sabato 29 novembre 2008

COMPAGNE DI VELO

A Baghdad, le ragazze sciite e sunnite studiano di nuovo insieme. Iodonna è entrata in classe a vedere chi sono e come sfidano la paura. Di uscire da scuola e morire in un attentato.


Compito in classe alla scuola femminile Um Al Mumineem di Baghdad. Per la prima volta dallo scoppio della guerra civile, quest’anno la composizione è mista: tre quarti delle ragazze sono sunnite, un quarto sciite. Le ragazze con il velo bianco o colorato sono sunnite, quelle con il velo nero sciite.


Interrogazione in classe. Ogni giorno le lezioni si svolgono in due turni distinti, dalle 8 del mattino alle 5 di pomeriggio


L’ingresso della scuola Um Al Mumineem con i muri di protezione antiterrorismo e due guardiani sunniti della milizia "Consigli del Risveglio".



Prima della guerra le ragazze non velate erano il 50 per cento, oggi non superano il 4 per cento.



La scuola si trova nel quartiere di Dora, che fino al 2006 è stata una delle roccaforti di Al Qaeda a Bagdad. Oggi si continuano a temere attentati, ma la situazione è molto più tranquilla.



Al centro della foto (con il velo marrone) Jinan Abdul Jabbar, preside della scuola Um Al Mumineem. Prima di lei la scuola era diretta da Wafa Ghazi, preside sciita uccisa da terroristi sunniti il 10 ottobre 2006.



Lezione di arabo alla scuola Um Al Mumineem. Prima dei bombardamenti del 2003 l’Istituto ospitava oltre 900 studentesse, nel 2006 erano 290, oggi sono 420. Nell’ultimo anno la situazione della sicurezza di Bagdad è decisamente migliorata. Per questo alla scuola Um Al Mumineem sono presenti anche figlie di profughi rientrati dal nord, se non addirittura dalla Siria o dalla Giordania.

Questa scuola è sia primaria sia secondaria. Come in molti istituti iracheni, anche qui le infrastrutture sono estremamente precarie: l’elettricità, per esempio, funziona a singhiozzo per tre o quattro ore al giorno.

Altri dati sulla situazione delle scuole e degli studenti in Iraq:

- Secondo un rapporto dell’Unicef, in tutto l’Iraq sono state restaurate in modo effettivo solo mille scuole su 13.500.

- In tutto l’Iraq i giovani stanno tornando in masssa a frequentare le lezioni: nell’anno scolastico 2008-2009 risultano iscritti oltre sette milioni di studenti.

SCIENZA ADDIO, VINCE LA RELIGIONE

Ahllam Rashid, 44 anni, 44 anni, docente di storia alla scuola femminile di Dora, crede fermamente in un antico detto arabo: "In Egitto scrivono libri, in Libano li pubblicano, ma è in Iraq che vengono letti". E proprio per questo denuncia con forza "lo stato di decadenza e ignoranza in cui è scivolata la scuola irachena".
Causa terrorismo, povertà e paura, "il pensare scientifico è stato sostituito da superstizione e fondamentalismo religioso", afferma. "Ormai nelle famiglie conta più conoscere i riti del Ramadan che non sapere leggere un libro", insiste. E se la prende con "i politici che, asserragliati dietro le mura sicure della Zona Verde, protetti dagli americani, pensano più ai viaggi all'estero e ai loro salari, che non allo stato delle nostre scuole".

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Una guerra che ha creato morte e rafforzato il terrorismo e il fanatismo. E a pagare sono sempre i più deboli e le più deboli.

Anonimo ha detto...

Ma lentamente le cose stanno migliorando, come si legge negli articoli: le ragazze sunnite e sciite studiano di nuovo insieme!

Anonimo ha detto...

Qualche lumicino di speranza nel disastro del dopoguerra. Ciao. Grandmere

Anonimo ha detto...

Lumicini tanto più preziosi quanto più il dopoguerra e la guerra tendono a confondersi (almeno dal mio punto di vista).