,8 per cento. Nel mondo l`alfabetizzazione media maschile è dell`87% e quella femminile del 77 per cento. Tra i 53 Stati considerati, solo 20 superano questa soglia (in un caso il dato non è disponibile).
Sono solo numeri, ma raccontano la storia di milioni di persone. (Fonte: "Il Sole 24 ore, 25/6/2008)


Grazie infinite a Valentina per la segnalazione!


Come quelli che analizzano la popolazione che vive sotto la soglia di povertà. In Francia, ad esempio, si trova in queste condizioni circa il 6% dei cittadini e negli Usa il 12 per cento. Ponendo la sbarra al livello degli Usa, si scopre che solo quattro tra i Paesi considerati reggono il confronto (Malaysia, Libia, Tunisia, Siria). Mentre in altri 39 Stati in cui la fede di Allah è maggioritaria i poveri sono più numerosi. Nel dettaglio, gli Stati in cui almeno la metà dei cittadini è sotto la soglia di povertà sono io (il triste primato va al Ciad, con l`8o%). E tra il 30% e il 50% se ne trovano altri quattordici.
Le stime 2008 sull`aspettativa di vita alla nascita non sono più incoraggianti. La media a livello mondiale è di 66,12 anni. I Paesi sopra questa soglia, tra quelli analizzati, sono 27, mentre quelli sotto sono 25. Se questo può far pensare auna situazione nella media, analizzando i dati con attenzione si ha un`altra percezione.
In un`ipotetica classifica che metta in fila oltre 220 Paesi partendo da quello con un`aspettativa di vita più alta, bisogna scendere al 4o ° posto per trovarne uno (la Giordania) a maggioranza islamica. Tra i primi So Stati al mondo, solo due sono abitati in prevalenza da musulmani.
E tra le ultime So nazioni, ben 18 sono a maggioranza islamica (la Sierra Leone si ferma a 40,93 anni). Questi dati fotografano le condizioni attuali, ma la spiegazione, ovviamente, non sta solo nel credo religioso. In alcuni casi il legame è più evidente, come la scarsa alfabetizzazione femminile, ma vanno tenute a mente la storia e la cultura di questi popoli per provare a risalire alle cause.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

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