Il mufti d'Arabia Saudita, Abdelaziz Al-Sheïkh, ha appena lanciato una nuova fatwa (decreto religioso), che autorizza il matrimonio delle bambine di dieci anni (compiuti). Al-Sheïkh non si attiene ad emettere il suo decreto religioso, ma denuncia anche coloro che lottano contro il matrimonio dei minorenni, considerato come un matrimonio forzato. Infatti, dopo l'ulema marocchino Al-Maghraoui che riteneva che alcune giovani donne di nove anni siano migliori a letto che delle donne di venti anni, "l'istituzionalizzazione della pedofilia" tocca ormai l'Arabia Saudita. Il mufti del regno tenta infatti di bloccare i tentativi dei liberali, sostenuti dal re attraverso sua figlia, di regolamentare lo stato civile e proibire i matrimoni dei minorenni.
Il Comitato mette in guardia contro gli effetti nefasti della maternità delle giovani donne, pericolosa per la loro salute… La polemica tra i liberali ed i radicali ha recentemente preso un piega giudiziaria, dopo che un'attivista saudita dei diritti dell'uomo espose denuncia, presso i ministri della sanità e la giustizia, contro il matrimonio delle sue due figlie di 13 e 14 anni, che chiedeva l'annullamento di questi matrimoni voluti dal padre. La giustizia, spesso nelle mani degli islamisti, incoraggia i matrimoni combinati, all'esempio del tribunale di Unayzah (o Onaïza, nel Najd, un collegio dei Wahhabiti) che ha appena respinto una domanda di sospensione di un matrimonio forzato di una ragazzina, promessa da suo padre ad un uomo di cinquant'anni. Il giudice ha deliberato "di decidere quando la ragazza sarà maggiorenne". Queqsto significa che la ragazzina, costretta a sposarsi, potrà ritrarsi dalle grinfe del marito quando sarà maggiorenne.
16 commenti:
Allora Alessandra,spero che il coso nella foto ti faccia dormire stanotte.
Anch'io... . E' raccapricciante!
Che viscido.
stefania
Di queste bambine non si occupa nessuno? Non suscitano nessuna pietà a quelli che si stracciano le vesti soltanto in questi giorni?
Poveri noi! :((
e poi si offendono se li chiamano beduini...
Esperimento, vero. Non è giusto stracciarsi le vesti SOLO in questi giorni, ma una volta stabilito chi ha la responsabilità della situazione a Gaza e in Israele, credo è a questo punto ce le si possa anche stracciare... . :-(
Mi offendo io, Capo. E magari si offendono anche i Beduini veri! :-)
Ti offendi davvero se li chiamiamo beduini?
Non mi piace e lo sai: non credo c'entri essere politicamente corretti, buonisti o meno!
Ah!!!!
Non é certo più grave di "kuffar".
Poi lo sai che la parola beduino non ha niente di offensivo?
Basta leggerlo qui:
http://it.wikipedia.org/wiki/Beduini
Dipende da come la si usa. Certamente non è più grave di "kuffar": dare del "beduino" a qualcuno, mica significa che lo vuoi far fuori! Ma questo giustifica? Anche dare a qualcuno dello "sporco negro" non significa necessariamente che lo vuoi far fuori!
Certo che giustifica,poiche la parola ha un senso se l'hai letto nel link.
Mi perdonerai,ma sporco negro ha un'altro senso che beduino,il paragone non colla.
D'accordo, i Beduini sono un popolo, in questo senso chiamare qualcuno "beduino", non è come dire "sporco negro", ma se l'epiteto "beduino" è in senso dispregiativo, non vedo differenza da "sporco negro"! Ovviamente è una mia opinione: sarebbe interessante vedere cosa ne pensa un beduino! :-)
Alessà,si chiama qualcuno beduino per il suo comportamento,a quelli troppo attaccati alle loro tradizioni "selvaggie" direi.Il senso dispregiativo quindi viene da lí.Chiamare qualcuno sporco negro non deriva da una tradizione selvaggia,poiché loro chiamano anche noi sporchi bianchi.
Ho capito... . Però è giusto anche chiamare qualcuno "sporco negro", "poiché loro chiamano anche noi sporchi bianchi"? Dalla tua frase mi sembra di capire questo... .
Qui la questione é del beduino non del sporco negro.
Vabbé stop.
E' proprio pedofilia legalizzata!!! Che schifo! Grandmere
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