martedì 26 gennaio 2010

I MARTIRI DELLA LIBERTA'

Noi, musulmani moderati, siamo indignati per il gravissimo episodio di violenza e discriminazione avvenuto da parte di tre albanesi di fede islamica ai danni di alcuni ragazzi di religione diversa, due sorelle anch’esse albanesi e un terzo ragazzo italiano. Bastonati perché cattolici. La notte di Capodanno. Provincia di Treviso, Cappella Maggiore per la precisione.
«Siete infedeli. Se foste mie figlie vi avrei già uccise. Prostitute!». La prima minaccia alle ragazze. «A te taglierei la gola – la seconda rivolta all’amico – ma avremo presto la resa dei conti. Finirete male! Uno di noi è di troppo sulla terra». Giunte in Italia da piccole, Rica e Lorena sono cattoliche e ora abitano da sole. Una scelta inaccettabile per i vicini, sempre albanesi ma musulmani. «Ci giudicano male – spiegano le sorelle – perché ci siamo adeguati alla cultura italiana», raccontano le vittime.
La forma più deteriore, più violenta, più abietta di jihad sta sbarcando in Italia. Dobbiamo denunciare con forza e senza indugi questa onda di violenza pronta ad abbattersi sul nostro Paese da parte di individui turpi e ignoranti che pretendono di imporre la loro brutalità travestita da religione.
Sono solo bestie! E resteranno tali. La violenza non ha religione, né colore, né etnia. Non si possono sopprimere i diritti delle persone, annullare le coscienze, discriminare gruppi sociali o comunità etnico-religiose, edificare il potere della violenza in qualsiasi forma o colore. Il carattere perverso e orribile dell' ideologia armata di violenza che si fa regime è proprio questo: l'autoinganno, più o meno consapevole ,dei carnefici che si sentono costruttori del bene e del male, progresso e giustizia.
Questa vicenda disegna una identità barbarica, aggressiva, esasperata, fondata sui miti ingannatori della razza che vogliamo condannare in nome della libertà e dei diritti universali e che siamo pronti a difendere a qualsiasi costo.
Andrè Glucksmann diceva:che cosa hanno in comune l'uomo di ferro bolscevico,il teschio delle SS, il khmer rosso, il folle di dio in versione islamica, il folle di rabbia in versione hutu, l'assassino xenofobo serbo, il kontrakty collezionista di orecchie cecene? Condividono l'unanime sicurezza di credere che tutto è permesso. Ma ora il tramonto del permessivismo è alle porte perché la libertà sta diventando matura, adulta, solida anche in quei paese lontani come l'Albania.

Gjergji Bushaj - Membro Movimento Musulmani Moderati e Vicepresidente di ARCOBALENO Associazione albanesi all'Aquila

(Fonte: Movimento dei Musulmani Moderati Italia-Europa )

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2 commenti:

Adelmo Castagnetti ha detto...

l'articolo inizia con il racconto di un episodio di follia ,ormai non infrequente tra persone di cultura diversa,e considerarli fatti isolati sarebbe uno sbaglio grave,ma dobbiamo considerare che lo straniero,il diverso è sempre guardato con sospetto.io che vivo in emilia ricordo come i meridionali fossere guardati con una certa diffidenza agli inizi ,e dire che di cose in comune ve n'erano parecchie ,tra le quali la religioni comune. Inutile negarlo ,la religione è un elemento che divide e non unisce,almeno in questo periodo storico.Che fare allora,se non vogliamo che la nostra civiltà scompaia tra odi e reciproche incomprensioni,anche in considerazione di armi di distruzione di massa,e con gruppi terroristici e stati che non avrebbero remore nell'usarle?
la risposta la troviamo nella parte finale dell'articolo che richiama
alla libertà,libertà di parola e di opinione.Questo è l'antidoto alla violenza e all'odio ,come diceva il grande filosofo Baruk Spinosa
e che il filosofo Bertrand Russell chiamava libertà di pensiero.
Ma esse sembrano regredire ,e il rischio di un ritorno ai tempi bui
appare più probabile.

Alessandra ha detto...

Troviamo la risposta anche nel fatto che dei musulmani di diversa nazionalità si siano indignati per il fatto, proprio in nome della libertà.