Nonostante una nuova condanna giudiziaria , le Egiziane restano vittime di aggressioni sessuali.
Era estate e Noha Rushdie camminava per strada. All' altezza di un minibus, la giovane donna ha visto il braccio dell'autista passare attraverso la finestra e afferrarle violentemente i seni. Senza essere banale, la scena è lungi dall'essere rara. È anche una realtà triste per una maggioranza delle donne che vivono al Cairo e lo hanno almeno vissuto una volta. Spesso, esplodono di rabbia, senza potere fare molto. Noha Rushdie non si è fermata lì. Questa energica ragazza, di 27 anni, ha costretto il conducente ad uscire, e a costituirsi al commissariato più vicino. Alcune settimane fa, Sherif Gomaa, 28 anni, è diventato il primo uomo a essere condannato per molestia sessuale in Egitto. Tre anni di lavori forzati, una pena esemplare che ha colpito il Paese. Per il centro egiziano dei diritti della donna, questo verdetto è un passo importante. L'estate scorsa, pubblicava una relazione che segnala che il 83% delle donne egiziane si dicono vittime di molestia sessuale per strada. L'ONG si è lanciata in una campagna mediatica dopo un fatto di cronaca che ha suscitato la polemica nel 2006. In occasione di un giorno festivo, una folla di uomini inferociti avevano aggredito senza distinzione delle donne che circolavano in città. "Velate e non, anziane o giovani, gli sono saltati addosso provando a toccarle ovunque", hanno riportato testimoni al giornale Libération.
Non sono tanto i fatti stessi, non specifici per l'Egitto, che hanno causato lo scandalo, ma l'assenza di reazione della polizia e delle autorità, in un Paese in cui il minimo movimento di folla è normalmente rigorosamente represso. Lo scandalo ha avuto eco quando il Ministero dell'Interno ha violentemente negato che l'incidente abbia potuto avere luogo, e accusano che dei bloggers che avevano denunciato i fatti, con filmati come prova , di cercare di nuocere alla stabilità del Paese. Un crimine che dipende dalla legge di emergenza.
La polemica ha messo in evidenza una corrente ultraconservatrice in piena espansione nella società. "Queste donne che errano per le strade, lo cercano, no?" dichiara Ahmed Zayed, rappresentante in una farmacia. Quest'uomo di 25 anni ritiene che il posto delle donne sia "in casa". Partigiano dei caffè "per sole donne", che iniziano a nascere nella capitale, è interdetto quando gli chiedono se si sente vicino ai fratelli musulmani. "Sono moderno, e religioso senza eccessi. Dico questo per il loro bene: le donne devono essere messe al riparo dalla violenza della società". In un'intervista recente al giornale Al-Ahram, la first lady d'Egitto, Suzanne Moubarak, promotrice ordinaria dei diritti della donna, ha scoraggiato le femministe accusando i mass media e gli islamisti di esagerare l'importanza reale della molestia. "Lei non mette mai i piedi in strada, come potrebbe sapere ciò che viviamo?„ si interroga Fatma Mohamed". (Fonte: "Scettico")
Questa studente in lettere è furiosa con la campagna che fa furore sul web: una fotografia che mostra due asini, uno con la sua coperta, l'altro senza e coperto di mosche. In cima, un slogan: "Vela il tuo asino". Il messaggio è chiaro: per non essere importunata, sii decente. Fatma é velata. Ma questo non le impedisce di essere oggetto, quasi ogni giorno, di fischi ed alle esternazioni di natura sessuale. "Le velate sono attaccate quanto le altre", sottolinea la militante Engy Ghozlan, che vede nella molestia il segno di una frustrazione intensa. Sessuale, con la radicalizzazione religiosa ed il costo esorbitante del matrimonio, che ha fatto arretrare l'età delle unioni. Ma la frustrazione è anche economica, con un tasso di disoccupazione che supera il 20%: "Alcuni vedono le donne come minacce per i loro posti di lavoro", dice.
Secondo Irin, l'agenzia d'informazione delle Nazioni Unite, ci sarebbero 55 stupri al giorno in Egitto. Non sono quasi mai oggetto di denunce, tanto le vittime si sentono colpevoli ed hanno timore di essere stigmatizzate dal loro ambiente e la società. Portando avanti la sua lotta giudiziaria, Noha Rushdie ha contribuito alla presa in considerazione del problema. Le autorità si sono anche sentite costrette a reagire fermando 400 adolescenti al Cairo per "comportamento indecente„ verso le passanti. Noha , é nuovamente sui giornali, suo malgrado lei. Il suo avvocato ha recentemente dichiarato rammaricarsi di averla difesa e l'accusa di avere un passaporto israeliano. "Un crimine" sufficiente in Egitto per gettare il discredito su di lei e la sua causa.
giovedì 8 gennaio 2009
LE DONNE DEL CAIRO TORMENTATE DALLE MOLESTIE SESSUALI
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3 commenti:
La traduzione non l'ho fatta io ma mia sorella Francesca,non era sicura se si trattasse di un autobus o di un minibus,ora che che me lo fai notare e che rileggo mi sà che si tratta del secondo.
Ciao
Ho visto l'articolo originale: era un minibus.
quegli uomini (esagero) si sentono frustrati e con chi se la prendono?
con le persone più deboli, in questo caso le donne...
se le donne fossero difese, o si difendessero, in modo efficace, quei quadrupedi molesterebbero sessualmente i bambini, se non lo fanno già...
questo fa capire che razza di idea della sessualità abbiano...
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