MILANO - Una ragazza di 16 anni, originaria del Bangladesh, è stata tolta ai genitori e affidata a una comunità protetta dopo che aveva raccontato a una professoressa, in una serie di email, le vessazioni cui era soggetta in famiglia. La ragazza, primogenita di quattro figli, tra l'altro era costretta dai genitori a vestirsi come un maschio e a portare capelli corti; se si ribellava, la minacciavano di rimandarla in Bangladesh per farle sposare un uomo molto più vecchio di lei.
TENTATO SUICIDIO - Un insieme di vessazioni, durate anni e unite anche alle percosse con una bacchetta di legno, che hanno portato la sfortunata ragazza a tentare per due volte il suicidio. Un mese fa lo sfogo via email con la professoressa, che ha portato alla denuncia dei genitori, ora indagati dalla Procura di Milano per maltrattamenti in famiglia e lesioni. Le email sono agli atti dell'inchiesta del pm Isidoro Palma. (Fonte: "Corsera.it")
BICCHIERE ROTTO - Sembra che tra i motivi per cui i genitori la maltrattavano ci fosse anche il fatto che la figlia, primogenita, fosse l'unica femmina tra i quattro figli della coppia, che si è trasferita in Italia una decina di anni fa. Secondo quanto denunciato, i genitori la costringevano, tra l'altro, a tagliarsi i capelli come un ragazzo e a indossare abiti maschili. L'ultimo episodio di violenza sarebbe avvenuto dopo che la ragazza era tornata a casa in ritardo da un corso extrascolastico: la madre l'avrebbe picchiata con un bicchiere che le si sarebbe rotto sul braccio, ferendola. Tra gli altri metodi «educativi» c'era anche una specie di frustino di legno. Il padre della ragazza è titolare a Milano di un phone center e lavora anche come addetto alle pulizie, mentre la madre fa lavori saltuari.
martedì 29 luglio 2008
BOTTE E VESSAZIONI, SEDICENNE TOLTA AI GENITORI. ORIGINARIA DEL BANGLADESH, ERA OBBLIGATA A VESTIRSI DA MASCHIO
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