Nel quadro degli sforzi del governo mirati a favorire la rappresentazione delle donne in Marocco,i partiti politici che presentano più donne alle elezioni locali del 2009 godranno di benefici finanziari. Per rinforzare la partecipazione delle donne alla vita politica del regno, il ministro degli interni ha annunciato agli inizi del mese che il governo proporrà delle misure di incitazione finanziaria ai partiti che presenteranno più donne alle elezioni locali del 12 giugno 2009. Questi aiuti supplementari, di cui non si sa la somma, saranno consegnati quando saranno annunciati i risultati delle elezioni. Questo provvedimento potrà incitare fortemente i partiti a presentare delle candidate qualificate. Il Ministro dell’Interno Chakib Benmoussa ha organizzato una riunione, venerdì 9 ottobre, con il collettivo femminista “Un Tiers” sui seggi egli eletti del movimento Femmes pour l’Egalité, che riunisce mille associazioni femministe marocchine per mettere sullo stesso piano i diritti delle donne marocchine con le convenzioni internazionali.
Durante questo incontro, il sig. Benmoussa ha sottolineato l’importanza della partecipazione delle donne agli affari locali, notando che il suo ministero lavora affinché si crei una strategia che mira ad assicurare migliori diritti per le donne a questo proposito.
“Dalla sua creazione nel 2005, il nostro movimento ha lottato perché fossero soddisfatte tre esigenze principali”, ha dichiarato Khadija Rebbah, presidentessa del ramo di Casablanca dell’Associazione Democratica delle Donne Marocchine: “l’installazione di un sistema elettorale basato sul ruolo, l’adozione di una quota per le donne nel Codice elettorale, e il chiaro impegno dei partiti a designare le donne.”
Miloda Hazeb, membro del Partito Nazionale Democratico, si è dichiarata meno convinta dei vantaggi potenziali di questi solleciti finanziari. Ha spiegato a Magharebia che anche se si tratta di una misura positiva, non darà ai partiti la determinazione o la convinzione della necessità di designare delle candidate. (Fonte: Arabiyya)
Guardate anche queste notizie: http://wpop18.libero.it/cgi-bin/vlink.cgi?Id=vPTifNP2rhaC5yaKXkBtFLF%2B4DJ9qzs37VObeqyc24PBGVl/V7aotdfwVyqHi%2BHD&Link=http%3A//www.ctvbc.ctv.ca/servlet/an/local/CTVNews/20081113/BC_journalist_kidnapped_081113/20081113/%3Fhub%3DBritishColumbiaHome (per cui ringrazio Vituccio), Il quarto Forum delle donne arabe, tenuto ad Abu Dabi, approva l'elaborazione di una "Carta sull'informazione femminile araba"... , LEGGI TUTTO e LEGGI TUTTO.
“Quello di cui abbiamo veramente bisogno” ha detto “è di un potere più importante per incitare i partiti a rispettare un codice dell’onore, o di una legge che preveda la nomina delle donne.”
Per la sig.ra Hazeb, sarebbe il momento che il Marocco superi il divario tra i sessi attraverso un’iniziativa favorevole, anche se temporanea. Questa discriminazione legale potrebbe servire come fase di transizione finchè delle opportunità uguali siano instaurate e messe in pratica giuridicamente.
Anticipando una certa resistenza a questa suggestione, la sig.ra Rebbah ha affermato che le critiche “non hanno nessun idea su quello che sta succedendo sulla scena internazionale. Gli stati democratici che vogliono impegnare le donne (in politica) ricorrono a dei sistemi di quote o di modi di scrutini giusti e offrono dei solleciti ai partiti che designano delle candidate.”
Il movimento “un Tiers” ha già incontrato i ministri dello sviluppo sociale e dell’interno e continuerà a lavorare con i partiti nei prossimi giorni per articolare l’ordine del giorno. Forte della vittoria del 2002, che aveva registrato il secondo numero più elevato di donne elette nel mondo arabo, il movimento spera di servire da modello per altri paesi che hanno in progetto delle quote elettorali per le donne.
Il prossimo incontro importante avrà luogo tra la coalizione delle donne e un comitato che sarà presto creato tra i ministeri della giustizia e quello dell’interno ed i 5 principali partiti politici marocchini. Questo comitato sarà incaricato di valutare tutti i mezzi disponibili per rinforzare la rappresentazione delle donne nei consigli locali.
sabato 15 novembre 2008
IL MAROCCO PROPONE DEGLI AIUTI FINANZIARI AI PARTITI CHE PRESENTERANNO CANDIDATE DONNE
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10 commenti:
Questa è una bella notizia che spero contagi i paesi vicini.. Grandmere
E' un po' la logica delle "quote rosa": l'idea non mi fa impazzire, ma credo che, in particolare nei Paesi islamici, servano.
Pure io in Italia mi sono sempre oposto alle quote rosa: sanno di leader di partito che impongono un tot di donne scelte da loro giusto per farsi vedere.
Meglio dare alle donne la possibilità di inserirsi con un sistema di preferenze.
Certo in Marocco la situazione è differente che in Italia e forse quel metodo potrebbe andare bene.
Mah, forse anche in Italia, visto che ci sono così poche donne in politica: se non ricordo male nel Parlamento del Brkina Faso ce ne sono di più! :)... Giusto il tempo di permettere alle donne di dimostrare quanto valgono. Ma ribadisco che, anche se il Marocco sta facendo molti progressi in materia dei diritti delle donne, in un Paese islamico sono più utili.
Concordo.
Non voglio fare il saccentello ma il Marocco non è un paese islamico. Non esistono paesi islamici. Esistono paesi a maggioranza musulmana o governati da regimi islamisti.
Mi prendo male anche quando sento islamici dire "l'Italia è un paese cattolico".
Sì, o almeno anche se si parla di "Marocco Paese islamico", bisognerebbe tener presente che, nonostante le gravi violazioni dei diritti delle donne e non solo, presenti IN TUTTI, non tutti i Paesi islamici sono uguali: la Turchia, non è la Tunisia e tanto meno l'Egitto, la Giordania NON E' come la vicina Arabia Saudita o l'Iran e così via.
Riguardo all' "Italia Paese cattolico", bisogna vedere se si pensa che tutti gli italiani siano cattolici, se lo si definisce così in senso dispregiativo... . Comunque, da cattolica, mi inquieta di meno sentire dire che l'Italia è un Paese cattolico, piuttosto che il Marocco Paese islamico... . Anche perchè,vedo le differenze tra l'Italia e un Paese islamico.
Paese a maggioranza cattolica e paese a maggioranza musulmana.
Ogni stato ha delle minoranze di altre religioni diverse da quella maggioritaria.
Ma il trattamento di queste minoranze è un pelino diverso.
Su questo non ci piove. La mia era solo una precisazione stilistica.
Precisazione "stilistica"? Questa me la devo segnare... . :)
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