sabato 3 aprile 2010

INTERVISTA A NAWAL EL-SAADAWI SUL DIVIETO DEL VELO INTEGRALE IN BELGIO

"Legge sbagliata. Così si minano i diritti individuali".

La scrittrice egiziana: «Non è per via giudiziaria che si rendono più libere le donne musulmane. L’emancipata Europa manda un altro segnale distruttivo a chi punta allo scontro di civiltà».

Non è con i divieti o le imposizioni di legge che si modificano i costumi o si rendono più libere le donne musulmane. Non credo in una “via giudiziaria” all’emancipazione». A sostenerlo è Nawal El Saadawi l'autrice egiziana femminista più conosciuta e premiata. I suoi scritti sono tradotti in più di trenta lingue in tutto il mondo. Per le sue battaglie in difesa dei diritti delle donne e per la democrazia nel mondo arabo, la scrittrice egiziana compare su una lista di condannati a morte emanata da alcune organizzazioni integraliste.

Le donne musulmane non potranno portare nè burqa nè niqab camminando per le strade, nei parchi, in ospedali e scuole, sugli autobus e in tutti i luoghi pubblici. Così ha votato all’unanimità la Commissione affari interni del Parlamento belga. Cosa ne
pensa?

«Vede, in Occidente, nella “libera”ed emancipata Europa, vige la convinzione che una donna musulmana che indossa il burqa, il niqab o lo chador, sia di per sé una donna violata, costretta da una società o comunità o famiglia maschilista, patriarcale, sessuofobica, a nascondere
il proprio corpo o parte di esso. Non nego che vi sia anche questo, ma eviterei di assolutizzare questo dato. Per tornare al Belgio, mi sembra che siamo di fronte ad un provvedimento forzato, che finisce per intaccare profondamente il principio di libertà individuale».

«È un segnale molto forte che inviamo agli islamici», ha detto il liberale francofono Denis Ducarme, «fiero» che il Belgio sia il primo Paese europeo a legiferare su una materia così sensibile.

«Francamente faccio fatico a capire di cosa il signor Ducarme sia fiero. Eancor più mi preoccupa il presunto “segnale forte” che si è inteso mandare “agli islamici”. Ma di quale Islam parla il signor Ducarme? Quello degli integralisti teocratici e sessuofobici, o l’Islam che punta decisamente a coniugare modernità e tradizione, che rivendica libertà ma non per questo ritiene che la libertà significhi, anche nel campo della liberazione femminile, assumere il modello occidentale?
Il segnale è distruttivo e finirà per fornire altro materiale di propaganda a quanti, nel complesso mondo musulmano, teorizzano e praticano lo “scontro di civiltà”».

Lei ha sperimentato personalmente l’odio dei fondamentalisti.

«Questi fanatici che dicono di agire per conto dell’Islam sono in realtà i primi nemici dell’Islam. Ero e resto fermamente convinta che la maggioranza dei musulmani non ritenga che sia impossibile coniugare la fede religiosa e la costruzione di una società sostanzialmente laica, plurale nelle sue espressioni politiche, culturali, di fede. La tolleranza e il rispetto delle diversità non sono affatto estranee alla millenaria cultura islamica. Non bisogna negare i diritti ma garantirli a tutti, a cominciare dalle donne, che per i fondamentalisti, in Afghanistan come in Egitto, in Bangladesh come in Arabia Saudita e in Iran, esistono solo in quanto “figlie di”, “madri di”, “mogli di”E la cosa ancor più allarmante e che in molti dei Paesi che discriminano le donne e perseguitano chiunque si batta per i loro diritti, al potere vi sono regimi sostenuti dal civile edemocratico Occidente. Quel civile e democratico Occidente che in Belgio decide di dare una lezione agli islamici... Ma il problema non riguarda solo il rapporto tra Occidente e mondo islamico. Riguarda un’Europa sempre più multietnica, multireligiosa. Un’Europa che deve integrare e non vietare. Evitando di considerare le comunità islamiche come incubatrici di fondamentalisti e potenziali jihadisti». (Fonte:http://www.archivio2.unita.it/ , 1/4)

14 commenti:

barbara ha detto...

Come già detto in altra occasione, basta un niente a fargli gettare la maschera, a questi integralisti mascherati da progressisti. Che, come ha detto qualcuno, sono di gran lunga, proprio perché mascherati, i più pericolosi.

Anonimo ha detto...

cara BARBARA , se riesce a fare un commento senza offendere nessuno , te mando 1001 rose.
BUONA PASQUA A TUTTI .
RACHID EL KOTAICHI

Alessandra ha detto...

E come penso di averti già detto, Barbara, non credo che nel caso di Nawal Sadaawi si tratti di gettare la maschera. Anche molte nostre femministe ragionano così.
Comunque diciamo che anche viste le minacce che ha subito dagli integralisti (veri), mi aspetterei un atteggiamento diverso.

Rachid, come mai Barbara in maiuscolo? Grazie, buona Pasqua anche a te!

Anonimo ha detto...

bah, se lo tenga il suo femminismo...
tanto non serve a niente.
perchè ci dobbiamo adattare NOI a casa nostra?
primo capo

barbara ha detto...

1. Scusa, ma non ho capito in che modo il fatto che anche molte nostre cosiddette, presunte, sedicenti "femministe" ragionano così rappresenti un argomento.
2. Se dire la verità significa offendere e se per avere le rose devo astenermi dal dire la verità, temo che sarò costretta a rinunciare alle rose.

Alessandra ha detto...

Barbara, tu hai parlato di "integralisti mascherati da progressisti" e io intendo dire che Nawal El-Sadaawi non è un'integralista, ma una femminista. Poi certo, a maggior ragione non dovrebbe rivendicare la libertà del velo, soprattutto integrale (solito discorso riguardo alle femministe). Non dovrebbe prendersela col Svizzera se vieta i minareti, la stra maggioranza dei quali non viene neanche usata.
Poi volendo si può anche osservare che lei è libera di non portare neanche l'hijab.

barbara ha detto...

Appunto: vuole la "libertà" di portare il burqa, critica la Svizzera che NON vieta i minareti ma si limita a vietare di costruirne altri oltre ai tantissimi che già ci sono: ossia esprime ESATTAMENTE le stesse posizioni degli integralisti. Se poi hai voglia di dire che uno può essere pienamente allineato con gli integralisti senza necessariamente essere integralista, ok, dillo: la logica non è prescritta per legge, quindi lo puoi fare tranquillamente.

Alesandra ha detto...

Gli integralisti islamici parlano di libertà di portare il burqa, ma lo vorrebbero imporre, parlano di libertà di culto per quanto riguarda moschee e minareti perchè ci vogliono islamizzare, la El-Sadaawi e le femministe no. Ma proprio per questo la loro posizione è forse più grave, perchè mentre parlano in buona fede di libertà, sembrano mettere da parte ciò che vuol dire il velo, soprattutto quello integrale. Oltretutto ricordiamo che è proprio da un minareto che sono arrivate le prime minacce a Nawal El-Sadaawi!
Resto dell'idea che però sarebbe meglio punire gli uomini se le donne indossano il velo integrale, commettendo magari un reato.

Anonimo ha detto...

Secondo me burqa e femminismo non sono compatibili.
inca
auguri di buone feste.

barbara ha detto...

Appunto: vuole le stesse cose che vogliono gli integralisti ma lo dice in modo diverso perché è un'integralista mascherata. E - in questo sì siamo d'accordo - è molto più pericolosa degli integralisti scoperti.
E, come dice Inca, burqa - e qualunque altro orpello imposto per nascondere parti del corpo non collegate all'attività sessuale - e femminismo o comunque si voglia chiamare la difesa della dignità della donna, non sono compatibili.

Alessandra ha detto...

E' chiaro che neanche secondo me sono compatibili: dirò di più, se l'hijab è imposto (da altri o dall'ideologia) non mi sembra che ci differenza con il velo integrale, se non quella che il secondo nasconde pure la faccia ed è illegale!
Comunque la El-Sadaawi non si sognerebbe mai di condannare o minacciare una che non porta il velo più o meno integrale (anche perchè non lo porta neanche lei). Non mi sembra poco per un'integralista mascherata!
Farà queste affermazioni perchè ha paura dei fanatici islamici a o perchè non ce l'ha AFFATTO e va in buona fede dritta per la sua strada con le sue idee di libertà contro TUTTI i fanatismi? Ovviamente anche se è in buona fede non significa che abbia ragione... .
Altra cosa: giustamente lei accusa l'Occidente di sostenere i Governi islamici "moderati", compreso quello del suo Egitto, ma come al solito vorrei capire qual è l'alternativa a parte i Fratelli Musulmani!

Annamaria ha detto...

...ma nessuno si è mai preso la briga di riflettere sul fatto che è il femminismo islamico in sè che è molto lontano e diverso dal nostro?Se partissimo da questa diversità, forse, ci sarebbe poi più facile capire il punto di vista della El-Saadawi, che sicuramente integralista non è, ma altrettanto sicuramente è femminista e le sue battaglie le ha fatte e le fa.
Inoltre, se partissimo da questa diversità ci renderemmo conto che siamo, spesso, un pò superficiali nell'etichettare i soggetti, affrontare temi legati ad un mondo estremamente complesso come quello islamico ed, altrettanto spesso, potremmo rischiare di restare delusi dalle affermazioni di alcuni esponenti.
Mi spiego meglio: dire della El-Saadawi che è una femminista e punto, significa non averla detta tutta, perchè il loro femminismo con il nostro non ha niente a che vedere e perchè se si conoscesse approfonditamente il mondo islamico, che non è un monolite, si partirebbe già con l'idea che le sue affermazioni, su alcuni temi specifici, sicuramente nn rispecchiano il nostro modo di sentire e vedere, bensì quello delle esigenze della realtà cui appartiene.
Eviteremmo anche pseudo condanne inutili a personaggi che meritano solo "tanto di cappello" e che parlano di liberazione concreta della donna, a partire da altre basi…il velo non è che la tappa ultima e lontana. Il velo, ormai, è un discorso abusato che ci fa discutere ed infiammare, molto di comodo per gli integralisti: meglio che l’occidente discuta di velo o non velo, così non si intaccano le sovrastrutture tribali, culturali e religiose che imprigionano queste donne. Noi così nn andiamo in “profondità”, ma ci limitiamo all’esteriorità del problema.
Scusate la franchezza, ma alle volte è difficile tacere!
Sul fatto poi che "loro" sono in casa nostra, questa è un'altra pagina e, sicuramente, devono adattarsi e non il contrario.

Alessandra ha detto...

Annamaria, inizio col dire che a me il discorso velo sì, velo no, ma anche burqa sì, burqa no, annoia a morte e sono d'accordo anch'io che faccia comodo agli integralisti. Se posso lo evito. Ne ho parlato adesso e ne parlerò, sia perchè l'argomento è tornato in auge, sia perchè questo è un blog sulle donne musulmane e purtroppo non posso fare a meno di parlare anche di quello.
Proprio perchè la El-Sadaawi non è la prima fanatica che passa per strada, ho deciso di mettere questa sua intervista: lei parla di LIBERTA', libertà tout court, che dovrebbe essere garantita soprattutto in Occidente, mentre gli estremisti religiosi islamici parlano di libertà intendendo imposizione. E' questa la differenza sostanziale.
Non dobbiamo pensare solo al velo, ma che sotto ci sia una donna, un essere umano: il velo più o meno integrale per me è solo la punta dell'iceberg.
Tuttavia, proprio perchè la El-Sadaawi è una femminista, per quanto islamica, credo che almeno nei confronti del velo integrale dovrebbe adottare forse un atteggiamento più prudente, visto che cosa implica in genere (e lei lo sa perfettamente e non lo nega). Gli integralisti islamici, quelli veri (più o meno mascherati) strumentalizzano la libertà che lei rivendica: è questo il fatto. Strumentalizzano le nostre libertà.
L'ho definita femminista e basta pensando a quante "nostre" femministe sono sulla stessa lunghezza d'onda pur non essendo musulmane.

Alessandra ha detto...

PS. A proposito, sono andata di corsa, ma invito a commentare qualche post fa in cui si dice che le donne possono fare conquiste anche con il velo.

http://milleeunadonna.blogspot.com/2010/04/conquiste-delle-donne-islamiche.html