giovedì 9 aprile 2009

LE EDICOLE ARABE E IL WEB CONTRO LA RIVISTA SEX LIBANESE


Citazione colta, tanto per cominciare e far capire che non si va sul volgare: «L’unico vero tempio su questa terra è il corpo umano» (Novalis, poeta). Il corpo, in arabo «Jasad»: il nome della nuova rivista a metà fra l’erotico e il culturale, uscita in Libano a dicembre, e sulla quale si sta accanendo l’islam radicale, ovviamente più per la prima ragione (l’erotismo) che per la seconda (la cultura).
LO CHOC - La copertina d’esordio, data dicembre-gennaio, non passò inosservata - un abito rosso – e infatti andò abbastanza bene: tremila copie vendute, prezzo 10 dollari. Ma la seconda è stata uno choc: due mani di donna che coprono proprio lì. All’interno, un indice dei servizi con titolazioni efficaci: «Vi racconto il mio pene», del libanese Rami al-Amin; «la mia prima volta», di Rasha al Amir; poesia siriana di Iman Ibrahim: «Toccami come una pietra generosa …». Quando il nuovo numero di «Jasad» è stato consegnato a edicole e librerie del Libano e della Giordania, dell’Egitto e del Marocco, della Palestina e dell’Arabia Saudita, molti esercenti l’hanno rifiutato, nonostante sia avvolto in una copertina tutta bianca e prudentemente incellophanato.
LA PROTESTA - Contro il giornale, i primi a muoversi sono stati i cristiani maroniti: «Pornografia pura». Poi è scesa in campo Aman Kabara Saharani, leader del Forum delle donne libanesi: «Con la scusa degli articoli culturali, la rivista spinge alle più basse pulsioni. E spiega come si fa sesso: non c’è bisogno di spiegarlo, questo va contro le tradizioni culturali del popolo arabo». Sprezzanti gli Hezbollah: «Questi sono strumenti dell’Occidente per distogliere la nostra gente da altri temi». Il sito di «Jasad» ha già subito una quindicina d’attacchi di hacker, la comparsa d’una mascherina e la scritta «non c’è Dio, c’è solo un Dio». Diverse associazioni hanno chiesto al governo Siniora d’intervenire, censurando il magazine, ma per ora le autorità libanesi preferiscono non vedere. «Se dovessimo togliere questa rivista dalle librerie – ha detto un funzionario al giornale “Al Quds” -, che cosa dovremmo fare coi racconti delle Mille e una notte? Ci sono pagine che farebbero arrossire molti chierici. Eppure, è grande letteratura». (Fonte: LiberaliPerIsraele )

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Sembra di rivedere gli "inserti chiusi" degli anni '60 :-o

Alessandra ha detto...

Ciao, chi sei?

Pasquale Rossi. ha detto...

Dovrebbero fargli riviste sexi con donne in burqa ;-)