martedì 20 gennaio 2009

IL DIRITTO DELLE DONNE AL DIVORZIO NELL'ISLAM


Secondo la Sharia, solo i mariti hanno il diritto di un rapido e semplice divorzio: semplice come liberare un animale legato con una corda. Per una moglie, cercare un divorzio significa lottare attraverso i tribunali utilizzando il diritto di “Khul”, descritto come: “Ai fini di dissolvere un legame coniugale invece di un risarcimento pagato dalla moglie al marito fuori dalla sua proprietà… un rilascio di pagamento significa la separazione in cambio della retribuzione data al marito…” .
Storicamente questa legge ha portato gravi ingiustizie verso le donne; esamineremo, più avanti, alcuni documenti del XVII secolo dei tribunali della Sharia. Non ci vuole un uomo di scienza per realizzare quanta pena e tortura una donna debba passare prima che decida di rompere con la sua casa. Alcuni anni fa il governo egiziano ha approvato una legge che, se una moglie fosse disposta a rimborsare i “bride-money”, il giudice avrebbe potuto sciogliere il matrimonio senza il consenso del marito. In soli sei giorni lavorativi,3.000 donne l' hanno fatto solo al Cairo.
I credenti volentieri seguono le leggi religiose, quando soffrono (sic!). Per questo motivo un appello alla giustizia e all’umanità non è sufficiente a porre fine a tali violazioni dei diritti umani. Possiamo tuttavia dimostrare che il Profeta ha dato alle donne il diritto assoluto di porre fine ad un indesiderato matrimonio anche se contro il parere del Profeta stesso, un marito amoroso: Narrato da Ibn ‘Abbas: Il marito di Barira era uno schiavo di nome Mughith, è come se ora lo stessi vedendo, andava dietro Barira e piangeva con le sue lacrime che gli scorrevano giù fino alla sua barba. Il Profeta disse ad ‘Abbas: “O ‘Abbas! Non sei stupito dell’amore di Mughith per Barira e l’odio di Barira per Mughith?”. Il Profeta, allora,disse a Barira: “Perché non fai ritorno a lui?” e lei rispose: “O Apostolo di Allah! Mi ordini di farlo?”,egli disse: “No, intercedo solo per lui”. E lei disse: “Non ho bisogno di lui”.
Non potrebbe essere più chiaro. D’altro canto non riusciremo a trovare un unico caso in cui il Profeta abbia costretto una moglie a rimanere in un matrimonio infelice. Una ragazza riferì al Profeta che suo padre l’aveva obbligata a un matrimonio senza il suo consenso. Il Profeta a chiare lettere le ha dato indipendenza e diritto assoluto di continuare o concludere il matrimonio.
Sahi Ibn Majah. Anche le mogli del Profeta hanno avuto il diritto di lasciarlo senza alcun intermediario: Narrato da Aisha: L’Apostolo di Allah ci ha dato la possibilità(di rimanere con lui o di divorziare) e abbiamo scelto Allah ed il Suo Apostolo. Quindi, dandoci tale opzione, non è stato considerato come divorzio.
Da nessuna parte il Corano dice che le donne non hanno il diritto al divorzio. Piuttosto insegna agli uomini a lasciare le mogli ogniqualvolta lo desiderino.
Tuttavia, vediamo che la legge della Sharia prevede: “Un marito ha l’autorità di riprendersi sua moglie dopo uno o due divorzi, anche se lei non lo vuole”.
Questo è l’atteggiamento della Sharia verso le donne. Queste leggi, che vengono chiamate “Legge di Allah”, non solo torturano le donne musulmane ma sono anche una violazione e affronto al Corano e al Profeta.
Questo è beffa della giustizia e dell’Islam. Le donne musulmane credono che queste leggi siano le “Leggi di Allah”, accettandole volentieri (sic!) ma soffrendo inutilmente. Le società musulmane non progrediranno mai fino a quando non si rendano conto che queste leggi di Sharia non sono realmente islamiche sia nello spirito che nel contenuto-e si decidessero ad abbandonarle.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Questo post mi fa intravedere un Islam più umano.. Ciao, Alessandra!
Grandmere

Anonimo ha detto...

Sì, fa tirare qualche sospiro di sollievo, in effetti!

Anonimo ha detto...

Il Sacro Corano dice agli uomini:

“Comportatevi convenevolmente nei loro confronti. Se provate avversione verso di loro, voi provate disprezzo nei confronti di una cosa in cui invece Dio ha posto un gran bene!” (Sacro Corano, Sura an-Nisā',4:19).

E alle donne ha detto:

“Se una donna teme l’infedeltà o l’indifferenza di suo marito, allora non sarà male per essi che si mettan d’accordo fra loro, in pace, poiché la riconciliazione è la miglior cosa” (Sacro Corano, Sura an-Nisā', 4:128)