Cinema. Militante islamica contro attrice di Bollywood.
Se potesse, si straccerebbe le vesti. Ma non può: Asiya Andrabi crede nell’inviolabilità del burqa e si mostra sempre a capo coperto. Certo per lei, leader di un gruppo islamico femminile del Kashmir (Le Figlie della Nazione), sposata a un militante separatista con due figli, si tratta di una beffa mica da poco: girano un film sulla sua storia e chi hanno scelto per la parte? Bipasha Basu, la «donna più sexy dell’Asia». Un’attrice che alle costrizioni del burqa preferisce la visibilità (non solo) dell’ombelico. Un po’ bisogna capirla. La guerrigliera più famosa (e morigerata) dell’India non vuole farsi impersonare dall’attrice più conturbante: «Per qualcuno sarà anche affascinante, ma per me è una donna indegna, il simbolo dell’immoralità di Bollywood. Io sono religiosa, credo nei valori dell’Islam, nel purdah (la regola che proibisce alle femmine di mostrarsi ai maschi, ndr). Lei invece si mostra in giro quasi sempre seminuda». Andrabi accusa la produzione di averla gabbata: le avevano promesso di farle leggere il copione e invece niente. Il regista Raul Dholakia, che sta finendo di girare «Lamhaa» in Kashmir, scende dalle nuvole e all’India Times nega che il film parli di Asiya. Quanto a Bipasha, la 34enne sex-symbol fidanzata con l’attore e modello John Abrahm, non vede l’ora di passare ad altro. «Il cinema è la mia vita, ma non voglio rischiare la vita per un film», ha detto sul set a Srinagar. Nessuna minaccia personale. Però il clima non è dei migliori. Problemi di sicurezza, tensione. Le riprese in Kashmir, la regione a maggioranza musulmana da anni teatro di una guerra cruenta tra esercito e separatisti appoggiati dal Pakistan, sono state piuttosto movimentate. Prima la rivolta dei fruttivendoli di Srinagar, che contestavano la scena in cui alcune armi venivano nascoste in una cassa di mele. Poi gli studenti di Anantnag, che si sono opposti duramente all’utilizzo della loro scuola come location. Niente di grave, ma tanto è bastato per far fuggire la troupe. Il suo ritorno, in questi giorni, ha coinciso con la furia della militante separatista in burqa. Asiya divenne famosa negli anni ’80 battendosi contro la pornografia e la «mercificazione» del corpo femminile fatta dal cinema. Adesso la nemesi: proprio lei che stracciava le locandine di Bollywood si vede incarnata dalla sex-symbol «seminuda». Per bloccare il film si è rivolta al tribunale. Difficile che un giudice le dia (sbagliando) ragione. Improbabile un faccia a faccia con Bipasha. Facile sorridere di questa storia: ma come l’avremmo presa dalle nostre parti se per interpretare — mettiamo — Giovanna d’Arco il regista avesse scelto Pamela Anderson? (Fonte: "Corsera", 21/1)
giovedì 22 gennaio 2009
L'IRA DELLA GUERRIERA IN BURQA: QUELLA DONNA SEXY NON SONO IO
Ma penso proprio che Giovanna d'Arco si sarebbe offesa anche a essere paragonata ad Asiya Andrabi: ben più che se fosse Pamela Anderson ad interpretarla!
... Non credo ci sia bisogno di specificare quale sia l'attrice e l'islamica, vero?
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20 commenti:
Beh un pó bisogna capirla...
Bisogna capire un pó anche l'islamista ( forse gelosa) che sicuramente non se lo puó permettere quindi si copre interamente,e fà bene,le donne pelose vanno coperte.
Forse la regola del purdah si applica a pennello per la beduina,ma che ci vuoi fare,gli uomini laggiù preferiscono le capre alle donne.
Ho visto il tuo pezzo sull'Arabia Saudita: poi lo posto.
La cosa triste è che con le solite lamentele tipo quella questa integralista, si arriva pure a colpevolizzare le donne e a pensare che vogliano essere oppresse anche quando naturalmente non è così ("sono contente così, è la loro cultura"!). Le donne integraliste e terroriste islamiche si scagliano non a torto contro la mercificazione del corpo della donna, soprattutto in Occidente, ma in questo modo non guardano la loro situazione che ancora oggi è ben più seria. Anzi, sappiamo che in passato molti Paesi islamici erano laici, magari dittatoriali, ma laici (l'Egitto fino a Nasser, l'Iran dello Shah...).
Comunque sì, da un certo punto di vista Asiya Anbari va "capita" davvero: una donna anche musulmana o araba,colta, intelligente, VERAMENTE emancipata e che lotta per l'emancipazione delle donne arabe e islamiche, sarebbe contenta di essere associata o paragonata ad una che partecipa a un concorso di bellezza?
mah!
il sottoscritto crede che la bellezza sia un dono di Dio.
ad esempio, sono convinto che il mondo sarebbe più povero senza il David di Michelangelo o senza la Paolina Borghese di Canova...
o anche senza la bellezza di una donna come l'attrice...
Assolutamente, questo è certo! Ma a spiegare all'Andrabi e agli altri fanatici (non "Anbari" come avevo scritto nel mio commento precedente, pensando a una zona dell'Iraq :-)).
"Le donne integraliste e terroriste islamiche si scagliano non a torto contro la mercificazione del corpo della donna, soprattutto in Occidente..."
Come "non a torto" Alessà?
Spiegami questa cosa dai...
Le femministe, quelle "vere", non certo le fanatiche e terroriste islamiche, non hanno lottato anche contro la donna-oggetto, la mercificazione del corpo della donna? Le fanatiche e terroriste islamiche che inveiscono contro l'Occidente perchè dicono di essere contro la mercificazione del corpo della donna usano, STRUMENTALIZZANO un principio giusto, ma lo strumentalizzano: il corpo della donna non deve essere un oggetto, non deve essere mercificato, quindi bisogna COPRIRLO! Fanno la morale a noi, ma poi le vere donne oggetto sono loro perchè fanno dipendere la propria dignità dal velo (e se una non lo indossa, per loro non si può più rispettarla!).
Per te le 4 ragazze che sono tutte le sere a l'eredità da Carlo Conti sono della merce?
Le ragazze dell'"Eredità", le veline, le letterine, le schedine, quelle che fanno i calendari, quelle vanno ai concorsi di bellezza (ammetto di non perdere un concorso di "Miss Italia" e quest'estate ho guardato la finale di "Veline"!) lo scelgono, quindi sono liberissime di farlo, ma a me non sembra il massimo della vita, tutto qui! Non sto mettendo sullo stesso piano loro con le donne che sono magari costrette a portare il velo, per carità anche perchè l'emancipazione femminile delle donne musulmane o arabe può partire anche da lì.
L'unica a lamentarsi, dovrebbe essere l'ATTRICE!!!!!!!!!!!
Per Alessandra:
Il massimo della vita, è FARE CIO' CHE SI VUOLE!
Il contrario di andare in giro ricoperte da una prigione ambulante.
Ps: che cavolo di caratteri si debbono inserire in questo fetaccioso url per non far uscire la scritta: l'url contiene caratteri non ammessi???
Stefano, guarda che lo so perfettamente che il massimo della vita è fare ciò che si vuole: lo so anche per esperienza! Forse è il caso che ricordi a te, a Vituccio e a volte anche a Caposkaw che sono IO a gestire questo blog ed è stata MIA l'idea di farne uno "sulle donne arabe e/o musulmane etc"? Forse è il caso che ricordi che sono stata di recente attaccata da una italiana convertita all'islam. Se non la pensassi così, avrei fatto un blog di questo tipo? Lo so perfettamente che l'unica che dovrebbe essere contenta è l'attrice: ho semplicemente detto che, come principio, è giusto quello della contrarietà alla donna oggetto e alla mercificazione del suo corpo, peccato che questa fanatica, imbacuccata nel corpo e nel cervello, lo USI per farci la morale quando quella davvero sottomessa è lei! Non ho detto NIENTE di strano!
Non ho capito la tua domanda tecnica.
"Caposkaw che sono IO a gestire questo blog ed è stata MIA l'idea di farne uno "sulle donne arabe e/o musulmane etc"? "
ho contestato la tua gestione?
oddio, non me ne sono reso conto.
se l'ho fatto, me ne scuso.
non è mia intenzione dire che fare in casa d'altri.
No, non la gestione, ma mi pare che qualche volta abbia contestato che ogni tanto voglio cercare di non ringhiare contro arabi e musulmani... . Scusa se ho citato anche te, che tra l'altro mi hai difesa sul blog di quella là, ma comincio a sentirmi attaccata da una parte e dall'altra: finchè m'attaccano gli islamici mi va bene (anzi, è la conferma che il blog sta venendo bene), ma se mi contestano anche altri perchè a volte cerco di essere più "tenera", mi preoccupo... .
Tranquilla Ale,fai un ottimo lavoro.Poi ti ricordo che sei stata attaccata da una babbea,una che anche se non convertita non ha niente nel melone.E poi non sono attacchi i nostri,é solo che non siamo daccordi su alcuni soggetti,punto.Niente di grave,é normale questo.
Ma infatti non sono preoccupata per i suoi attacchi, ma per le vostre critiche: le prenderò come costruttive e mi serviranno per migliorare la qualità del blog. Il fatto è che non so fino a che punto sia necessario "parlare il loro linguaggio" (dei fanatici islamici o dei buonisti nostrani che di fatto li sostengono): tanto chi vuole o HA LA CAPACITA' di capire, capisce, mentre chi non vuole o NON HA LA CAPACITA' di capire, non cambierà niente, qualsiasi linguaggio si usi! Vorrei solo che non aveste "sospetti" su di me e non cerchiate di "svelare" quello che penso su certi argomenti, perchè quello che penso, dico! :-)
Ok, andiamo avanti!
mia cara, le tue posizioni sono tue e irreprensibili.
il sottoscritto non si permette di criticare alcunchè.
Ok. :-)
Povera attrice, ora verrà perseguitata, speriamo non debba condurre una vita nascosta e blindata come altri...
OT Non ho capito il tuo ultimo commento da me, quello "sulle minacce del fondamentalismo anche in Italia"
La mia domanda tecnica era semplicemente questa:
Perché mettendo nell'url:
Nuova destra per Israele, mi esce che ci sono caratteri non ammessi?
Ritenendo si trattasse di Destra, ho provato a scrivere destr ma il risultato non è cambiato così come non è cambiato scrivendo Israel.
Ti dico sinceramente che non ho idea del motivo! :-) Mi spiace... .
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