Mi chiamo Karima, ho 21 anni e sono nata e cresciuta in Italia da genitori marocchini arrivati nel belpaese nell’80.Vi scrivo perchè ieri sera ho visto "Studio Aperto - Live" :"Tra jeans e velo. Sanaa e le altre ... , ora io non so spiegarvi e spiegarmi il perchè stia scrivendo ma so solo che ieri sera i miei occhi hanno pianto e il mio cuore ha ripreso a sanguinare dopo tempo che cercavo di coprire le sue ferite, cosi ho deciso che era ora di rompere questo silenzio che mi uccide dentro e che non mi lascia nemmeno uno spiraglio d’aria per respirare neanche un attimo. La mia storia inizia all’età di 11 anni quando inevitabilmente il mio corpo si catapultò in una pubertà che nessuno mi spiegava ma che i miei genitori mi riempivano di regole che non comprendevo. Mia madre prese assurdamente a volermi far pulire casa ad ogni costo ed ogni giorno, voleva insegnarmi a cucinare e a fare il pane in casa , e fin qui nulla di strano ma diventa più complicato quando a queste regole si mischiano il divieto di uscire da sola, il divieto di frequentare le amiche di scuola, il non poter andare a dormire a casa di un’amica, perchè, come diceva proprio mia madre: «una ragazza che sta fuori casa una sola notte, è certo che esce solo per fare la poco di buono e quindi è assolutamente sicuro che in quel giorno perde la verginità ed una ragazza non più vergine non si sposa e diventa la vergogna per la sua famiglia perdendo il rispetto di chiunque».Quando non adempivo ai miei ‘’compiti di brava ragazza marocchina’’ era inevitabile per me ritrovarmi con i lividi sul corpo per le botte che mi davano.. e qui non parlo di semplici sberle, ma parlo di calci sulla pancia, pugni in faccia, morsi sulle braccia e botte in testa.Tutta quella violenza, tutti quei controlli e quella paura mi fecero cadere in un problema assai più grave che mi complicò ulteriormente la vita: diciamo che quello stress (anche se il dubbio che sia saltato fuori per una botta in più in testa, alle volte mi viene) mi provocò un problema ‘’neurologico‘’, ovvero, tutte le volte che parlavo o facevo qualsiasi cosa, stranamente il mio cervello si ‘’spegneva’’ e io mi bloccavo con lo sguardo fisso nel vuoto senza dire una parola o accorgermi di cio che mi succedeva intorno, un po come una persona in catalessi, ci mettevo un minuto o due per risvegliarmi da quell‘assenza, ma la cosa più brutta era cio che sentivo dire dai miei genitori quando mi succedeva davanti a loro: «ecco, sta scema l’ha rifatto di nuovo, adesso tutti i nostri amici penseranno che è una malata di mente e nessuno verrà mai a chiedere la sua mano!» e dopo erano botte perchè per loro forse era una cosa che potevo evitare o controllare. Ma l’episodio più grave fu quando una domenica mattina mia madre mi svegliò alle 7 del mattino e con tono arrabbiato mi mise un pesce in mano e mi disse di pulirlo, cosa che io non sapevo assolutamente fare, e avendo paura di essere picchiata per l’ennesima volta caddi nuovamente in uno di quegli strani attacchi di assenza totale e quando mi risvegliai senti un dolore lancinante alla coscia sinistra, e guardando in basso verso la mia gamba vidi un coltello che mi ferì, e quel coltello era proprio impugnato da mia madre che inveiva dandomi della stupida, dell’idiota e dell’handicappata. Non riuscivo a dire una parola come se mi fossi sentita in colpa, come se fosse riuscita a convincermi della veridicità delle sue parole; Fu proprio quel giorno in cui scappai per la prima volta, andai alla polizia a denunciare la cosa ma non credettero al mio racconto più di tanto anche se registrarono la mia segnalazione e mi dissero che sarebbe venuta un’assistente sociale a controllare la situazione ma che più di tanto non potevano fare e che erano obbligati a riconsegnarmi ai miei genitori, che arrivarono poco dopo fingendosi preoccupati e affettuosi quando io invece sapevo cosa gli passava per la mente. Una volta arrivati a casa, chiudendo la porta sapevo che una volta giratami verso loro per me sarebbe iniziato un’altra volta tutto. Mi picchiarono tanto da non riuscirmi più ad alzare, mi coprivano la bocca per non farmi urlare e dicevano che mi avrebbero mandata in Marocco o che mi avrebbero ammazzata se l’avessi rifatto. Passarono 2 anni, avevo compiuto 16 anni nel frattempo e non vidi mai quell’assistente sociale. Un giorno mia madre venne a prendermi da scuola verso le 10 per portarmi in tribunale dato che la mia denuncia ebbe un seguito. In macchina mi disse che sarei dovuta stare attenta a ciò che dicevo o se no sapevo cosa sarebbe successo, cosi una volta davanti al giudice fui costretta, anche se sotto giuramento, a mentire dicendo che avevo inventato tutto e che la mia era solo una ragazzata d’adolescente. Quando uscimmo mi sentì la persona più sporca e più codarda del mondo, cosi passai tutta la giornata in camera senza uscire ne per mangiare ne per andare in bagno e alla sera quando sentì che ormai stavano dormendo scappai a gambe levate cercando di non farmi vedere da nessuno e ne tantomeno dalla polizia che mi avrebbe riportato in quella prigione di casa. Mi sentivo sola, amareggiata e tradita persino dalla legge che elogia il giusto e punisce i cattivi. Per me iniziò una nuova vita, trovai dei lavoretti saltuari e in nero per maternermi, ebbi per la prima volta dei veri amici (italiani), finalmente sorridevo e festeggiavo con le persone più care tutte le occasioni speciali, potevo uscire a bere un thè con le amiche per poi andare al cinema e al ristorante.. insomma un mondo nuovo! trovai persino l’amore, un ragazzo bellissimo che mi amava e che mi sapeva far gioire il cuore, gli regalai ciò che avevo di più caro, gli diedi la mia verginità e non me ne pentii mai, ma si sa il mondo è piccolo e la gente mormora e fu cosi che i miei genitori vennero a conoscenza di tutto cio che facevo e di chi frequentavo.Una mattina mentre andavo a lavoro incontrai mia madre che mi pregò di tornare a casa e che le mancavo, piangeva e mi supplicava.. Mi pianse il cuore a vederla cosi e per un attimo credetti che qualcosa in lei era cambiato e che non era la solita di sempre.. Decisi di montare in macchina con lei, di sorriderle e di voler riiniziare da capo, ma una volta ritornata in quell’ambiente mi accorsi che nulla era cambiato cosi un giorno mi picchiarono di nuovo per non aver pulito, piansi in silenzio nella mia stanza, mio padre uscì per andare a lavoro e io andai in sala da mia madre con tutta la rabbia che avevo in corpo perchè volevo delle maledette spiegazioni, e lei mi disse «ora ti spiego io perchè sei di nuovo qui Karima, abbiamo saputo tutto cio che hai fatto e che non sei più vergine, per noi sei la feccia di questa famiglia cosi abbiamo deciso di ucciderti perchè la rabbia era troppa, tuo padre è andato dall’imam della moschea a chiedere se era giusto ammazzarti e se una volta in prigione avrebbe potuto contare sulla solidarietà e sull’aiuto morale e materiale della moschea e dei nostri fratelli islamici, ma dato che l’imam ci ha detto che ammazzarti non era giusto ma che al massimo dovevamo mutilarti per insegnarti il rispetto abbiamo deciso di seguire il suo consiglio e cosi quando ci siamo reincontrate l’altro giorno e io ti ho pregata di tornare a casa, io e tuo padre avevamo un’idea ben precisa in testa. Avevamo deciso che io ti avrei attirata a casa di nuovo e con una scusa saresti uscita con tuo padre che ti avrebbe dovuta portare in un posto isolato per ammazzarti di botte senza pietà per poi tagliarti le gambe e ravinarti quel viso che tanto ti piace mostrare e con il quale ti piace fare la puttana con i ragazzi, ma per un inspiegabile motivo ho rinunciato e ho deciso di far cambiare idea a tuo padre perchè dopo tutto sei nostra figlia e io ho faticato per metterti sulla buona strada anche se non ci sono riuscita» . (5/10)
ASSURDO starete pensando, per me fu un colpo al cuore, per me fu l’odio in persona a dire quelle parole, mi girai e tornai in camera, stavolta non riusci a piangere, non avevo più lacrime e ripensavo che avrei potuto perdere la vita per la quale avevo lottato e che forse era ora di smettere di ribellarsi e sacrificare tutto per portare un po di pace..D‘allora sono passati due anni, mia madre continuava a tartassarmi con l’idea del matrimonio e che stavo diventando vecchia e che se continuavo cosi per me sarebbe passato il treno.. Cosi una sera sentendo mio padre parlare in modo entusiasta di un ragazzo che lo aiutava a lavoro mi saltò in testa l’idea più stupida del mondo. Feci di tutto per incontrarlo e per sedurlo cosi lui finì con l’innamorarsi e con il volermi sposare, il 22 novembre dell’anno scorso mi sono sposata con una persona che non amo solo per poter vivere in modo tranquillo senza più botte e insulti.. Solo per poter sentire un po d’amore da quei genitori che mi hanno ripudiata per aver voluto vivere all’occidentale. E proprio ieri sera mentre mio marito dormiva, io guardavo Live e, ascoltando la storia di Sanaa, Hina e le altre, mi sono detta «potevi essere tu Karima». Infondo io non volevo molto, non volevo andare in discoteca, prendere droghe, vestirmi in minigonna o fare la cretina con i ragazzi ma volevo semplicemente poter frequentare le amiche, guardare un film al cinema, magari poter andare ad uno dei concerti della mia cantante preferita Giorgia e perchè no, diventare maestra d'asilo.. Volevo una vita tranquilla ma invece ora sono ancora intrappolata in questo mondo che non mi appartiene senza poter far intravedere la mia tristezza per paura che qualcuno la possa riferire ai miei genitori che, quasi sicuramente, mi accuserebbero di voler fare la poco di buono e di non apprezzare il fatto che stare sulla buona strada paga e assicura il pardiso islamico. In questo racconto, vi giuro, non c’è nulla d’inventato o di volutamente esagerato, e per quanto la mia storia sia assurda e quasi incredibile ogni parola di questa lettera è scolpita con il dolore nella mia mente.. Una mente stanca e impaurita quindi, VI PREGO, non commetete lo sbaglio delle persone alle quali ho chiesto aiuto.. Stavolta provate a credere. Non mi firmerò con il mio nome, ma con umiltàmi firmo come ‘’una delle tante‘’.."IN MEMORIA DI QUESTE POVERE RAGAZZE
giovedì 12 novembre 2009
LEGGETELO RAGAZZI. LEGGETELO PERCHE' E' GIUSTO LEGGERLO
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24 commenti:
Sono in pelle d' oca... Terrificante... Grandmere
Questo post è molto lungo, ma consiglio di leggerlo veramente tutto, anche dopo il "Leggi tutto", cioè.
Allucinante... non riesco a dire altro... O_O
E' terribile, non possiamo tollerare tutto questo. C'è qualcosa che possiamo fare per te?
Questo è il gruppo che ho fondato per non dimenticare le ragazze come Sanaa
http://www.facebook.com/home.php?#/group.php?gid=147955856453&ref=ts
contattami!!
Sei Valeria? Sono iscritta al gruppo!!! Vedo che hai postato la storia di Karima, grazie mille! Però la ragazza velata che hai messo non è lei... .
Ho letto il post e mi chiedevo se la vita di Karima adesso con questo uomo sia almeno serena, se la rispetta, se le permette di vivere una via lontana dalla violenza.Spero di si perchè a volte l'affatto può aiutare a dimenticare e ricucire certe terribili ferite e ricordi e guardare al futuro.Mi piacerebbe fosse così, Alessandra è possibile saperlo?
Ciao Terry... . Vedo di informarmi ma, leggendo, non mi pare che Karima si felice col marito... . Chi è a casa può vedersi un dibattito interessantissimo con delle ragazze musulmane a "Pomeriggio 5" su Canale 5.
La vicenda personale è terribile e triste, già è brutto non sentirsi accettata dai famigliari figuriamoci essere oggetto di violenza da parte loro; però vorrei soffermarmi anche sulla frase "non vidi mai l'assistente sociale" e "non credettero al mio racconto" che è sintomatico di un abbandono istituzionale.
E' vero che, in generale, la violenza sulle donne tende ad essere sottovalutata, però pensando ad una ragazza con ferite evidenti fa pensare molto.
Assolutamente. Ricordo che Sanaa e Massimo si erano rivolti ai carabinieri per avvertite il "padre" di lei che viveva con il fidanzato, per evitare che lui chiamasse i carabinieri. Risposta: "Casi così sono all'ordine del giorno" e non sono andati... .
Ho visto anch'io Pomeriggio 5. Ho visto anche la ragazza velata col fiore, ne ho ricavato l'impressione che conosca solo il versetto del velo. Basterebbero 3/4 citazioni per smontare il suo castello di carta. Peccato che in studio ci fossero solo degli ignoranti totali. Nel senso buono. Le uniche con le idee chiare mi sono sembrate Sara e la donna del pubblico che ha fatto la domanda sul matrimonio misto. Alessandra,che te ne è sembrato?
Ciao Alessandra, ieri sera ho finito di leggere "le cose che non ho letto" di Azar Nafisi regalatomi qualche giorno fa da mio marito.
E'paradossale notare come in Iran la condizione della donna sia cambiata nel corso degli anni in base al tipo di governo che si è succeduto:nel 1979 con la rivoluzione iraniana con la quale viene proclamata la repubblica islamica viene ripristinata la sharia, revocata la legge per la tutela della famiglia, bandita ogni influenza occidentale, viene reso "obbligatorio" il velo.Una frase che mi rimarrà impressa nelle mente e che dovrebbe essere impressa alle donne musulmane che del velo hanno fatto il vessillo della loro "liberta" è questa:"nessun regime, nessuna autorità aveva il diritto di dire a una donna come rapportarsi o non rapportarsi con Dio".
Ciao a presto
Poerio: a me è sembrata il solito dibattito che inevitabilmente sfocia in confusione e scontro, quando si parla islam e di donne musulmane. Però, guardando la cosa in positivo,quello spazio ha avuto il merito di far vedere che le donne musulmane non sono un monolite. C'erano Michelle Nouri, di madre ceca e cristiana e padre iracheno musulmano, autrice dell'autobiografico "La ragazza di Baghdad", Chaima, la fanatica accompagnata da papà (che però non si è neanche viso), con il suo velo rosa ornato da un fiore di lato in stile hawaiano e una ragazza di origine iraniana che, dall'islam, si è fatta battezzare, ma quando Nello Rega ha ricordato i pericoli dell'integralismo islamico, è saltata su PER PRIMA a spiegare con sorrisetto saccente che "noi non siamo tutti così", che i suoi genitori hanno accettato la sua scelta di farsi battezzare e che al battesimo c'erano musulmani e cristiani che si scambiavano il segno della pace e che tutte le religioni sono portatrici di un messaggio d'amore, che il Dio dei cristiani e lo stesso di quello dei musulmani e che lei, per questo, prega anche in moschea (domanda: perchè si è fatta battezzare?).
Lei, battezzata, difendeva Chaima la fanatica!!! E'stata lei, mi pare, il personaggio più interessante tra i presenti. Poi naturalmente c'era Sara, che a differenza di Chaima e della ragazza iraniana ha il padre che l'ha minacciata perchè vuole vivere LIBERA e non può più vedere il resto della famiglia. Non sono d'accordo con Nello Rega, che è quel giornalista e scrittore minacciato di morte per aver scritto della sua storia d'amore con una libanese sciita, il quale ha detto che il velo è obbligatorio per l'islam: non è vero, checchè ne dicano gli integralisti islamici!
Peccato che Feltri se ne sia andato, spazientito dal casino. Domanda: che c'entrava Alba Parietti, anche se non ha parlato male e ultimamente la si vede anche in dibattiti di questo tipo?
Grazie, Terry, terrò presente il libro della Nafisi.
sono davvero rammaricata di leggere sempre queste tristi storie di sofferenza,mi lasciano impietrita e ammutolita...molte volte come madre di un bimbo nato da due culture,cristiana e musulmana (e lui deciderà quale sarà la sua strada da solo) mi sento un'enorme responsabilità,so bene che le coppie miste come la mia sono tante e che siamo in larga parte responsabili del dialogo futuro fra la cultura musulmana e quella occidentale..ma quando leggo queste storie mi vergogno profondamente perchè ho vissuto 3 anni in Egitto e so che mia suocera e molte altre donne potrebbero essere un mostro potenziale come la madre di Karima,inutile dire che è solo l'ignoranza e la cultura che le costringe a fingere così perchè non è vero,ci sono stata nel mezzo e spesso sono più fanatiche intransigenti e conservatrici degli uomini stessi,costringono i figli a scelte e pressioni egoiste(dicendo che pensano al loro bene per proteggerli),molto spesso è più importante la facciata,tutto è fatto in modo che i vicini e la famiglia non abbiano da crititcare poco importa se quelle scelte rovinano e rendono infelici i figli,l'importante che non si vada contro la società crudele ed ipocrita in cui vivono. Queste ragazze qui in Italia sono vittime di questi costumi sociali che diventano ancora più forti nell'immigrato...ma io mi chiedo il cuore di queste madri dove è andato,come una madre può avercelo così atrofizzato?
Anche come donne è grave che facciano e pensino certe cose! Le fanatiche islamiche mi sconvolgono sempre!
Si anche come donne ma come madri credimi è 100 volte peggio te lo dice una mamma..con che coraggio puoi fare male a tua figlia?se lo fai o sei profonadamente malata (e qui ovviemente mi riferisco a quelle povere madri depresse che purtroppo fanno gesti estremi senza neanche esserne consapevoli) o sei proprio cattiva.E qui non si può ridurre tutto a fanatismo religioso(anche se la religione in questo caso non aiuta perchè non condanna certe follie e se ne fa complice) ma si parla di fare ciò che la società impone senza pensare se è giusto o sbagliato...e naturalmente la società che impone certi tipi di gesti è una società malata,la società araba è misogena malata soprattutto è frustrata....
Certo, hai ragione.
povera figlia.
potrebbe essere la mia, di figlia.
e a me viene voglia di fare la pelle a quei due cosi... i produttori, maschio e femmina.
come si fa a fare del male così alla propria figlia?
primo capo
Ma come possono chiamarsi genitori, come si può chiedere ad un Imam che dia loro il consenso per ammazzare la propria figlia?
Questo è puro fanatismo, è segno di un'inciviltà inguaribile e noi ci dovremmo integrare con tale razza?
Eldo
Benvenuto, Eldo... . Non è questione di "razza", ovviamente: ci sono dei fanatici che non è possibile integrarsi, punto.
chi è il coglione che si è inventato questa storia per nulla originale???!!! cmq..non cambierete mai voi... spero che un giorno o l'altro riuscirete a capire che qui in Italia abbiamo problemi ben più gravi di questi!!!ma i cazzi vostri no????del resto noi cristiani e italiani non siamo meglio!!
Karima non è contenta con il marito. Karima non è una persona che si è sentita rifiutata dalla famiglia ma si è sentita sbagliata anche se non lo era..
Karima è morta dentro perchè nessuno è riuscito (o ha voluto) aiutarla a riconquistarsi una vita..
e Karima vi dice dal cuore che siete stati gentili a leggere la sua storia ma in nessuno dei vostri commenti sembra ci sia la vera comprensione del suo dolore..
Se non altro la possiamo abbracciare virtualmente e le auguriamo il meglio, visto che la grinta non le manca e questo è importante.
Immaginavamo comunque che non fosse felice, perchè il suo matrimonio è stata una scappatoia.
Bisogna stare attenti a non cadere nell'intolleranza. 100 anni fa noi non eravamo molto diversi, loro sono semplicemente indietro.
Inoltre questi "genitori" sono solo degli ignoranti delinquenti che vanno pressi e fatti sparire.
Senza pieta'
salve,
sono una ragazza mossulmana, ma sono fortunata ad avere i genitori con una mentalità aperta.
in questa lettera è tutto vero, perchè nn è l'unica donna che soffre per colpa dei suoi genitori, della sua cultura e della sua regligione. mi dispiace veramente tanto per questa mentalità, è normale se viviamo in italia, ci comportiamo come loro però facendo così ci facciamo solo del male perchè i nostri radici sono diverse.
sono mossulmana ma contro l'islam perchè nn capisco il fatto che uno cristiano può divetare mossulmano e una mossulmana no. e se si azzarda viene uccisa, nn ho mai visto una mossulmana ribelata perchè vengono uccise prima di farlo, nn è giusto dio nn vuole questo.
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