martedì 13 maggio 2008

FATOUMATA COULIBALY, CONTRO LA PRATICA DELL'INFIBULAZIONE

Protagonista del premiato Moolaadè (2004) del regista senegalese Ousmane Sembéne, grazie al ruolo di Collé Ardo, una donna coraggiosa che accetta, contro tutti, di accordare il diritto d’asilo a 4 ragazze che rifiutano l’escissione, Fatoumata Coulibaly, è ormai un simbolo della lotta alle mutilazioni genitali femminili. Nata a Bamako, in Mali, entra giovanissima a lavorare nella radio nazionale e diventa velocemente una delle conduttrici di punta dell’emittente. Si sperimenta presto anche in altri campi, per esempio come attrice, in due lungometraggi: La Quête violée, documentario sugli allievi delle scuole coraniche, o Le Combat de Lalla, sulla prostituzione. N’golo, dit papi, pellicola sul problema dei bambini di strada, riceve nel 1999 il premio della cooperazione francese al Fespaco di Ouagadougou. Presentatrice, attrice, giornalista radiofonica e televisiva, Fatoumata Coulibaly porta avanti la lotta contro l’infibulazione ormai da anni, dai tempi del suo esordio in radio. Nel realizzare dei documentari, conosce le storie delle donne e delle madri che soffrono per questa assurda tradizione, pratica che lei stessa ha subìto.
Fatoumata Coulibaly così inizia la sua battaglia per i diritti femminili, da anni è attiva nell’AMSOPT, l’associazione maliana contro le pratiche tradizionali. Alle iniziative organizzate affianca un impegno tutto personale: sfruttando le sue doti di attrice porta di villaggio in villaggio una tournee di sensibilizzazione: riunisce tutti sotto l’albero della Palabrè e, con l’aiuto di due manichini, cerca di convincere uomini e donne a non praticare più l’infibulazione.
In molti paesi africani, come in Mali, questa tradizione non è espressamente vietata dalla legge. “Ma una legge non sarà sufficiente a mettere fine alle mutilazioni sessuali. Bisogna sensibilizzare ed educare la popolazione”. Proprio quello che Fatoumata continua a fare, sfruttando tutti i canali di comunicazione a sua disposizione.
(Fonte: http://www.nigrizia.it/ ).

1 commento:

Alice Marzouka ha detto...

Insomma, dopo aver tolto tutti i diritti alle donne, non rimane che togliere i restanti piaceri che la biologia ha concesso... "rabbia"