Nell'ordinanza il gip ha sottolineato che il fatto si è ridimensionato.
PESARO (22 gennaio) - Akatar Mahmood ha ottenuto gli arresti domiciliari; la moglie Almas è libera, con l'obbligo di recarsi a firmare presso la Caserma dei carabinieri d Senigallia tre volte alla settimana. Sono queste le decisioni del gip di Pesaro Raffaele Cormio sulla coppia pachistana che lunedì scorso ha rapito la figlia diciassettenne Almas da una comunità di accoglienza di Fano, ma il giorno dopo è stata bloccata dai carabinieri mentre stava per riconsegnarla. Il giudice ha convalidato l'arresto per il sequestro della giovane, ma nella sua ordinanza sottolinea che il fatto si è «ridimensionato» perché quando Almas ha ribadito ai suoi di non voler tornare a vivere in famiglia, i genitori hanno rinunciato ad altri «atti di costrizione», mostrando «una condotta di ravvedimento». Testimoniata dalla telefonata fatta da Akatar ai carabinieri di Senigallia per annunciare che stavano tutti tornando nelle Marche. Dagli atti istruttori non sono emersi elementi che facessero ipotizzare una fuga in Pakistan o l'intenzione di costringere Almas ad un matrimonio combinato. E, o direttamente alla comunità Cante di Montevecchio di Fano, o alle forze di polizia, i genitori-sequestratori erano pronti a riconsegnare Almas. (Fonte: http://www.ilmessaggero.it , 22/1)
Il viaggio di ritorno da Roma ha avuto una puntata imprevista nel Bolognese solo perchè Akatar «ha sbagliato strada» imboccando l'A14. Le spiegazioni rese dalla coppia durante l'interrogatorio di oggi sono state evidentemente ritenute esaustive dal gip. I genitori volevano soprattutto parlare con la giovane, come non avevano mai potuto fare prima per gli ostacoli frapposti al colloquio dai Servizi sociali, nonostante le indicazioni in tal senso della Corte d'Appello. Venuto meno il pericolo di fuga, anche la pericolosità sociale dei due pachistani esce «significativamente attenuata» dalla ricostruzione della vicenda. «Siamo molto, molto soddisfatti. Il gip Cormio è stato coraggioso, firmando un'ordinanza che sicuramente non piacerà ad una parte dell'opinione pubblica, ma che è pienamente coerente con la verità dei fatti». L'avvocato Mauro Diamantini, difensore di Akatar e Aslam Mahmood, non sperava una conclusione così favorevole per i suoi assistiti. «Ero fiducioso che la madre di Almas ottenesse gli arresti domiciliari - spiega -, ma non speravo più di tanto in una scarcerazione, nè tantomento nella detenzione domiciliare per il padre della ragazza». La pressione dei media e dell'opinione pubblica «era notevole», e senz'altro, prevede il legale, «ci sarà chi storcerà il naso e lamenterà un eccesso di comprensione e buonismo nei confronti degli immigrati musulmani».
sabato 23 gennaio 2010
RAGAZZA PACHISTANA RAPITA: PADRE AI DOMICILIARI E MADRE LIBERA
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9 commenti:
«ci sarà chi storcerà il naso e lamenterà un eccesso di comprensione e buonismo nei confronti degli immigrati musulmani».
Esattamente. Gli immigrati islamici dovrebbero baciare il suolo italiano ogni mattina solo per la fortuna di vivere qui! Troppi pakistani, marocchini, egiziani si dimenticano velocemente delle enormi garanzie e dei benefici civili e sociali di cui possono godere qui. Nei loro disperati Paesi le condotte devianti vengono punite, spesso, col carcere a vita o con la morte. Meditate, migranti, meditate!
Benvenuto Leo! Comunque il buonismo è nostro. "Il fatto si è ridimensionato"? "Ravvedimento"? Mah!
non nostro.... di quell'idiota di giudice.
è della stessa razza di quegli imbecilli che hanno fatto uscire quel pazzo che ha sequestrato la ragazzina col coltello...
primo capo
E uscito anche lui????!!!! Questa me l'ero persa.
c'è solo da sperare che il bravo padre non decida di sgozzare la figlia...purtroppo sto diventando eccessivamente malfidente.
Un genitore che picchia una figlia fino a procurarle lesioni da ricovero ospedaliero non mi da molto affidamento.
Maria Luisa
Islam "dramma familiare" Auf Schalke (Gelsenkirchen)
Madre e (4 figli) di un marito accoltellato
Terribile dramma familiare in Schalke! Un padre di una famiglia turca massacrato
Mattinata di ieri, si è separato dalla moglie in giù, poi ha ucciso se stesso, anche con un coltello.
8,30 circa un'ora P. Murat venne (38) in casa di sua moglie Nalan (39)., I loro figli,
. due ragazze (10,12) e due ragazzi (14,17)
sono stati a scuola Un vicino ha detto BILD:
"Hanno sentito i due litigare." Improvvisamente, il personale dell'ufficio poi un coltello da cucina
hanno preso, e accoltellato la moglie.
http://translate.google.de/translate?u=http%3A%2F%2Fdolomitengeisteu-dolomitengeist.blogspot.com%2F&sl=de&tl=it&hl=de&ie=UTF-8
Grazie, Dolomiten... . Drammi di questo tipo riguardano anche noi.
Ormai la moda di Caino impera ... c'è chi si preoccupa per i delinquenti e per i giudizi morali verso gli stessi, ma poverini! Lasciateli stare, volevano solo rapirla e farle fare un giretto perchè:
"I genitori volevano soprattutto parlare con la giovane, come non avevano mai potuto fare prima per gli ostacoli frapposti al colloquio dai Servizi sociali, nonostante le indicazioni in tal senso della Corte d'Appello. Venuto meno il pericolo di fuga, anche la pericolosità sociale dei due pachistani esce «significativamente attenuata»", eh sì, noi islamofobi fraintendiamo sempre tutto ....
L'unica cosa ridimensionata qui è il cervello del giudice....
eudora
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