domenica 21 settembre 2008

LIBANESE GRATA A ISRAELE

Nel 1975, allo scoppio della guerra in Libano, la sua casa venne distrutta dalle formazioni islamiche libanese che si scontrarono con le milizie cristiane. “Vivevo in una cittadina a sud di nome Marjayoun al confine con Israele. Nell’esplosione io sono rimasta ferita, la mia casa è stata distrutta e mio padre è diventato cieco”. Brigitte Gabriel, giornalista e scrittrice di fama internazionale nonché fondatrice di Act for America, spiega in un’intervista al VELINO cosa l’ha spinta a scrivere “They must be stopped”, un best seller fra i più discussi contro l’islamismo. “Fui ricoverata in ospedale per due mesi, durante i quali mi domandavo. ‘Perché ci fanno questo?’. I miei genitori rispondevano: perché siamo cristiani e i musulmani ci considerano ‘infedeli’. A dieci anni capì che mi volevano morta per il semplice fatto di essere di fede cristiana e di vivere in una città cristiana”.
Quella bomba ha cambiato per sempre la sua vita. “Vissi i sette anni successivi in un rifugio senza elettricità, acqua e cibo. Siamo sopravvissuti senza sapere se avremmo visto il giorno seguente”. Da cristiana e da araba, Brigitte parla al suo popolo dell’amore verso lo stato ebraico. “Israele fu l’unico paese che comprese ciò che stava accadendo in Libano e venne in aiuto dei cristiani cercando di ridare loro la democrazia ed espellere i gruppi islamici radicali che avevano conquistato il paese. Israele fu l’unico luogo dove recarci per le cure, dal momento che il Libano ci aveva escluso in quanto associati a Israele. Yasser Arafat aiutava i gruppi terroristici usando il Libano come base da cui attaccare Israele, uccidere gli ebrei e ricacciarli in mare. Israele salvò le nostre vite”. (Fonte: Esperimento, da "Il Velino")
Un amore così forte da spingerla a seppellire i genitori in terra ebraica. “Li portai a Gerusalemme perché volevo onorarli. È quella la Terra Santa dove molti vorrebbero essere sepolti. Volevo inoltre che il mio gesto parlasse da sé e che spiegasse a coloro che non vi sono nati cosa significhi Israele: l’unico paese in Medio Oriente che rappresenta la democrazia, i diritti umani, l’illuminismo, il progresso e la civiltà”.
Quanto alle minacce che le sono arrivate da gruppi radicali, Brigitte taglia corto: “Se non parliamo adesso, quando?”. Ha un debito anche per l’America. “Sono stata così fortunata a crescere i miei figli negli Stati Uniti. L’America è il sogno diventato il mio indirizzo. Mi sveglio al mattino e ringrazio Dio. Non c’è posto simile all’America dove poter vivere, esprimere le proprie opinioni. È il paese dell’opportunità, il cielo è il suo unico limite. Il momento più bello è stato quando in tribunale ho giurato come cittadina americana”.

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