lunedì 19 ottobre 2009

PAUSA DALL' ISLAM...

Montalto di Castro - Stupro di gruppo, la famiglia della vittima: ora ci rivolgeremo al giudice civile.

PROCESSO SOSPESO AGLI 8 VIOLENTATORI. LA MADRE DELLA RAGAZZA: DISGUSTATA.

Affidati «in prova» al Comune. Il sindaco aveva pagato loro le spese legali.

ROMA — Dovranno dimo­strare di essersi pentiti, di esser­si sbagliati a commentare allo­ra il loro comportamento come una semplice «ragazzata», di riuscire a chiedere scusa alla vit­tima e alla sua famiglia con sin­cerità, e non solo per conve­nienza. Dovranno farlo, ora che il tribunale dei minori di Roma ha concesso la sospensione del processo con «messa in prova» per 24 mesi agli otto adolescen­ti di Montalto di Castro, accusa­ti dello stupro di gruppo di una studentessa di 15 anni al termi­ne di una festa di compleanno, nell’estate 2007. Prossima udienza il 27 marzo 2012. Fra più di due anni, un tempo infi­nito, ancor più insopportabile di un faccia a faccia in tribuna­le, per chi quella violenza l’ha subita.
La lista delle intenzioni (il rammarico profondo, le scuse) è stata messa a verbale, perché così è previsto per la concessio­ne del beneficio, invocato dalle assistenti sociali, e accolto dal giudice. Ora i ragazzi, sei dei quali sono nel frattempo diven­tati maggiorenni, saranno affi­dati ai servizi sociali dell’ammi­nistrazione della giustizia che, in collaborazione con il Comu­ne di Montalto di Castro, li sot­toporranno a un programma di osservazione, sostegno e con­trollo. Vuol dire che quel che hanno tolto alla giovanissima vittima due anni fa - «non vuol più andare a scuola, ha attacchi di panico, è molto impaurita» racconta la mamma, che si dice «disgustata, delusa e amareg­giata » da quest'en­nesima beffa - do­vranno restituirlo attraverso l’impe­gno al servizio de­gli altri e la dedi­zione ai compiti che gli verranno assegnati. Alla «re­denzione » degli ot­to parteciperà an­che il Comune di Montalto, che allo scoppio del caso concesse loro aiuto per pagare le spese legali, scatenando polemiche a non fi­nire. E se la «prova» avrà un esi­to positivo, il tribunale dei mi­nori potrà dichiarare estinto il reato. (Fonte: Corriere della Sera, 18/10)

Montalto di Castro, la vittima: «I miei violentatori liberi e non ... .

E a questo proposito ricordiamo Carmela, violentata dagli uomini, uccisa dallo stato: 5 ottobre ... e l' Associazione a lei dedicata Associazione "IoSoCarmela" .
Da quando la notizia s’è diffu­sa nel paesotto, al confine fra la Tuscia e la Toscana, il telefono di casa della quindicenne di al­lora non ha smesso di squillare. «Telefonate di solidarietà e of­ferte d’aiuto - riferisce la consi­gliera di parità della Provincia di Viterbo, Daniela Bizzari - . In attesa di vedere come si conclu­de il procedimento penale, i ge­nitori hanno intenzione di av­viare un’azione civile contro gli stupratori e alle spese legali si potrà contribuire servendosi di un conto corrente». Precisazio­ne non casuale: «A pagare gli avvocati saranno le persone co­muni, non le istituzioni locali». Le «istituzioni locali» hanno un nome e un cognome: quello del sindaco di Montalto di Ca­stro Salvatore Carai, che appun­to all’indomani della violenza scatenò una bufera decidendo di stanziare 20.000 euro per aiu­tare nelle spese legali sei degli otto aggressori. Bufera politica: l’allora segretario del Pd Piero Fassino impose la sua esclusio­ne dalle liste per il congresso di fondazione del Pd. Bufera fra le donne ds, indignatissime. «Se nella giunta di Montalto, fatta di soli uomini - si sono doman­date - ci fossero state anche donne, si sarebbe presa una de­cisione di quel tipo?». Alla sena­trice Anna Finocchiaro il primo cittadino replicò definendola una «talebana del c.», salvo poi schermirsi pubblicamente: «Tutto è partito da una richie­sta dei servizi sociali. Quei sol­di non servono per il processo, ma per il reinserimento dei ra­gazzi ». Fra gli otto c’era anche suo nipote? «Si dicono tante stupidaggini» obiettò in un’in­tervista.
La bufera è stata anche me­diatica: la storia ha colpito l’opi­nione pubblica, è diventata un caso nazionale. Addirittura è en­trata a far parte di uno spettaco­lo teatrale: «Bambole -Storie si­lenziose di donne», di Candela­ria Romero. Fra i comportamen­ti messi sott’accusa dalla pièce, l’abitudine a trattare le vittime con sarcasmo, come se l’accadu­to fosse anche un po’ colpa lo­ro.

11 commenti:

Mella ha detto...

Domanda da trecentomila miliardi di euro: come si fa a stabilire se sto chiedendo scusa alla vittima e alla sua famiglia con sincerità o solo per convenienza? Controllano da vicino se si vedono le bugie che mi corrono sulla fronte? Mi misurano il naso prima e dopo per vedere se sono intervenute modifiche? Si può dire vaffanculo in questo blog? Vabbè, io intanto lo dico: vaffanculo.

Alessandra ha detto...

Sì, si può dire!

CloseTheDoor ha detto...

Non so se lo hai già postato in questo blog, a me ha fatto specie anche la notizia della ragazza italian uccisa dal padre perche non voleva che stesse con un uomo albanese.

Alessandra ha detto...

L'ho linkata.

petroniostefano ha detto...

C'è molta ipocrisia sull'argomento e poca voglia di fare: le leggi sono troppo incentrate su chi commette questo tipo di delitti e poco su chi li subisce.
Inoltre c'è spesso un malinteso senso di buonismo, non solo nei casi di stupro ma, più in generale, verso qualsiasi tipo di violenza alla persona: si confonde (o si nasconde) la pena col pentimento e lo si fa nel peggiore dei modi; se anche ipoteticamente una persona si pente della violenza che ha fatto, questo non esclude il risarcimento e quindi la pena che deve essere senza sconti; mentre per alcuni sembra che il pentimento sia quasi una motivazione per un'attenuante: se uno è veramente pentito dovrebbe essere il primo a non aspettarsi (e volere) scorciatoie, gli altri non dovrebbero nemmeno pensarci.
Certe vivende di cronaca, come queste indicate, hanno degli esiti talmente sconcertanti, da sembrare dei resoconti tratti da racconti inventati ed è terribile pensare che invece, dietro tutto, c'è una sofferenza sia delle vittime che dei loro famigliari.

Anonimo ha detto...

Se fossi la mamma di quella ragazza, lascerei passare un po' di tempo e, una volta calato il silenzio sulla vicenda farei mettere una croce sopra ai violentatori, uno alla volta, c'è tempo e li spunterei cosi dalla lista. Personalmente ritengo che anche chi ha permesso loro di farla franca meriti la stessa fine, ma è una mia opinone.... eudora.

Alessandra ha detto...

E siamo nell'Italia del 2009. Carmela, la ragazzina di 13 anni che ho ricordato nel link sotto, si è tolta la vita nel 2007 dal momento che, dopo aver subito abusi sessuali, è stata rinchiusa in un istituto, imbottita di psicofarmaci all'insaputa dei genitori perchè nessuno le credeva!

CloseTheDoor ha detto...

Quello che mi fa rabbrividire e' il commento "I nostri mica sono romeni", cioe' gli stupratori italiani sono gentiluomini per definizione.

http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/09_ottobre_21/viaggio_montalto_castro_capponi-1601901526310.shtml

Alessandra ha detto...

Pure! E c'è anche il solito "E' colpa di lei".

Marco ha detto...

Uno dei vilentatori è nipote del sindaco che ha pagato le spese.
E tal sindaco sinistroide del PD, che aiuta gli stupratori, è pure in lista alle regionali.
http://aboutblank.splinder.com/post/21530380/Il+sindaco+che+aiuta+gli+stupr
Che schifo.

Alessandra ha detto...

Già. Benvenuto Marco.