sabato 9 gennaio 2010

ESCLUSIVA.PARLANO I MUSULMANI MODERATI: "NO A CITTADINANZA FACILE PROPOSTA DA FINI"


«Sarebbe una bomba atomica nelle mani degli integralisti (foto, la preghiera in Piazza Duomo il 3 gennaio dell'anno scorso. E no a nuove moschee nel nostro Paese: o presto saranno più delle Chiese». Lo dice Gamal Bouchaib, leader degli islamici moderati in Italia. Nel giorno in cui affrontiamo il tema dell’immigrazione, e domani torneremo ad alimentare il dibattito con un intervento di grande prestigio, il giornale della politica italiana è in grado di proporvi la voce di quella parte di Islam (del nostro Paese) che non ci sta a passare per terrorista, e che nemmeno accetta forme di penetrazione troppo invasiva della nostra società. Che vuole «un’Italia e un’Europa forti e aperte», a dispetto di chi le vorrebbe «distruggere».

Gamal Bouchaib, quando e perché è nato il movimento dei Musulmani Moderati?

«Il movimento è in studio da anni e riunisce molte persone, religiosi e laici, studiosi, professionisti e associazioni. È aperto a tutti e per tutti, trova aderenti in Europa, nei paesi del nord Africa e del Mashreq. Addirittura abbiamo avuto delle iscrizioni dal Canada. La nostra corrente è cresciuta nell’ultimo decennio, da quando i tragici eventi dell’11 settembre 2001 hanno aperto uno scenario infernale: il terrorismo di matrice islamica ha chiuso l’Islam in una vera e propria gabbia, le cui chiavi sono nelle mani dei fondamentalisti, che remano contro l’Occidente. Il progetto sovversivo dell’Islam integralista si è già inserito e cresce indisturbato in tutta Europa. La nostra è una battaglia contro ogni forma di neo-tribalismo e di fondamentalismo, una lotta per riformare l’Islam in senso moderato, che abbia come base di partenza i diritti e i doveri stabiliti dalla Costituzione italiana e dai trattati internazionali».

La scrittrice e giornalista Oriana Fallaci, subito dopo l’attacco alle Twin Towers parlò di “fandonia dell’Islam moderato” e di “bugia dell’integrazione”, concetti spesso espressi anche da politici ed intellettuali. Quanto c’è di vero in queste affermazioni?

«Essere moderati significa misurare le proprie scelte, ossia sentirsi responsabili. Gli integralisti si sono insinuati in Europa, nascondendosi dietro i diritti e le libertà garantite dalla civiltà occidentale, e nel frattempo hanno costruito un tunnel oscuro e pericoloso, in cui hanno gettato la religione islamica. È compito dei musulmani moderati dare un contributo fattivo nel processo d’integrazione degli immigrati. Pochi giorni fa, l’esponente di destra Daniela Santanché, in uno dei suoi interventi sul terrorismo e le politiche d’integrazione, ci ha chiamato in causa, chiedendosi dove fossero i musulmani moderati in Italia. Ebbene, noi ci siamo, siamo tanti, viviamo e siamo inseriti in questo Paese, stiamo crescendo giorno dopo giorno ed è nostra intenzione dare una svolta alla storia della cultura islamica. Ci stiamo giocando una battaglia importante».

Quale battaglia?

«Una grande battaglia, quella contro l’Islam fondamentalista. E questa lotta passa attraverso piccole, ma grandi battaglie: non possiamo più accettare pratiche come l’infibulazione, oppure l’obbligo per le donne di indossare il burqa. Esistono delle leggi, e vanno rispettate. Si parla di battaglie per i diritti umani. Crediamo in questa battaglia perché stiamo assistendo ad una regressione preoccupante: se fino a qualche anno fa era difficile incontrare donne totalmente coperte dal burqa, oggi ne troviamo tante, in giro per le nostre città. Non è tollerabile: quelle sono donne in pericolo, che devono essere salvate, è la loro salute a non essere tutelata prima di tutto. E poi c’è la battaglia contro la poligamia, una pratica che sembra un’eccezione, ma non lo è. Esiste invece il fenomeno, in crescita, della poligamia clandestina, praticata tranquillamente in Italia».

Nel manifesto che avete pubblicato il 29 dicembre chiedete alle massime autorità dello Stato di poter vi “esprimere liberamente” al fine di “condividere un’Italia più forte e aperta”. Ciò significa che le istituzioni italiane non mostrano una reale apertura verso i cittadini e gli immigrati di religione musulmana?

«Noi musulmani moderati proponiamo semplicemente il dialogo istituzionale e interculturale, per dare un senso al futuro. Non è accettabile il clima di paura che regna il tutto il pianeta; solo per prendere un aereo dobbiamo stare ore ed ore in attesa dei controlli antiterroristici. E non possiamo permetterci di diventare come l’Olanda, dove l’islam integralista ha avuto campo libero e oggi ci sono dei luoghi pubblici e religiosi in cui addirittura è vietato l’ingresso ai non credenti. Non è con la cittadinanza facile che si risolvono i problemi legati all’immigrazione: mi dispiace per Gianfranco Fini, che aveva avanzato l’idea, ma sarebbe come dare una bomba atomica nelle mani di un folle. Sono questioni che vanno al di là della politica. Tuttavia ci sembra che il ministro Maroni abbia dato il via ad una grande battaglia contro il terrorismo, che in ogni caso supera l’esagerazione leghista».

Tra le polemiche esplose negli ultimi mesi c’è quella delle moschee. Il dibattito ha visto città come Milano e Genova al centro della diatriba tra chi vuole nuove moschee e chi è contrario. Qual è la posizione dei musulmani moderati?

«Siamo contrari. A MILANO ci sono circa 80 mila musulmani, ma di questi solo il cinque per cento prega in moschea. È una follia chiedere altre moschee. Nel 2000 nel territorio italiano c’erano 380 moschee, nel 2008 sono diventate 785, cioè più del cento per cento. Vuol dire che presto avremo più moschee che chiese, ed il gioco sarà fatto. A quel punto saranno gli imam ignoranti, che non hanno neanche la terza media, che non sanno nulla in materia, che vanno avanti con fatwa e intimidazione, ad avere la meglio. È proprio in questi luoghi che cresce l’islam radicale. Ci sono dirigenti di associazioni islamiche che sono stati condannati all’espulsione e vivono ancora in Italia. Ecco perché noi non ci sentiamo rappresentati da nessuna delle associazioni islamiche nel Paese. Bisogna cambiare la gestione delle moschee: i sermoni devono essere in italiano, occorre sapere da chi prendono i soldi gli imam e dove vanno a finire e, se pagano le tasse e occorre stabilire un albo degli imam, fatto di persone capaci e ben intenzionate. Penso all’imam di Torino, che sta lottando per ripulire la sua comunità di fedeli dalle scorie fondamentaliste. Nelle moschee ci dovrebbero essere centri per la formazione religiosa e culturale e avvocati che tutelino i diritti delle donne».

L’islamofobia e fondamentalismo allontanano sempre di più il Paese dalla civile e pacifica convivenza. Secondo quanto affermato nel manifesto, sarebbe necessaria un’opera d’informazione e di educazione sulla cultura islamica. Chi e in che modo potrà contribuire a questo proposito?

«Parto da un esempio. Pochi anni fa il giornalista Magdi Allam aveva tentato di intraprendere un’esperienza simile alla nostra, ma era fallita perché era mancato lo sguardo dei media. Penso ai programmi televisivi pomeridiani, un esempio fra tutti quello condotto dalla D’Urso: sono chiamati ad intervenire su tematiche estremamente delicate imam che non rappresentano in alcun modo la realtà musulmana italiana. Noi stiamo entrando nella società, attraverso internet e la stampa nazionale, e l’interesse per le nostre istanze è notevole. C’è bisogno di capire meglio l’Islam, di conoscere per costruire una società forte, sentirsi finalmente parte di una comunità laica. Noi musulmani moderati non scenderemo mai ad un tavolo di dialogo, di fronte a persone sospettate di terrorismo. È questo che i media devono dire».

Lei, in prima persona, negli ultimi mesi è stato vittima di atti intimidatori, che ha denunciato alle autorità. Il suo progetto moderato non è piaciuto a qualcuno?

Sono stato minacciato due volte da quando sono portavoce di questo movimento. E tutte e due le volte ho trovato sul cofano della mia automobile un Corano, segno che qualcuno mi accusa di apostasia. Chiunque sia stato, di certo non è un buon musulmano, ma soltanto un vigliacco. Non ho paura, è solo un atteggiamento mafioso, che mi spinge al contrario a continuare la battaglia che abbiamo intrapreso. Per i miei figli, per la mia famiglia, per la libertà».

Sarà davvero il moderatismo a cambiare le sorti dell’integrazione?

«Sì, è l’unico modo per ritrovare un Islam degno del popolo arabo. Penso non soltanto ai musulmani del Maghreb e del Mashreq, ma anche alla numerosa comunità di musulmani macedoni e albanesi, che restano nell’ombra. Le dirò di più, non sarebbe male riportare alla luce l’idea del contratto di integrazione, che scandalizzò non poco. Io dico, perché no. Si tratta di accettare e condividere delle regole, delle leggi, per fare dell’Italia e dell’Europa un’area forte e aperta. Per questo serve una formazione culturale degna dell’Islam, un’intelligence forte e una corretta gestione delle moschee. Non facciamo come l' INGHILTERRA che in nome dell’integrazione ha permesso i tribunali islamici, la sharia, che ormai ha preso piede ed è fuori controllo. Non facilitiamo il gioco di chi vuole distruggere l’Europa e l’Occidente». (Fonte: http://www.ilpolitico.it/ , 8/1)

16 commenti:

petroniostefano ha detto...

beh, per il momento i segnali sono positivi. Devo dire che la parte più interessante è quella relativa alla gestione delle moschee.

Alessandra ha detto...

Questo per avere tutti delle idee più chiare su questo Movimento in attesa dei fatti.

Poerio ha detto...

Nell'intervista si dice che in Italia ci sono 80.000 musulmani e che i tribunali islamici sono in Germania. La cifra è sballata e i tribunali islamici semiufficiali e riconosciuti di fatto in Germani non ci sono. Semmai ci sono in Gran Bretagna.

Mella ha detto...

Sono parecchie, in effetti, le cose che non tornano in questa autoapologetica intervista, se solo la si legge con un minimo di attenzione.

Alessandra ha detto...

Eh, già, infatti la giornalista ha sbagliato!!! Lui aveva detto :"circa 80 mila musulmani A MILANO" e non Germania, bensì ... INGHILTERRA! Anche su il Politico.it hanno corretto.

Per quanto mi riguarda, a me risultava che ci fossero circa milione di musulmani in Italia. Qui si dice che sono oltre un milione e 200 mila con altri dati: http://www.metaitalia.org/islam_cifre.html.

Sulla Germania anche a me ha sorpreso che ci fossero tribunali islamici, ma coi tempi che corrono in Europa non si sa mai... . In ogni caso la sharìa è già penetrata anche lì, grazie a personaggi compiacenti: "In Germania numerosi verdetti emessi dai TRIBUNALI TEDESCHI fanno riferimento a principi o consuetudini legate al diritto musulmano. Il 21 gennaio scorso, un giudice di Hannover ha respinto la richiesta di divorzio di una donna tedesca sposato con un egiziano che minacciava di uccidere la figlia diciassettenne stuprata: «I musulmani hanno una diversa concezione dello stupro. Semmai vanno rieducati sul fatto che lo stupro non è adulterio».

Un altro giudice di Essen ha stabilito, il 2 marzo 2009, che le allieve musulmane in Germania non possono essere costrette a partecipare alle lezioni di nuoto o a studiare la teoria dell’evoluzione «perché sono incompatibili con la loro religione». In un altro caso un giudice di Dortmund, citando un brano del Corano, ha stabilito che un padre musulmano può picchiare la figlia quindicenne che si rifiuta di indossare il velo, senza essere punito, Un giudice di Francoforte ha fatto riferimento ad un passaggio nel Corano che dà diritto a un marito di picchiare la moglie in quanto «sia la moglie che il marito sono musulmani». L’avanzata della sharia non si limita ai tribunali. In una scuola tedesca il direttore ha fato istruzioni ai professori maschi di non stringere la mano alle ragazze musulmane alla consegna dei diplomi. Spiegazione: «Nell’islam è illecito». ( "Avvenire" del 5 maggio 2009 ).

Il settimanale tedesco Der Spiegel scrive che almeno cinquanta donne musulmane in Germania sono state vittime di un delitto d’onore: "La Sharìa dilagante"
http://esperimento.ilcannocchiale.it/post/2335101.html

toni ha detto...

Brava Mella, hai visto giusto. Qui c'è gente che ha le fette di mortadella sugli occhi.
Solo un imbecille può non capire che questi si stanno organizzando per fare un partito islamico...

Alessandra ha detto...

Cos'altro non va Toni e Mella?

Mella ha detto...

Tutto il tono che puzza di falso lontano un chilometro, il ripetere ogni tre frasi "noi musulmani moderati" come un mantra ipnotizzante ... A parte questo, come ai a sapere che lui aveva detto giusto e che è stata la giornalista a sbagliare?

Alessandra ha detto...

Hanno corretto sul giornale. A me sembra solo una persona convinta di ciò che dice. Che male c'è ripetere "noi musulmani moderati"... se lo sono e soprattutto se si chiama così il Movimento?

Mella ha detto...

Non c'è peggior sordo ...

Anonimo ha detto...

Questa volta intervengo spendendo una parola in favore del gruppo dei musulmani moderati e credo di poter dire che lo ripetono perché sano che hanno grosse difficoltà ad essere creduti e hanno assolutamente bisogno di trovare qualcuno con cui confrontarsi positivamente e non solo oppositori.

Le loro posizioni si sono fatte più chiare e coraggiose, hanno anche eliminato qualche post che non doveva essere messo all'inizio della loro apparizione, insomma stanno creandosi un'identità perfettamente in linea con chi fa parte del countherhiad e se continuano così, significa che finalmente, come dicono in un loro articolo l'islam, almeno in parte, è maturo per evolversi.

Io veramente me lo auguro e soprattutto lo auguro a loro, che forse hanno trovato la via di uscire dalla palude, come sosteneva Oriana Fallaci in relazione all'islam.

Buon proseguimento a tutti-
Adriana Bolchini (lisistrata)

Alessandra ha detto...

Mi fa veramente piacere, Adriana!
Infatti non credo proprio che si aspettino fiducia da subito. Solo che, naturalmente, sperano di conquistarsela. Posterò anch'io dei loro articoli riguardo alle donne, in modo che la loro posizione sia sempre più chiara a tutti.

kavi ha detto...

Conosco approfonditamente il tema dell'Islam ed ero giunto alla temibile conclusione,dopo anni di esperienze dirette ed enormi sforzi di incontro e condivisione con vari rappresentanti di tale religione,che era come addomesticare dei serpenti.Impossibile addomesticare serpenti:prima o poi ti si rivoltano contro e ti mordono.Ora pero' dopo aver letto l'intervista di Gamal Bouchaib apprezzo molto tutto cio' che dice e riconosco(grazie alla mia esperienza di vita)che e' una persona molto sincera,perfettamente in sintonia con la consapevolezza di molti di noi riguardo la questione musulmana(seguendo il pensiero di Maroni che e' anche il suo).In lui abbiamo un aiuto a non lasciare degenerare nel caos questa parte di mondo.Sarebbe cosi' bello rispettare ognuno nel percorso religioso da lui scelto e riconoscere in ognuna gli aspetti comuni della spiritualita' universale.Dopo le parole di Gamail tiro un respiro di sollievo;e' bello aver coraggio nell'affrontare i guai ma e' molto piu' bello poter vivere in pace.Saluti a tutti.

Alessandra ha detto...

Benvenuto Kavi e grazie. Comunque direi che non è questione di Maroni o non Maroni: a proposito di cittadinanza facile ricordo che anche il padre di Hina era lì lì per acquisirla... . Beh, che dire... .

Annamaria ha detto...

Enorme ritardo il mio, lo so, ma nn posso tacere.
Diamogli tempo. Se sono davvero un movimento maturo lo dimostreranno, al contrario si provvederà a frenarli.
E' tipica, in ogni caso, la reazione dei più. Perchè l'atteggiamento giusto è di accusa sempre e comunque.
Quasi sembra che dia fastidio gente come Bouchaib: il musulmano integralista e fondamentalista è da sopprimere, ma se uno non lo è e lo dice e fa dei propositi è uno che dissimula, perchè è l'Islam stesso che lo chiede!
Fiducia? Zero. Il problema si risolve solo facendo si che ognuno stia a casa sua. Stiamo a vedere, piuttosto, e poi regoliamoci di conseguenza: abbiamo delle leggi, no?
Certo che la bomba vera scoppierà quando Bouchaib dirà, perchè lo dirà e non avrà torto o nulla da giustificare, che i propositi del movimento non vorranno essere contrari o abolitori di quelle che sono le basi di ogni buon credente (non cittadino), perchè non c'è impossibilità nell'essere musulmani-moderati-europei.
Lì si apriranno i cieli!!!
Perchè il vero musulmano moderato, secondo l'opinione comune, è quello che si converte ed apostata, è quello che condanna senza se e senza ma il suo credo.
E le orecchie di tutti noi sentiranno musica melodiosa e ci saremo messi il cuore in pace perchè "finalmente qualcosa si muove". Non abbiamo capito che è di gran lunga più pericoloso ed "in bilico" uno che contesta e contrasta apertamente di uno che, con senno e calma, si dimostra pronto per continuare a crescere, sapendo di poterlo fare, sapendo che è l'Islam che glielo consente.
Alessandra, ho risposto io alla tua domanda su cosa non andasse.

mogol_gr ha detto...

La libertà di parola (culto) e laicità.