venerdì 15 maggio 2009

BANGLADESH, IN CORTEO LE DONNE SFIGURATE CON L'ACIDO


Oggi a Dakha in Bangladesh hanno sfilato in corteo le donne vittime dell’acido solforico, hanno sfilato su carri variopinti, circondate da fiori multicolori quasi a voler stemperare l’orrore che hanno stampato sui loro volti e sui loro corpi martoriati dalle cicatrici indelebili dell’acido.

Nasima ha una figlia ritardata mentale che all’età di 11 anni è stata violentata. Ha denunciato i colpevoli nel 2006 e da allora ha subito continue minacce, finché le hanno devastato torace e schiena con l’acido. Ora promette che non denuncerà i colpevoli e ritirerà l’accusa precedente.
Parul ha 30 anni è stata sfigurata nel 2000 dal marito perché i famigliari non pagavano la dote concordata. La mamma della vittima ha presentato denuncia pochi mesi fa, perché fino ad allora non aveva potuto lasciare la figlia, sempre in ospedali vari. Il marito, che tutti sanno essere colpevole, è in libertà.
Shelina, tredici anni, accecata e sfigurata dall’acido da un ragazzo di diciotto anni al quale lei continuava a dire di no. Lui si è dato alla macchia, non pagherà mai per il suo misfatto e la gente dice che se una donna offende l’orgoglio di un uomo, una punizione se la deve aspettare
Per legge, l’acido può essere comprato solo su licenza, ma chiunque può procurarselo facilmente al prezzo di circa 0,6 euro per un chilo: quanto basta a sfigurare una persona, spesso “sciogliere” completamente gola, trachea, esofago, fra sofferenze atroci. (Fonte: Orpheus, 13/5)
- Convertiti. Stringere la mano,che problema esistenziale link .
- (video) Alcuni spot per il hidjab sulle reti televisive arabe link .
- Danimarca: Niente più abusi negli autobus link .
- Senegal: Imam ed ulema esigono il ritiro della legge contro l'escissione link .
I danni funzionali sono permanenti. Spesso si perde la vista, i capelli non ricrescono più e ne è condizionato il movimento facciale. Le persone colpite sono costrette ad alimentarsi di liquidi per mezzo di una cannuccia. L’acido può penetrare fino alle ossa, intaccando i muscoli. A volte la sua azione devastante continua nel tempo e se gli interventi non sono immediati, in alcuni casi le vittime muoiono. Alcune tentano il suicidio.Il primo caso di acidificazione è stato nel 1967, dopo 40 anni la pratica continua indisturbata, malgrado sia prevista la pena di morte per i colpevoli.Dopo un certo calo dei casi, nel 2008 è stata segnalata una ripresa, ultimamente le vittime non sono più soltanto giovani donne, ma anche bambini, per vendetta contro i genitori e uomini, specialmente per dispute su terreni e rivalità in amore.
Sono stati 1.428 dal 2002 al 2007, 116 casi da gennaio ad agosto 2007, saliti a 125 nello stesso periodo dell’anno scorso. Dal 2002, solo 190 i processi, in cui 254 colpevoli sono stati condannati: 11 a morte, 89 all’ergastolo. Nessuna autorità sa dire quante condanne sono state eseguite e quanti condannati siano di fatto in carcere.Le leggi non servono se NON vengono applicate. E per somma ironia il Bangladesh fa parte del Consiglio per i diritti umani dell'Onu... .

11 commenti:

Anonimo ha detto...

Che cose atroci!!! Grandmere

Alessandra ha detto...

Ma loro sono state coraggiosissime, anche considerato che, a causa del loro aspetto, subiscono un ostracismo da parte della società.

Stefano. ha detto...

Dai da brave iraliane: convertitevi a questa religione, così potreste anche voi aspirare all'acido (Ma in cambio, secondo loro, non rischierete più l'anoressia.)

caposkaw ha detto...

come ho detto da orpheus, agli uomini responsabili di questo farei subire la bollitura lenta (da vivi, mica morti.)
dopo i primi mille, sono sicuro che il fenomeno scemerebbe...

Alessandra ha detto...

Mi sembra che sul mio blog siano di più gli uomini ad indignarsi per certe cose: ragazze, fatevi sentire!!!

Annamaria ha detto...

Alessandra, va bene! Va bene che i mschietti si indignino. Ci domistra che la mentalità maschile è in continuo crescere! ;-)

Alessandra ha detto...

Imfatti, benvenga l'indignazione maschile! Ma vorrei leggere anche sul mio blog, l'indignazione femminile! :-)

Anonimo ha detto...

quoto al 1000% caposkaw.

eudora

Anonimo ha detto...

Condivido che gli islamici colpevoli di questi crimini (Fra l'altro gratuiti, il più delle volte sono le famiglie che non avevano concesso la ragazza in moglie) andrebbero bolliti fino a rendere l'anima al loro signore

Anonimo ha detto...

ma perke nessuno fà niente per queste atrocità, perke se ne parla se poi non ci sono risultati ma vi rendete conto vivere una vita intera in quelle condizioni?? per non parlare del dolore fisico e morale? per me la punizione dovrebbe essere la stessa acido nello stesso punto della vittima e poi ergastolo, morire non è la punizione giusta dopo per lui è finita mentre per lei continua una vita di inferno, è no!! deve soffrire anke lui per tutta la sua vita.

Anonimo ha detto...

io vengo dal bangladesh... spero ke queste donne abbiano la forza la forza di andare anvanti