La folla inferocita lincia 8 donne e 3 uomini: «Sono muganga, devono morire»
NYAKEO — Undici persone (otto donne e tre uomini) accusate di stregoneria sono state bruciate vive a Nyakeo, 300 chilometri a ovest di Nairobi in Kenia. La notizia è stata confermata al Corriere dalla polizia, che però non ha voluto aggiungere nessun dettaglio tranne: «Erano accusate di essere muganga», una parola che in swahili vuol dire «stregone ». Secondo altre fonti, qualcosa di poco chiaro è successo nei dintorni del villaggio (forse due bambini sono morti) e la collera della popolazione è montata. Qualcuno ha indicato alcune donne come colpevoli di un malefizio e così è partita la spedizione punitiva.
Gruppi di uomini, armati di bastoni, sono andati casa per casa alla ricerca dei presunti stregoni. Una volta scovati, sono stati picchiati dalla folla esaltata ed eccitata e, dopo essere state cosparsi di benzina, accesi come fiammiferi. In tutta l'Africa centrale la magia nera è una pratica comune. Rivolgersi allo stregone quando si è malati, non per avere medicine adeguate, ancorché tradizionali, ma per «togliere dal corpo il maligno che ha causato l'infermità», è considerata una prassi normale, specie nelle zone rurali.
Gli stregoni in cambio della speranza ricevono i mezzi di sostentamento, cibo e denaro. Naturalmente la magia può essere usata per malefici e fatture. E così ogni tanto le cose per il «muganga» si mettono male. In caso di calamità, catastrofi o lutti occorre trovare un colpevole e lo stregone del villaggio viene accusato di essere la causa di tutti i mali. I «muganga» sono comuni nelle comunità cristiane e animiste, ma anche fra gli islamici. Nei Paesi di cultura musulmana subsahariani vengono chiamati «marabù».
In Kenia la stregoneria è talmente diffusa che nel 1992 l'ex parlamentare, ex ministro delle amministrazioni locali e ora consigliere speciale del presidente Mwai Kibaki, Musikari Kombo (l'uomo che assieme al ministero dell'ambiente italiano doveva chiudere la discarica più penosa e disumana del Paese, Dandora) fu dichiarato colpevole di praticarla contro i candidati rivali. Fu squalificato per cinque anni e allontanato così dal processo elettorale. In Liberia si diceva che il vecchio presidente Charles Taylor, gran pontefice di una setta esoterica, amasse mangiare il fegato crudo dei nemici uccisi. Lui non smentiva perché i suoi «sudditi» erano terrorizzati da queste pratiche. In Kenia la legge bandisce la stregoneria come reato penale e se si è condannati si rischia una multa di 5 euro o sei mesi di prigione.
(Fonte: "Corriere della Sera")
giovedì 22 maggio 2008
CACCIA ALLE STREGHE IN KENIA: 11 BRUCIATI VIVI
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5 commenti:
Ci sarebbe molto di bello da dire sul connubio "donne-streghe" -o stregone. Intendo dire che alle donne appartiene, ancestralmente forse, la "cultura" della guarigione. Ma tutto questo è più accademico: rimane che ad un certo punto, si decide che le streghe non vanno più bene, e si fanno fuori, in un modo o nell'altro :-(
Visto lo squallore di questa vicenda (nel 2008!!!)ho voluto parlare del Kenia, anche se è un Paese a maggioranza cristiano e la stregoneria è punita indipendentemente dalla religione di appartenenza, come spiega l'articolo.
Di recente si è parlato di, Fawza Falih, una donna in Arabia Saudita condannata a morte per lo stesso motivo e, vedo ora che la polizia religiosa ha prelevato anche Nuha, una ragazza nigeriana di sedici anni e un'altra donna (di nome Zeinab) con uno stratagemma interessante, shariaticamente parlando: hanno mandato una tipa che ha fatto loro credere di voler impedire al marito di prendere un'altra moglie!
Ecco, tutto lo stereotipo femminile nella testa dei maschi ("sei una strega, alternativamente una puttana, e comunque tutto quello che ti interessa è tenerti un uomo").
Alessà, povere noi. Il cammino è ancira lungo e tutto in salita :-(
Proprio... . Comunque in Kenia, ricordiamo che sono stati arsi vivi anche tre uomini.
Roba da rabbrividire che succeda nel 2008
Stefano.
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