venerdì 16 maggio 2008

WAFA SULTAN, UN'APPASSIONATA DIFESA DELLE DONNE MUSULMANE, DELLA LIBERTA' D' ESPRESSIONE E RELIGIOSA

Personalmente non sono convinta che il problema sia l'islam "itself", come religione in quanto tale, bensì i musulmani che lo distorcono. Però è indubbio che in esso vi siano numerosi elementi che possono facilmente portare a distorsioni e quindi a pregiudizi da parte dei non musulmani. Fattori che, vincolati alla società tribale di 1400 anni fa, è difficile mutare. Come lo status della donna. E immodestamente non credo che questa mia percezione dipenda solo dal fatto che sono un'ignorantona occidentale che non capisce l'islam religione "di pace e tolleranza" (senz'altro in parte è così) e si fa condizionare dai media occidentali, accusati in blocco di odiare l'islam, i musulmani e gli arabi.


Vi mostro questo video di Wafa Sultan, psichiatra di origine siriana residente negli Stati Uniti (e fa parte anche lei di "Arab for Israel", l'organizzazione di Nonie Darwish, ndr), perchè credo che valga più di ogni discorso che, a torto o a ragione, si possa fare sull'islam. Inoltre si può dissentire, ma la libertà d'espressione e di rinnegare la propria religione deve essere sempre e comunque garantita. Dato che anche le donne arabe e/o musulmane non sono un blocco monolitico, ma "mille e una donna", possono avere opinioni differenti tra loro.

9 commenti:

Luca De Angelis ha detto...

Ecco, questo invece è un bel pezzo!!!
Molto più in linea col tenore del sito di quello precedente!!! :-)

Solo un appunto: il video specifica che Wafa Sultan è una psichiatra, non una psicologa come dici tu, ed infatti all'inizio vengono menzionati proprio i suoi studi di medicina.
Quando hai tempo correggi...
Luca

Anonimo ha detto...

Ti ringrazio Luca. Invece non vedo una particolare contraddizione tra questo post e il precedente: anzi! Questo mi sembra ancora più forte, perchè Wafa Sultan dice che il problema non è il fondamentalismo islamico, ma l'islam tout court.

Luca De Angelis ha detto...

Io mi riferivo a quello che hai scritto tu, non al video. Ho citato il video solo per farti notare quell'errore. Quanto detto dalla dott.ssa Sultan sebbene sia frutto di una testimonianza personale molto devastante e toccante è quanto di più lontano vi sia dal mio punto di vista, ma non nego che lei lo argomenti bene e che almeno non si basi su premesse fragili quando non completamente false. Lei infatti, al contrario di chi ha scritto il pezzo precendente, ha ben presente che il problema sia profondamente radicato nel mondo islamico, che sta alla sua radice e che non è semplicemente una mala pianta da estirpare da una società che senza di esso sarebbe perfetta.
Tuttavia al di là della vaga islamofobia della Sultan, che posso anche capire, ho trovato particolarmente fuori luogo la minacciosa alternativa da lei offerta al miliardo e ottocento milioni di musulmani nel mondo: "to change or to be crushed", "cambiare o essere schiacciati", mi sembra un ultimatum di guerra e mi fa venire la pelle d'oca, oltre a non essere esattamente il modo migliore per stimolare certi cambiamenti nel mondo islamico che tutti noi di buona volontà auspichiamo.
Ad ogni modo mi conosci e sai che ho ben presente la differenza tra critiche anche feroci al mondo arabo-islamico e l'islamofobia.

Anonimo ha detto...

Non è detto che sia una minaccia di guerra. Può essere anche soltanto un avvertimento simile a quelli genitoriali, una facile previsione. Se si dice ad un bambino: "guarda che se fai così cadi e ti farai male", non vuol dire che l'adulto stia minacciando o desideri che il bimbo cada, ma esattamente il contrario!

Luca De Angelis ha detto...

Caro esperimento un conto è dire "ti farai male" un conto è dire "verrai schiacciato". Il primo è un avvertimento delle conseguenze negative che potrebbe avere nell'immediato un determinato comportamento per il semplice fatto di essere messo in atto, il secondo è una vera e propria minaccia che implica un agente, il quale in modo presumibilmente violento provvederà intenzionalmente a fare del male, a "schiacciare" quindi ad annientare letteralmente chi mette in atto quel comportamento. C'è una bella differenza sostanziale, mi spiego?
Dubito che qualunque genitore sano di mente direbbe mai al proprio figlio "non fare questo o verrai schiacciato"!! :-)

Luca

Anonimo ha detto...

Luca,quello che ho scritto a commento del video di Wafa Sultan, paradossalmente era più vicino a quello che scriveva Karimi Davood nel post precedente, che al pensiero di Wafa stessa! Perciò, ancora, non trovo contraddizione con la linea del blog. Comunque non è nemmeno contraddittorio il video stesso,per il principio della libertà di espressione.
Sarà solo un mese domani che abbiamo creato il blog (troppo, per così pochi commenti!), perciò la "linea" si definirà meglio in fieri.
Sono d'accordo con esperimento. E'vero che, come tu dici, un genitore non direbbe mai al figlio: "non fare questo o verrai schiacciato", ma i musulmani hanno tutto L'INTERESSE a dar retta alla Dott.ssa Sultan, o almeno a Karimi Davood.

Luca De Angelis ha detto...

Ale continuo a non vedere somiglianze tra la tua ammissione di una società tribale ferma a 1400 anni fa e le fantasie di Karimi Davood circa una società che prima dell'affermazione dell'integralismo islamico era "libera e laica".
Insisto nel ritenere il tuo pezzo diversissimo da quello di Karimi Davood e lungi da me la definizione (mai fatta) di "contradditorio" del video da te postato (contraddittorio poi rispetto a cosa?).
Ho semplicemente detto che le opinioni della Sultan sono diversissime dalle mie, ma rispetto la sua testimonianza argomentata e molto sentita.
Che il mondo islamico abbia tutto l'interesse a cambiare è ovvio (ma come dice la nostra cara Rania di Giordania alcuni segnali ci sono). Trovo tuttavia poco utile affermare in tono vagamente minatorio "o cambiate o sarete schiacciati".
Come non essere infine d'accordo con Karimi Davood nel suo giudizio sull'integralismo islamico? Le mie forti critiche erano alle sue premesse circa la società iraniana, che ribadisco non sono fatte proprie né da te né dalla Sultan, la quale comqunque parla di società islamiche in generale.

Anonimo ha detto...

Luca, ho usato io il termine "contraddittorio", perchè tu ha detto che il post sul pezzo di Karimi Davood non era in linea con il blog.
Infatti, Wafa Sultan non ha fatto riferimento all'Iran.

Luca De Angelis ha detto...

NON AL LIVELLO DEL BLOG Ale, non "non in linea".
Intendevo dire che la qualità giornalistica del pezzo era nettamente inferiore a quella degli altri, non mi riferivo certo ai punti di vista espressi. Ci mancherebbe che questi ultimi debbano seguire una linea di pensiero unico e non rappresentare le posizioni più disparate!! :-)
Entri un secondo in messenger? Ti devo parlare...