mercoledì 6 gennaio 2010

"QUESTO E' IL MIO PAESE, QUESTA E' CASA MIA" di Layla Joudè

Per la prima volta qualche giorno fà mi sono sentita domandare da una signora, incuriosita dal mio nome, se mi trovo bene in Italia. Dopo aver risposto che sono nata e cresciuta nel Bel Paese mi è stata riproposta la domanda. Alquanto sconcertata ho risposto "grazie signora mi trovo benissimo nel suo Paese, come potrebbe essere altrimenti". Era soddisfatta.

Chissà, forse il mio nome non è abbastanza italiano, e figuriamoci la mia religione! Veri italiani, itegrati e non, o addirittura integrabili. Una classificazione triste ma reale. Dovrebbero inventare un test di ammissione alle varie categorie, e magari degli esami che permettano il passaggio da un grado all'altro. Inanzitutto bisognerebbe verificare chi di noi conosce e applica veramente la nostra Legge fondamentale, fondativa dello Stato Italiano, la Costituzione. Magari scopriremo che forse dovremmo un pò tutti rispolverarla.
Sono nata in Trentino , e giuro, ne conosco il dialetto; ho il passaporto italiano; la bandiera nazionale Italiana, il Tricolore, è la mia bandiera. Ecco i primi tasselli della mia "italianità". Ricordo che qualcuno non molto tempo fà aveva fatto dichiarazioni piuttosto fastidiose sulla nostra bandiera, confondendone l'uso. Questo qualcuno oggi è un nostro Ministro,membro del Parlamento. Speriamo che gli si siano schiarite le idee quando ha visto il tricolore issato all'entrata di Montecitorio e non della toilette.
Forse è inutile girarci intorno, il problema è sempre lo stesso: la mia Fede. Sono musulmana, o forse è meglio dire islamica, visto che ultimamente questo termine va tanto di moda. Mio padre non mi maltratta e sono libera di vestire come voglio, mia madre è cattolica e non è stata costretta a convertirsi o a non andare più in Chiesa. Frequento l'università e pago le tasse puntualmente. Mi impegno in iniziative in cui credo per dare un contributo alla mia società. Mia, si lo ripeto, ne sono convinta.
Spesso mi sento ripetere: "Ma veramente sei musulmana?? non sembra!" . Rimango allibita e non comprendo mai il senso di questa domanda. Mi è capitato di leggere un articolo in cui veniva dichiarato che "L'Islam non è una religione domestica, ma un invasivo monoteismo teocratico. Integrarlo italianizzandolo è un rischio da non rischiare." (Si riferisce all'articolo di Giovanni Sartori L'integrazione degli islamici - Corriere della Sera, ndr) . Mi dispiace per chi ha queste convinzioni, ma io rappresento l'esempio dell'italianizazione dell'Islam, in carne ed ossa, senza bisogno di processi di integrazione grazie, lo sono già, e ve lo assicuro, ho anche il certificato di autenticità. Lo ammetto, ci sono giorni in cui la diplomazia non fa per me, e vorrei semplicemente urlare "Questo è il mio Paese,questa è casa mia, che vi piaccia o meno". Sono musulmana, integrabile, integrata come volete voi, sicuramente fiera della propria identità, composta sia dall'essere italiana che nel credere in Allah e nel suo Profeta Muhammad. Nessun dubbio, è una realtà , che esistano le Moschee o i minareti, che porti il velo o meno, questa sono. E' un fatto da accettare, mettetevi il cuore in pace. (Fonte: BLOG Gli altri siamo noi, 20/12)
E lui non è musulmano, eppure: Zuma poligamo: terza moglie per il leader africano .

26 commenti:

Anonimo ha detto...

"E' un fatto da accettare, mettetevi il cuore in pace"

mah... che finale.
stefania

petroniostefano ha detto...

beh, la curiosità e la non conoscenza di certe persone, soprattutto non giovani, è più da assecondare con ironia come ha fatto che altro. Giusto ha fatto a ricordare la Costituzione perchè se si riconosce in essa certo problemi di integrazione si superano più facilmente.
Poco condivisibile invece è l'atteggiamento da "caduta dalle nuvole": quanti musulmani (poco capibile è anche la sottigliezza tra musulmano ed islamico) cittadini europei stanno andando a rimpinguare la jihad in Somalia od in altre aree calde del mondo?; e sì! il fatto che sia musulmana e non porti il velo è una caratteristica particolare e non generale.
Tuttavia bisognerebbe andare oltre, lei dice che il padre è musulmano e la madre cattolica, ed infatti lei è musulmana secondo la regola islamica, sarebbe stata invece una discontinuità (e questo sì una vera sorpresa) il contrario. Potremo parlare di islam italiano quando una musulmana potrà sposare un non musulmano tranquillamente oppure se da un matrimonio misto i figli non saranno musulmani (perchè il contrario già avviene).

Alessandra ha detto...

Molto rabbioso e polemico, questo pezzo. Il fatto che LEI sia integrata (che non è la stessa cosa di integrabile!), ovviamente non significa che sia così per altri musulmani e che la loro integrazione sia facile.
Comunque ho trovato interessante che dei non musulmani le dicano: "Sei musulmana?? Non sembra". Un po' quello che potrebbero pensare, sia pure con conseguenze diverse, gli integralisti islamici... .

Anonimo ha detto...

boh, considerando che la madamina va in giro a capelli al vento, ci sarebbe sicuramente qualche musulmano che la chiamerebbe "zoccola" e cercherebbe di violentarla...
obbiettivamente, vorrei vedere cosa direbbe...
dato che suo padre non ha costretto sua moglie a abiurare il cristianesimo, è per forza un cattivo musulmano...
primo capo

Alessandra ha detto...

dato che suo padre non ha costretto sua moglie a abiurare il cristianesimo, è per forza un cattivo musulmano...

No, visto che una donna che sposa un musulmano, non è tenuta a convertirsi ALMENO IN TEORIA.

Anonimo ha detto...

già, già ...
ma la PRATICA è diversa...
primo capo

Alessandra ha detto...

Comunque non mettiamoci a ragionare anche noi in termini di buono o cattivo musulmano... . E' in sostanza ciò che denuncia, a modo suo, Layla Joudè. L'importante è che si preoccupi di più dei fanatici islamici, anche se tutti gli estremismi e razzismi vanno naturalmente condannati!
Credo sia da capire il suo sconcerto di fronte a quella signora che le chiede per la seconda volta se si trova bene in Italia... dopo che lei le ha spiegato che in Italia CI E' NATA !

Alessandra ha detto...

Doveroso sottolineare d'altra parte che l'essere nati in Italia non è per forza sinonimo d'integrazione in un Paese. Come ha ricordato Stefano Petronio, molti cittadini italiani musulmani sono andati a rimpinguare il jihad in Somalia e in altri luoghi caldi del mondo e non solo:

http://ilsecoloxix.ilsole24ore.com/p/mondo/2009/12/28/AMJhtEFD-inglesi_yemeniti_colpire.shtml

Gli attentatori di Londra del 7 luglio 2005 erano cittadini britannici

Ahmed Omar Sheikh, di origini pakistane, è nato ed ha studiato a Londra, ha uccisp Daniel Pearl, ha spedito soldi a Mohammed Atta. Ricordiamo gli attentatori di Londra del 7 luglio 2005 nati, cresciuti in Gran Bretagna e cittadini britannici.

Unknown ha detto...

se la prima volta che le viene chiesto come si trova in Italia quasi si mette a piangere alla terza cosa fa? Tanto bene non si trova se ha la coda così infiammabile.

Alessandra ha detto...

Beh, per quanto mi riguarda, ho un po' lo stesso carattere "infiammabile" (non l'avete notato, vero?! :-) ) . Forse lei per prima si sente diversa... .

Unknown ha detto...

Appunto. Per questo s'incacchia a morte, l'integrazione non avviene solo nascendo nella terra di cui ti preme avere il riconoscimento o sapendo a memoria la costituzione, trovo anche normale che così giovane si possa sentire a metà, ma non serve avere un genitore islamico e l'altro cattolico per sentirsi a disagio, capita anche a me che sono italiana doc! Difatti su noi stessi non sappiamo mai abbastanza. Per questo, personalmente, trovo assurdo il volersi creare un'identità a tutti i costi(essere in regola e civili sì, è indubbio). Per quanto ti infili e ti incastri nella parte infatti, rimane sempre qualcosa che non combacia e ti mette in seria crisi, anche con la domanda poco delicata di una signora (che magari non si è neanche resa conto di averla ferita).

loris r. ha detto...

Ho visitato più volte quel blog sul sito della Stampa, ma non mi piace molto. Trovo anch'io le tipe che lo gestiscono molto aggressive e polemiche: dicono di essere desiderose d'integrarsi ma in diverse situazioni non lesinano sfottò e commenti molto acidi, al limite dell'insulto,soprattutto contro quella società cui ambirebbero fare parte.
Poco bello è stato, ad esempio, un articolo a pochi giorni dalla morte di Sanaa in cui, a parte minimizzare l'accaduto,riportavano dell'accoltellamento di un padre italiano ben sottolineando il fatto che anche in Italia si accoltellano le figlie (il messaggio era, più o meno: vedete?Voi siete come noi...).
La cosa fa un po' pensare, perché loro dovrebbero essere quelli delle seconde generazioni,quelli “integrati” o “integrabili”.

Alessandra ha detto...

una signora che magari non si è neanche resa conto di averla ferita.

E' vero, non cambia però che l'abbia fatto. Ripeto, posso capire non tanto che la ragazza s'incavoli la prima volta che le capita una cosa del genere (insomma, non a tal punto da fare un pezzo su un blog di un giornale), ma che le abbia dato fastidio sentirsi chiedere due volte se si trovava bene in Italia, dopo aver già risposto (a meno che la signora fosse un po' sorda !!!). Capisco poi che le scocci e questo non è successo una volta sola, sentirsi chiedere se è musulmana.
Non faccio testo, sono permalosissima e insicurissima di carattere, ma avendo problemi di deambulazione, mi arrabbio ancora adesso moltissimo persino quando qualche bambino mi guarda per strada per come cammino, possibilmente nell'indifferenza dei genitori! Layla dovrebbe imparare davvero a non vivere la sua doppia identità come un handicap, anche perchè in quel caso non c'è niente che non funzioni.

Loris, neanche a me piace tanto come blog, anche se qualche volta sono anche intervenuta e ho dato spazio agli sfoghi di queste ragazze sul mio. Ricordo abbastanza il pezzo su Sanaa e non mi era certo piaciuto!
Questo però mi sembra dia spunti interessanti, nonostante la dose non indifferente di acido e di rabbia che contiene. :-)

Poerio ha detto...

Sono ragazze di Yalla Italia sul settimanale Vita membri o vicine ai GMI. Per avere un'idea di chi sono: http://www.fattisentire.org/modules.php?name=News&file=article&sid=3336 , http://www.facebook.com/group.php?v=wall&ref=mf&gid=19887612280 Ha la mamma cristiana , ma è e non poteva che essere musulmana. Tra un po' speriamo che si copra del tutto! Ma forse per le pubbliche relazioni di questi soggetti fa comodo far vedere che tollerano ragazze non velate.Io non mi preoccuperei tanto del suo sfogo, la gente è ignorante, bisogna fregarsene e se è anziana va capita e non disprezzata. Anch'io mi sono sentito fare spessissimo delle domande idiote sul mio nome e sul mio aspetto fisico da persona cicciottella.

Alessandra ha detto...

Sì, che fossero di Yalla Italia lo sapevo. Sospettavo anche vicinanze con il GMI.

Alessandra ha detto...

Per la precisione collaborano con Yalla Italia la stessa Layla Joudè e Loubna Ammoune. Tra l'altro il nome di quest'ultima, mi è stato fatto notare, non mi ricordavo, figura tra i firmatari della petizione di "Reset" contro Magdi Allam e "Viva Israele".

toni ha detto...

Uh, e com'è che il padre non l'ha lasciata diventare cattolica come la madre?
E com'è che ci tiene tanto a ribadire di essere musulmana?
Nessun musulamno è "cattivo" o "buon" musulmano. E' musulmano e tanto basta e avanza...specie se segue il corano.
Se davvero fosse integrata non andrebbe tanto fiera della sua religione così razzista e cruenta.

Alessandra ha detto...

E com'è che ci tiene tanto a ribadire di essere musulmana?
Nessun musulamno è "cattivo" o "buon" musulmano.

Eh, purtroppo sappiamo quanto sia grave e cosa comporti, almeno dal punto di vista islamico, dire che uno non è un "vero musulmano". Evidentemente qualcuno si porta dietro questa paura anche quando a dirlo è un non-musulmano, che non ti fa la pelle se magari non sei praticante. Dovrebbero tutti, a partire dai musulmani, impicciarsi della propria religiosità senza giudicare quella degli altri.

toni ha detto...

Alessandra, pare che ultimamente parli senza capire quello che dici.
La frase "Dovrebbero tutti, a partire dai musulmani, impicciarsi della propria religiosità senza giudicare quella degli altri" è davvero indecente.
Ogni giorno ( e ribadisco OGNI GIORNO) ISLAMICI AMMAZZANO CRISTIANI IN OGNI PARTE DEL MONDO.
E NOI NON CI DOVREMMO IMPICCIARE??? Ma che vuoi dire? Che bisogna lasciarli fare SENZA CRITICARE?
Ma che ti sei bevuta??????

Alessandra ha detto...

Toni, sei tu che non hai capito: secondo il mio umilissimo parere, non dovremmo fare discorsi tipo "quello non è o non sembra un musulmano", perchè quello lo dicono gli estremisti e i terristi islamici riguardo ai musulmani che non sono a loro immagine e somiglianza. Anzi, sappiamo bene che gli estremisti islamici, a differenza nostra, ammazzano chi non è come loro!
Non intendendevo certo che non bisogna "criticare" chi perseguita i cristiani o altro! Ma stai scherzando? Non bisogna solo criticarli, bisogna fermarli !!!!!

Unknown ha detto...

bisogna anche dire, però, che noi non c'eravamo. La storia della signora, sorda o indelicata, la sappiamo così come c'è l'ha raccontata lei! """Magari""" (e lo metto tra tre virgolette!!:)) ha insistito come per complimentarsi! Del tipo: normalmente i musulmani sono tutti uguali e cioè preoccupanti, se tu ti avvicini più a noi (senza velo) ci sono buone possibilità che qualcuno si salvi!
Ripeto: è una mia idea (una mia speranza), la sig.na Joudè ha usato questo sketch per esprimere risentimento, per accusare chi la isola o la fa aderire a qualche clichè, però ..... ecco, i suoi toni non mi piacciono per niente e in quanto all'apparente uguaglianza di pensiero tra un fondamentalista e la signorotta italiana beh ... come dici giustamente tu: le conseguenze sono diverse.
ciao:)

Alessandra ha detto...

Certo, come noi non dobbiamo pensare che i musulmani siano tutti uguali, c'è da augurarsi che lei non sia arrivata a credere, a maggior ragione per un episodio, che gli italiani siano tutti così come quella signora o addirittura tutti razzisti! Mi sono attenuta ai fatti "così come li ha raccontati lei", ma anche a me il tono non piace. Ho messo questo post per dare un po' di pepe! :-)

Aldo ha detto...

L'islam non è una religione italiana.
L'anima in pace se la deve mettere lei, questa presuntuosa spocchiosa islamica.
Italiana? Siìììììììììì, sulla carta - come si suol dire.
Per essere italiani non basta non basta essere stati partoriti in Italia: ecco una delle cose fondamentali che questa boriosa non ha capito.

silla ha detto...

toni ma tu hai mai letto il corano?e la bibbia?vorrei sapere quale delle due religioni è più "cruenta"....non ho parole cmq il razzismo nasce soprattutto dall'ignoranza...l'islam è una religione pacifica fondamentalmente diverso è parlare di commettere crimini in nome dell'islam e travisare i reali precetti islamici...i terroristi delle jiad non sono veri islamici cristo nessuna religione permette di togliere la vita ad altri uomini ci sono però interpretazioni errate del corano o dei precetti islamici come possono esserci del cristianesimo etc...

Alessandra ha detto...

Silla, in particolare dagli effetti che si vedono OGGI, è più cruento il Corano, che pure ha diverse interpretazioni (TUTTE islamiche perchè si basano sull'islam !). Poi il cristianesimo non è solo Antico Testamento, ma anche VANGELO e sfido chiunque a trovarlo cruento. Se tu dai un'interpretazione pacifica (ma veramente) dell'islam, bene. Purtroppo non per tutti è così e lo vediamo. Saprai meglio di noi che le principali vittime dell'integralismo islamico, sono proprio i musulmani.

Anonimo ha detto...

Ho letto i vostri commenti e sono allibita. Avete mai vissuto in un paese abbastanza a lungo da sentire poi di appartenergli? evidentemente no, altrimenti avreste capito quanto può essere irritante sentirsi ripetere continuamente, più o meno esplicitamente, che sei diversa e quindi non ne fai parte. La questione non riguarda affatto la religione quanto il fatto che ancora oggi per considerare una persona italiana dobbiamo assicurarci che abbia almeno un cognome conosciuto o almeno facilmente pronunciabile per noi.
è stato fatto l'esempio dell'anziana signora, e forse si può scusare per l'età (io credo sia purtroppo un fattore di società) ma per arrivare a quel livello di fastidio probabilmente è una situazione che si ripete. Lo trovo molto triste.
Capisco che il tono del messaggio possa non piacere ma se mi metto nei suoi panni penso che anche io a un certo punto potrei ribellarmi e chiedere a chi non è d'accordo di rassegnarsi.