martedì 27 gennaio 2009

GIORNATA DELLA MEMORIA - LE "GIUSTE DELL' ISLAM"

Grazie a una mostra itinerante intitolata "I Giusti dell'islam", promossa dal PIME di Milano, sono emerse le storie di 70 persone di religione musulmana, praticamente tutte dell'area dei Balcani, che salvarono degli ebrei dalle persecuzioni nazi-fasciste e che per questo vengono annoverate tra i "Giusti fra le Nazioni". Tra loro alcune donne, anche se purtroppo sono riuscita soltanto a trovare queste due, storie, per il resto un elenco di nomi sul sito dello "Yad Vashem"... .

Aishe Kadiu, musulmana albanese, che con il marito Besim ospitò due ebrei greci, i fratelli Jakov e Sandra Batino, il cui padre era stato già internato in un campo di concentramento italiano. Un'altra famiglia aveva nascosto i loro genitori. Quando i tedeschi andarono casa per casa in cerca di ebrei da deportare, Besim portò Jakov e Sandra in un remoto villaggio e la sua famiglia provvide alle loro necessità fino alla liberazione, dopo la quale partirono per Israele. Merushe, la figlia di Aishe e Besim (foto), è stata invitata nel 1992 per ricevere il premio "Giusti fra le Nazioni" in memoria dei genitori e per un periodo è stata a capo dell'Associazione per l'Amicizia Israeliano-Albanese. Aishe e Besim agirono secondo il besa ("mantenere la promessa"), un codice d'onore che regola la fede islamica nell'interpretazione albanese e implica il prendersi cura della vita di una persona o di una famiglia. Solo una famiglia ebrea in Albania non riuscì a sottrarsi alla deportazione.

Lime Balla (foto), anche lei musulmana albanese, con il marito Destan salvò la vita ai Lazar, tre fratelli ebrei (venuti al loro villaggio con altri 14 "durante il periodo di Ramadan"). Nonostante fossero poveri, i coniugi Balla li ospitarono per quindici mesi, non facendo loro mancare nulla, finchè un loro nipote partigiano non aiutò i tre fratelli a scappare. Quarantacinque anni dopo, nel 1990, due di loro si misero in contatto con loro da Israele e due anni dopo Lime e Destan diventarono "Giusti fra le Nazioni".


Talmud:"Chi salva una vita, salva il mondo intero".
Corano "Per questa ragione abbiamo intimato ai figli di Israele: Chi ammazzerà un uomo innocente dell'altrui sangue e che mai non aveva commesso delitti sulla terra, sarà considerato come se avesse ammazzato tutti gli uomini, e chi salverà anche un solo uomo sarà considerato come uno che avrà salvato la vita a tutta
l'umanità" (Sura V).

Sito dello Yad Vashem: http://wwww.yadvashem.org .

16 commenti:

Anonimo ha detto...

Post molto interessante, grazie :)!

Anonimo ha detto...

da notare che l'albania era stata invasa dagli italiani, i quali importarono magari il credo fassista, ma l'antisemitismo, quello proprio no!

Anonimo ha detto...

decisamente interessante!

eudora

Anonimo ha detto...

Grazie a voi, ragazze! Dopo il post durissimo di prima, ci voleva!
Capo, perchè non esistono italiani antisemiti?!

Anonimo ha detto...

no, oggi esistono.
paradossalmente ne esistono più oggi in uno stato democratico che nel regime fascista...
non tutti lo sanno, ma molti fascisti della prima ora erano italiani di cultura ebraica, e le leggi razziali non attecchirono per niente in Italia dato che non c'era un humus atto allo scopo...
in germania , evidentemente c'era.
l'antisemismo di massa si diffonde in Italia dopo la guerra dei sei giorni, perchè diffuso dal PCI per ordine sovietico.

Anonimo ha detto...

secondo te gli albanesi faccevano caso alla religione.??

si trattava di vita o di morte.


comunque i religioni in albania sono stati sempre liberi cosa che l'Italia deve lavorare tanto in questo argomento

Anonimo ha detto...

Adesso m'incavolo! Forse non hai letto bene, ma ho elogiato l'Albania, i musulmani albanesi e il "besa", il codice d'onore che, secondo quanto ho letto sul sito dello Yad Vashem, li ha spinti ad aiutare gli ebrei perseguitati. Non va bene neanche questo?

Anonimo ha detto...

Credo che l'amico caposkaw dovrebbe studiare un pochino di più la storia dell'Italia e, in particolare, della millenaria tradizione antisemita del nostro paese. E magari ricordare che le leggi razziali hanno attecchito talmente poco che TUTTI gli ebrei sono stati buttati fuori da TUTTE le scuole, dalle università, dai ministeri, dall'esercito, dai giornali, dagli elenchi telefonici, dalle case editrici, dai circoli sportivi ... Smettiamola di dire puttanate per piacere!

Anonimo ha detto...

certo, ma non sono stati cacciati come conigli dalla polizia italiana... e la gente non li denunciava...e dopo l'8 settembre quando le truppe italiane si ritiravano dalla francia, gli ebrei li seguivano. chissà come mai preferivano i fascisti ai collabos francesi...

Anonimo ha detto...

e la cosa surreale è che avevo una vecchia professoressa di inglese, senza un braccio (perso appunto in guerra) che si definiva mezza ebrea e che non ci parlava MAI male del fascismo e dei fascisti...
se non ti va bene, mi spiace per te.
prova a convincerla te, che aveva torto...

Anonimo ha detto...

Capo, grazie per l'info sul PCI e per aver ricordato che c'erano anche ebrei italiani tra i fascisti della prima ora... . E' più facile giudicare a posteriori. Però mi sembra che tu, come dire, sia troppo legato allo stereotipo degli "italiani brava gente".

Anonimo ha detto...

no, per l'amor di Dio, questo no...
solo che è molto difficile vagliare il grano (della verità) dal loglio (della propaganda)...

Anonimo ha detto...

Circa un quarto dei nostri ebrei sono morti nei campi di sterminio: di loro circa un terzo sono stati arrestati da tedeschi, un terzo da tedeschi con italiani, un terzo da italiani e basta. C'è stata gente che si è arricchita nascondendoli fino alla fine della guerra e gente che si è arricchita nascondendoli e quando i soldi sono finiti li hanno denunciati. Quando sono stati obbligati a dare via tutti i negozi e per sopravvivere si sono ridotti a vendere stracci come ambulanti, i negozianti italiani hanno formalmente chiesto di impedirglielo perché gli facevano concorrenza. In Yugoslavia nelle zone di nostra competenza i bravi ragazzi italiani hanno fatto cose tali da far intervenire perfino i tedeschi inorriditi. Sempre in Yugoslavia, quando catturavano una partigiana i nostri bravi ragazzi usavano stuprarla con un fiasco che poi sfondavano con un calcio in modo da mandare il vetro in mille pezzi che si conficcavano nella vagina e poi la lasciavano lì a morire dissanguata, dopo un'atroce agonia a volte di ore, a volte di giorni. I nostri bravi ragazzi sono responsabili della strage di Addis Abeba, una delle più efferate che la storia ricordi. BASTA CON QUESTA STORIA DEGLI ITALIANI BRAVA GENTE, NON NE POSSO PIÙ!

Anonimo ha detto...

articolo molto esemplificativo!
http://liberaliperisraele.ilcannocchiale.it/2009/01/30/e_se_gli_italiani_fossero_piu.html

Anonimo ha detto...

Cara Alessandra, sono Giorgio Bernardelli, il curatore della mostra «Giusti dell'islam»

Intanto grazie mille per la segnalazione della nostra mostra. Se qualcuno vuole saperne di più può andare a questo link
http://www.pimemilano.com/index.php?idn=437&foret=1

Ma soprattutto ti segnalo che proprio una donna è stato il primo nome islamico inserito dallo Yad Vashem nell'elenco dei Giusti tra le nazioni. È una bosniaca di Sarajevo, si chiama Zejneba Hardaga. A questo link trovate la sua storia
http://www1.yadvashem.org/righteous_new/bosnia/hardaga.html

Complimenti per il blog, decisamente coraggioso

Giorgio Bernardelli

Anonimo ha detto...

Grazie mille, Giorgio!!! Vedo adesso il tuo messaggio.Farò un post su Zejneba, allora! :-)