venerdì 11 dicembre 2009

"VELO SI', VELO NO", di Dounia Ettaib

Negli ultimi anni, in Italia va avanti un dibattito sulla questione del “velo sì velo no”. Simbolo religioso islamico, tradizione o cultura?

Io sono musulmana, marocchina d’origine, nata in Marocco da una famiglia musulmana, mio nonno andava in moschea il venerdì a pregare, le mie nonne pregavano in casa, durante il Ramadan tutta la famiglia digiuna e condivide la sua colazione di rottura del digiuno con i vicini o con i bisognosi.

Le mie zie si sono sposate giovanissime, due di loro addirittura in età adolescenziale, una zia si era sposata all’età di quindici anni e continuava a studiare, ha dovuto interrompere quando era rimasta incinta, l’altra si era sposata all’età di diciassette anni, i miei zii si erano sposati in età adulta dopo la loro laurea e con l’inizio della loro carriera lavorativa, tutti i miei zii si sono sposati con le loro compagne di università, con il loro primo amore, tutti i miei parenti sono ancora sposati e tutti monogami.

La mia famiglia è una famiglia musulmana, le mie nonne coprono i capelli con il foulard per nascondere i capelli bianchi, ma il foulard viene lasciato nell’armadio quando si recano a delle feste o a dei matrimoni, le mie nonne sono state entrambe alla Mecca per il pellegrinaggio, anche mio nonno era stato alla Mecca.

L’unica donna in famiglia che porta il velo è mia zia Maria, suo marito glielo impose dopo il suo primo viaggio alla Mecca, lì incontrò degli sciiti iraniani che lo convertirono all’islam radicale, una volta rientrato in Marocco impose a mia zia il velo, mio nonno non c’era più, mio zio era certo che mio nonno non glielo avrebbe mai permesso, i miei zii erano troppo giovani per difendere mia zia da quel marito padrone, in famiglia tutti soffrivamo per la sua condizione, mia nonna un giorno chiamò suo genero per parlargli e chiedergli di rivedere le sue posizioni, ma lui l’accusò di non essere una buona musulmana e che non dava il buon esempio alle sue figlie e ai suoi figli, allora mia nonna gli chiese di lasciare quella casa, lui di pronta risposta le disse che non sarebbe stata accolta in casa loro. Da quel giorno tutti noi soffrimmo per la zia Maria, alle feste ci mancava, i venerdì quando ci recavamo a mangiare il cous cous dalla nonna il suo posto a tavola era vuoto, a me personalmente mi mancava tantissimo perché era anche la mia madrina, mi mancava anche mia cugina. Dopo un anno si separazione forzata, mia madre decise che saremmo andati a trovarli, ero felicissima di rivedere finalmente mia zia e i miei cugini, entrammo in casa, c’erano i miei cugini, mio zio era al lavoro, mia zia era bellissima e indossava un abito rosa con le spalline ricamate a fiori, mia zia assomigliava moltissimo alla mia bisnonna cretese, era bianchissima, con le guancie sempre rosse, capelli mossi ondulati fino alle spalle castani e gli occhi viola, in famiglia era soprannominata Lizzy ( come la Taylor), in casa i miei cugini ascoltavano gli Wham!, mia cugina faceva i compiti, furono tutti contenti della nostra visita, mio cugino maggiore disse a mia mamma che voleva stare un po’ all’inferno prima che arrivasse suo padre e lo riportasse in paradiso, lo zio diceva ai figli che la musica pop, disco, insomma la musica in genere conduce gli ascoltatori all’inferno e che in casa bisognava solo ascoltare le audiocassette del Corano, mia madre si mise a ridere, io chiesi a mia zia di prendermi in braccio, la abbracciai forte, volevo rinchiuderla tra le mie braccia e portarla via in un mondo lontano dove mio zio non l’avrebbe trovata, ad un tratto le chiesi se il velo le faceva caldo, mi sorrise e mi disse che si era abituata, mentre mia cugina urlò che lo odiava! Lì capii quanta sofferenza provavano, quanto si sentivano emarginate, lo zio impedì loro di frequentare la nostra famiglia, lo zio obbligò mia cugina di soli dodici anni a ritirarsi da scuola, mio zio obbligò la zia a non uscire più di casa sola a fare la spesa, poteva uscire o in sua compagnia o in compagnia dei figli. Lo zio impediva ai figli di ascoltare la loro musica preferita, impediva loro di andare in piscina, li obbligava a pregare e a leggere il Corano.

Noi per fortuna continuammo a frequentare mia zia, un giorno in Marocco Pesach cadeva con la festa di fine Ramadan, e noi eravamo da mia zia a festeggiare la fine di Ramadan, nella strada sotto la casa di mia zia c’erano tantissimi rami di palma, io ero affascinata da quello spettacolo, chiesi a mia zia perché c’erano quei rami di palma, mia zia mi disse che era Pesach, una ricorrenza molto importante per il popolo di Dio, mio zio aggiunse che non erano più il popolo di Dio perché avevano disobbedito a Dio, allora io gli chiesi in quale versetto del Corano si evince ciò, mi rispose che non era scritto da nessuna parte, allora io aggiunsi, mamma e mia zia dicono sempre che gli ebrei sono il popolo di Dio, un musulmano se smentisce la parola divina commette peccato! Mi guardò a lungo con uno sguardo cattivo e aggiunse che lui ne sapeva più di me, io gli risposi che si sbagliava, se si considerava un buon musulmano non doveva cambiare la parola divina, mia zia mi disse di andare in sala che tra un po’ si serviva a tavola. Andai a cercare mia cugina in camera sua, la trovai in lacrime, le chiesi perché piangeva, mi disse che odiava il suo abito di festa perché era troppo lungo, lei voleva mettersi una gonna al ginocchio, ma portando il velo non poteva permetterselo.

Soffrivo per lei tantissimo, nel suo velo vedevo le sue lacrime, le sue rinunzie allo studio, le rinunzie alle sue amiche, ai suoi sogni e alle sue speranze.

Mia zia aveva accettato la sua condizione, ma soffriva per sua figlia, i miei cugini non potevano sopportare quelle oppressioni e un giorno partirono per gli Stati Uniti per non ritornare più, cercarono invano di portare via con loro mia cugina, ma non ci riuscirono perché era minorenne.

Quando decidemmo di partire per l’Italia, mia cugina mi salutò in lacrime, dicendomi :“non credere mai che una donna è felice di velarsi, ogni donna privata della scelta è una donna non libera”.

Non dimenticherò mai il giorno in cui chiesi a mia zia se era vero che nel Corano Dio ordinava alle donne di velarsi, mi rispose che la moglie di Maometto, la più giovane Aicha, era una donna che lo seguiva ovunque ed era presente nei campi di battaglia per curare i feriti, non mi disse mai che era velata e vestita di nero, da allora all’età di sei anni capii che non era un precetto islamico, ma una imposizione degli uomini per sottomettere le donne.

Io musulmana figlia di una famiglia musulmana soffriii per anni con la mia famiglia la sottomissione al velo di mia zia e di mia cugina, per anni mia nonna soffriva in silenzio per mia cugina, per anni mia nonna riteneva che il velo per mia cugina sarebbe stato un ostacolo ad un suo matrimonio, mia cugina si è sposata l’anno scorso all’età di 36 anni con un amico di suo padre.
http://www.concertodisogni.com/mp/link.asp?TOPIC_ID=17871 .

34 commenti:

theo ha detto...

Ho letto, e poi ho riletto. Una storia di privazioni e di non libertà; una storia del tentativo di scegliere, vivere per una donna in pieno 2009. Io non vorrei sembrare eccessivo, ma storie come queste potrebbero farmi tenerezza se non fossero invece la testimonianza di un medioevo ancora presente nel mondo. Ed è così che mi domando e vi domando quanto e come è possibile integrare la cultura dell'islam con quella occidentale? Anzi, di più, quante sono le donne occidentali disposte oggi a tornare sui loro passi evolutivi per integrarsi con questo tipo di cultura?

Alessandra ha detto...

E'una domanda che tutti ci poniamo, insieme al "come dobbiamo rapportarci all'islam". L'unica cosa è far emergere che esistono persone perbene di religione musulmana. Dounia ha vissuto anche quell'islam, quell'islam che porta a dividere l'iftar, il pasto di rottura di Ramadan con i vicini e i bisognosi, a ricordarsi di Pesach perchè ci sono gli ebrei marocchini, che tra l'altro continuano ad avere le loro sinagoghe. L'islam di sua madre e di sua nonna che non indossava il velo quando andava ai matrimoni e alle feste e soffriva per sua figlia che non poteva vedere e che era costretta a metterlo... .

Le donne occidentali semplicemente NON DEVONO tornare sui loro passi evolutivi per integrarsi con questo tipo di cultura, come le musulmane devono rifiutarne gli aspetti misogini per non dire altro. Devono sapere che SONO MUSULMANE LO STESSO, dimostrare anche ai fanatici islamici che l'islam può essere davvero una religione di pace, amore e tolleranza e che, in caso contrario non si può pretendere che tutti i non musulmani ne parlino bene !!!
Lo stesso velo vorrebbe, dice chi lo difende, essere un segno di modestia, di fede e sottomissione a Dio e NON all'uomo (tutti i musulmani sono sottomessi a Dio per definizione). L'islam dovrebbe veicolare l'idea che la donna non è un oggetto per l'uomo, ma il velo in genere dà il messaggio contrario perchè se non lo porti vieni considerata una cattava musulmana, una poco di buono ecc. (quando magari le non velate sono più pudiche e devote delle non velate!!!).

Anonimo ha detto...

Questo non è un musulmano, questo è un musulmano che ha subito un lavaggio del cervello da un gruppo di stupidi iraniani che condanneranno l'Islam all'infamia e all'odio.

~anonima~

Alessandra ha detto...

Attenzione però a dire "questo non è musulmano". Per il Corano gli ebrei per esempio sono effettivamente quelli che sono incorsi nell'ira di Dio e i cristiani gli "sviati"... .

peterpan ha detto...

Il popolo di Dio è un popolo libero, amorevole, ma soprattutto: tratta la donna come un vaso più debole, e non come un essere inferiore, o da fustigare con dei nostri pensieri, che d'altronde sono persieri fuorviati dalla retta via..... Nella parola di Dio, che sia la bibbia, o il corano, o altro.... si legge che: coloro che tolgono o aggiungono dai libri sacri attraggono su di loro l'ira di Dio.... A quanto pare il musulmano menzionato nell'articolo, non ha letto molto bene il corano, o non ha capito ciò che vi era scritto.... Dare per legge ciò che non è scritto, o peggio ancora una frase detta da uomini è considerato peccato.... Sono molto dispiaciuto per le persone che hanno subìto e vissuto questa situazione...... Siamo nel 2009 e tutto ciò che ci circonda è in continua evoluzione..... Chidiamoci: é giusto essere trattati in questo modo??? E' giusto subìre queste violenze??? (Perchè.... attenzione??? questa è una vera e propria forma di violenza domestica......

salahaddin ha detto...

Ogni musulmana deve portare il velo in caso contrario non può essere definita musulmana in quanto l'islam lo impone alla donna per coprirla e dargli un'importanza maggiore .... se guardiamo la donna musulmana e la paragoniamo alla donna occidentale vederete che ci sta la strumentalizzazione della donna più nei paesi occidentali che in quelli islamici ad esempio se la donna non lavora nei paesi musulmani la mantiene suo marito o suo padre invece nell'occidente la donna si trova costretta a lavorare per tutta la vita invece l'islam impone all'uomo di mantenere la sua donna come impone alla donna di portare il velo la donna musulmana è felice di portare il velo perchè lo ritiene una misericordia da allah (dio)...

Alessandra ha detto...

Peter Pan, benvenuto. La donna non deve neanche essere considerata come un vaso debole, in realtà: deve essere rispettata in quanto essere umano, punto.

Salaheddin scrive: "ogni musulmana deve portare il velo in caso contrario non può essere definita musulmana". Te pareva!

Ci sono donne in Occidente che sono costrette a lavorare, altre perchè VOGLIONO. Ci sono donne arabe musulmane che non lo fanno perchè non possono. Guarda che sappiamo che Allah vuol dire Dio (e precisamente Iddio).

theo ha detto...

SALAHADDIN- Il tuo commento è esemplare di ciò che è l'islam anche oggi. Là dove dici "se la donna non lavora nei paesi musulmani la mantiene suo marito o suo padre invece nell'occidente la donna si trova costretta a lavorare per tutta la vita invece l'islam impone all'uomo di mantenere la sua donna" è esattamente lì che si apre l'enorme differenza culturale con l'Occidente. Hai mai pensato che una donna possa VOLER LAVORARE per realizzarsi? Che possa essere una scelta libera? Così non ci può essere dialogo: tienti stretta la tua idea ma non pensare di poterla imporre a noi Salahaddin, qui è e sarà sempre diverso.

Anonimo ha detto...

da notare una cosa...
l'anonima ha detto che sono stato degli stupidi iraniani (cioè sciti) a traviare quell'uomo dal retto islam...
l'altra dice che una musulmana senza il velo non è una musulmana...
insomma, decidetevi!
primo capo

Anonimo ha detto...

Caro Salah'ddin,
ti chiedo: percaso non vediamo o sentiamo storie di ragazze che sembrano cosi oneste, brave in casa e rispettose dell'Islam quando subito appena trovano la possibilità escono e si cambiano all'angolo della strada indossando jeans e maglietta?
non vediamo o sentiamo mai di stupidi uomini ch'entrano nelle nostre moschee e tra una "rak3a" e l'altra passano ovuletti di cocaina convinti che nessuno potrebbe insospettirsi in quel posto sacro? questo, come dicono gli occidentali, è il classico caso di quando si dice "l'abito non fa il monaco".. mio padre (che Allah gli faccia pagare dal primo all'ultimo respiro) che va in moschea ogni venerdì, prega 5 volte al giorno (in orario e mai in ritardo!) e che come tutti gli uomini di preghiera ne porta il segno sulla fronte, non mi ha mai imposto il velo (nonostante abbia con facilità imposto alla mia vita regole subdole e sadiche) perchè non è imposto da nessuna legge divina! e se le sa lui che il Corano lo conosce meglio dei giorni della settimana mi spieghi come fai ad interpretare la Süra "ogni donna dovrà rispettare il suo contegno e il corpo che Allah (lode all'Altissimo Misericordioso) le ha donato coprendo cio che potrebbe indurre l'uomo al peccato di carne conservandolo solo per colui lecito a lei" in "mettetevi il velo in testa!"?

Alessandra quando io scrivo (con ferma convinzione) che "non è un vero musulmano" intendo proprio che non lo è perchè di Islam nulla ha capito e continuerà a sguazzare nell'ignoranza.. e bada bene che l'ignoranza, quella cercata o voluta, non è ben accetta nel perdono di Dio.

~Anonima~

Alessandra ha detto...

Primo capo, benvengano i commenti come quelli di Anonima! Lei e Salaheddin, i musulmani, dovrebbero decidersi? Senz'altro, ma piuttosto che soltanto il punto di vista di Salaheddin, meglio la confusione, secondo me! Anonima è la luce in fondo al tunnel.

Cara Anonima, sono d'accordo con il tuo commento. Il problema è che certe interpretazioni sono favorite dall'islam stesso, dallo stesso Corano, che dice tutto il contrario di tutto... .

Anonimo ha detto...

Da sempre la donna lavora il doppio dell'uomo,

e non è certo lui che "la mantiene".

È giusto che una persona si realizzi professionalmente,

perché,

e dovrebbero saperli anche quelli che "Allah decide tutto, quando nasciamo e quando moriamo",

non si sa cosa può accadere nella vita,

ed è inutile fare una vita da schiavi,

in modo particolare, nel caso della donna,

è inutile fare la vita da schiave per i propri padri, fratelli, mariti, zii, cugini e via discorrendo.

Non c'è alcun Rispetto nell'Islam per la donna,

Hajj o non Hajj, Piezza o no, Moderazione o Fondamentalismo, Riforma o Islamificazione del Mondo.

E questo continua ad essere dimostrato,

per esempio dalle parole di Saladino.

Che ci siano degli "islamici o delle islamiche brava gente", comincio a dubitarlo,

visto che le Predicazioni contro chiunque sia non-islamico continuano imperterrite ovunque l'Islam sia al Potere,

Marocco incluso.

Eddiciamocelo pure senza Ipocrisia,

che è (da tempo) ora di guardare in faccia alla Realtà,

senza cercare di edulcorarla ulteriormente.

PER I NOSTRI ISLAMICI IMMIGRATI O CONVERTITI (ISLAMICHE INCLUSE):

QUI SIAMO IN OCCIDENTE, E IL PROBLEMA DEL VELO (SIMBOLI DELL'IDEOLOGIA ISLAMICA/-ISTA) NON DOVREBBE NEMMENO PORSI.

INTEGRATEVI O PARTITE, PUNTO,

PERCHÈ CON TUTTO 'STO BLA-BLA STATE SOLTANTO FACENDO PERDERE TEMPO E RISORSE

ALLA CIVILTÀ.

C'è un sacco di gente al Mondo che ha bisogno d'Aiuto e

abbiamo bisogno di poterci piegare su Tematiche serie,

non sulle Sciocchezze del velo islamico, dei minareti, eccetera.

L'80% DEL MONDO È NON-ISLAMICO: SMETTETELA DI SUCCHIARGLI "IL SANGUE" E

EVOLVETE (ANCHE VOI).

Contribuite (anche voi) all'Evoluzione dell'Umanità,

invece di far di tutto per far tornare tutti/-e ai

Secoli bùi,

senza Illuminazione ed Illuminismo.

SIAMO STUFI E STUFE DI DOVER PERDERE LE NOSTRE PREZIOSE VITE

PER LE VOSTRE STUPIDE BALLE.

Ad-Dìo.

Alessandra ha detto...

Ad- Dio... ma se non so neanche chi sei!!!! Primo Capo?

E' assolutamente normale che venga il dubbio che non ci siano degli islamici "brava gente", altrimenti con l'islam sarebbe tutto a posto!!! Ti capisco su questo e hai ragione sul resto... .

Alex ha detto...

Già il nome 'islàm', ovvero 'sottomissione' la dice lunga... L'islàm è una religione molto particolare, perchè non separa, purtroppo, la sfera religiosa da quella laica: la condotta divina è allo stesso tempo norma civile quotidiana che puù avere conseguenze penali. Inoltre, si è ormai trasformata in pura ideologia avvicinandosi, in questo senso, all'ebraismo e al cristianesimo (sebbene con diverse sfumature).
Ma a differenza di questi due monoteismi, l'influenza dell'islàm è più profonda e deleteria, perché colpisce una popolazione di 'sudditi' in gran parte analfabeti agendo, per lo più, in contesti di forte difficoltà socio-economica. I più fedeli alleati di qualsiasi religione sono e saranno sempre: l'ignoranza, la miseria e la povertà. Perciò l'Islàm è così influente e pericoloso, perché è ben saldo proprio laddove il terreno sociale è più delicato, compromesso dall'autoritarismo, dalla privazione di libertà e dal sottosviluppo dei regimi delle società musulmane.

Concordo con l'ultimo messaggio di Anonimo. Non c'è molta scelta: integrazione o partenza. Con l'islàm moderno è molto difficle dialogare senza che quest'ultimo si sforzi di smarcarsi dai residui feudali e anacronistici che lo tengono legato all'eterna immutabilità della parola del Corano.

Alessandra ha detto...

Benvenuto Alex.
Concordo con l'ultimo messaggio di Anonimo. Non c'è molta scelta: integrazione o partenza. Chi non è d'accordo?

Anonimo ha detto...

Ad-Dìo non era una firma, era proprio un addìo (saluto che, in effetti, significa "Dio ti porti").

Fa niente se non sai chi sono, nemmeno io so chi sei, ho trovato il link a questo tuo articolo su un altro Blog.

Primo Capo? Sono soltanto una persona stufa ed arcistufa di essere presa per i fondelli dagli islamici, dall'Islam, dal politicamente corretto/corrotto, dagli apologeti delle Bellezze islamiche, e da tutti quelli che - fondamentalmente - odiano l'Occidente e stanno facendo di tutto (da decenni, anche tramite l'Educazione pubblica) per annichilirlo, distruggerlo, eliminarlo dalla faccia della Storia.

Persino Wikipedia è in mano a gente che fa l'Apologia dell'Islam, e vedrebbe volentieri l'Occidente ridotto a pezzi ....

Vorrei tanto vedere un reale Movimento di Riforma dell'Islam, incisivo, che denunci gli Orrori dell'Islam chiaramente, anche in lingua italiana (ce ne sono, ma tutto il materiale è in inglese), invece di leggere interventi moderati che "un po' denunciano, ma un po' lodano, poi riprovano a denunciare, ma infondo rilodano" ..., che conducono a nulla e da nessuna parte.

La cosa è che l'Immigrazione islamica in Occidente (Europa e altrove) ha posto un Problema maggiore, ed un Blocco all'Avanzamento sociale (della Società, dell'Umanità).

Mi preoccupa pure l'Oppressione della gente (donne soprattutto) in Paesi nel tempo islamistizzati, Afghanistan, Sudan e Somalia inclusi - ma le Informazioni a questo proposito scarseggiano sui Media principali.

Ecco tutto.

[Quando poi leggo certi interventi o esternazioni di neo-convertiti/-tite, occidentali, mi domando davvero dove siano finiti i cervelli di certi/-e nostri/-e concittadini/-e, e pure il sano Realismo.]

Ciao.

Alessandra ha detto...

Ma guarda che anch'io sono stufa !!!!! Cosa ho edulcorato della realtà?

Alex ha detto...

Aggiungo un paio di riflessioni che ho maturato, ultimamente, attraverso alcue interessanti letture sull'argomento. Sarei grato se qualcun altro, magari molto più esperto in materia, mi confermi, smentisca o corregga i miei pensieri di semplice curioso dell'islàm.

Mi pare di capire che la religione islamica 'imponga' e non dia, invece, alcuna risposta esplicita ai tormenti di un fedele. Il buon musulmano, cioè, è solamente colui il quale rispetta il rigido protocollo attaverso l'adesione totale, cieca e incondizionata alle immutabili norme prescritte nel Corano.

La legittimità, quindi, risiede esclusivamente nella silenziosa sottomissione. Non c'è alcuna intima elaborazione che sviluppi la coscienza verso Dio, anzi è proprio la severa disciplina quotidiana l'unico strumento con cui il fedele raggiunge il divino. Giusto? Ma forse ciò è comune, in misura più o meno accentuata, in qualsisasi altra religione.

Questa seria caratteristica dell'islàm mi turba e mi fa pensare quanto debba essere profonda e pervasiva la sua influenza nella vita quotidiana di milioni di musulmani. Il mondo islamico è un mondo fondato sulla repressione e sul sospetto. In Tunisia, in Egitto, in Libia, in Siria, in Iran... ecc. la polizia e il regime autoritario controllano la vita pubblica e probabilmente condizionano anche quella privata. Non mi stupisco, quindi, che ogni frammento della quotidianità, soprattutto per quanto riguarda le donne, sia sottoposto a questo sottile condizionamento psicologico: l'eventuale stigma sociale proveniente da qualsiasi difformità dalla 'shari'a', unico parametro di valutazione di un retto musulmano.

Anonimo ha detto...

vorrei rispondere a chi ha parlato di fedeli ignoranti che portati da tale versano fiducia totale nell'Islam: IN PRIMIS L'ISLAM NON AMMETTE IGNORANZA IN NESSUNA FORMA! avere una cultura, la volontà di conoscere e sapere è una cosa sacra ma, come ben vedete, tanti di quelli che io prenderei a calci e che sono musulmani come me, non mandano a scuola i figli perchè vogliono che vadano a lavorare.. il che mi fa pensare che non sia più l'Islam la causa, come alcuni sostengono, ma che sia semplice avarizia umana!!
SECUNDIS: o c'integriamo o ce ne andiamo? OTTIMA risposta al problema!! ma dovreste cacciare tutti: chi perchè non vuole integrarsi e chi perchè non volete che s'integri (perchè ammettiamolo, già che siamo in tema di antibuonismi e antipocrisia, I RAZZISTI ESISTONO ANCORA o ci sono di quelli che lo stanno diventando.. ma sempre colpa nostra eh.. sia mai che non sia un pochino anche colpa di chi ci ospita.. sarebbe BLASFEMIA!)
Ma cambiando discorso, brava gente musulmana non esiste? mai sentito la metafora "fare di un'erba un fascio"??!!?? no chiaramente no perchè noi mettiamo bombe, gridiamo il nome di Allah prima di sgozzare gente, picchiamo i nostri figli, sottomettiamo le mogli e priviamo chiunque dei diritti umani! ma intanto non abbiamo "discepoli di satana", non ostentiamo ricchezze pur sapendo di essere uomini di religione alla carica più alta dicendo pure "hey, siate solidali e aiutate quelli del terzo mondo" quando invece con un insignificante anello potremmo sfamare davvero quelle persone in un colpo, noi non bestemmiamo, noi figli non ammazziamo i genitori perchè la nostra religione c'insegna quanto sono sacri e sopratutto non lasciamo gente anziana agli ospizi perchè forse forse siamo ancora antichi da dire "chi è più grande di me ha tanto da insegnarmi e se si lamenta non è un peso perchè debbo loro grande rispetto!"

vogliamo vedere la vera differenza? OK: voi fate cio giustificandovi con l'infermità mentale, con lo stress o con chissà cosa.. noi invece siamo CODARDI ed evitiamo di prenderci le nostre responsabilità e scarichiamo tutto sul nome di Dio.. siamo peggio noi non c'è dubbio, ma IO non sono cosi e non giudico voi come le persone che commettono gli atti che ho elencato quindi gradirei un minimo di apertura dato che cio che posso donarvi è proprio il mio rispetto!

~Anonima~ sempre la stessa anonima che si firma come una delle tante ma che invece è una delle pochissime!

Alessandra ha detto...

Alex, non sei l'unico ad avere questa idea dell'islam. In effetti il Corano mira a regolamentare tutta la vita del musulmano. Però prima di tutto è interessante il significato della parola islam "sottomissione", ma anche "pace", visto che ha la stessa radice di "salam": c'è la pace se si è sottomessi a Dio?
Poi, ancora più importante, un conto è l'islam, un conto i musulmani come persone, anche se mi rendo conto che può essere difficile fare distinzioni. Gli stessi integralisti islamici non la fanno e condannano per apostasia i musulmani che si sentono innazitutto persone e non vogliono essere ETICHETTATI semplicemente come musulmani.
In tutti i Paesi islamici non c'è democrazia e rispetto per le donne... ma la Giordania, non è come il Marocco e entrambi non sono al livello dell'Iran e dell'Arabia Saudita.
Non è neanche vero che l'islam non dia soddisfazione al tormento di un fedele: come ho detto, il Corano dice tutto il contrario di tutto. Dal "non c'è costrizione nella fede", all'uccidete gli infedeli dovunque li incontrariate!

Alex ha detto...

" islam "sottomissione", ma anche "pace", visto che ha la stessa radice di "salam": c'è la pace se si è sottomessi a Dio? "

Già, grande ambiguità.
Torniamo al mio discorso iniziale e alla suprema domanda che mi interroga: quanto le drammatiche peculiarità socio-economiche del mondo arabo influenzano la pesante inclinazione politica dell'islàm? Io mi sto sempre più convincendo del fatto che la difficile relazione dei popoli musulmani nei confronti del resto del mondo provenga proprio dalle delicate, esclusive premesse attraverso cui la religione islamica si sia diffusa in quei contesti specifici.

Probabilmente, questo indistruttibile, deleterio monolitismo è una caratteristica inevitabile dei grandi monoteismi (anche l'ebraismo e il cristianesimo, in fondo, esprimono la stessa orgogliosa presunzione assolutistica).

Sono solo semplici interrogativi che mi pongo, eh! Da ateo mi è già difficile comprendere un cattolico, figurarsi un islamico!

Alessandra ha detto...

" islam "sottomissione", ma anche "pace", visto che ha la stessa radice di "salam": c'è la pace se si è sottomessi a Dio? "

Già, grande ambiguità.

E' questo il fatto.

quanto le drammatiche peculiarità socio-economiche del mondo arabo influenzano la pesante inclinazione politica dell'islàm? Io mi sto sempre più convincendo del fatto che la difficile relazione dei popoli musulmani nei confronti del resto del mondo provenga proprio dalle delicate, esclusive premesse attraverso cui la religione islamica si sia diffusa in quei contesti specifici.

Sono d'accordo. Il fattore socio-economico del mondo arabo-islamico penso che giochi un grandissimo ruolo nello svilupparsi dell'estremismo e del terrorismo. Basta vedere le attività caritative in cui sono coinvolti i Fratelli Musulmani in Egitto (permettono di studiare a ragazzi di famiglie povere!), tempo fa Hamas a Gaza e la "filiale" dei Fratelli Musulmani in Giordania hanno organizzato matrimoni di massa per le famiglie meno abbienti. Intanto fanno proseliti!!!!

Alex ha detto...

Il fondamentalismo terroristico è certamente l'estrema conseguenza di del fanatismo che caratterizza una parte del mondo islamico. Ma io mi riferisco, in generale, a quella tendenza, quell'attitudine di intransigenza, superiorità, esclusività, rigidità che caratterizza buona parte dei seguaci musulmani. Ho come l'impressione, supportata da diversi scambi di opinione con ragazzi arabi, che i musulmani fatichino moltissimo a considerare la propria religione come uun elemento che abbia in sé delle falle, che contenga degli spazi di ridiscussione. Appena li si tocca nel vivo della "shari'a" immediatamente si rinchiudono in un'incomprensibile intolleranza. E' questo ciò che più mi colpisce dell'islàm: questo orgoglio cieco, questa totale mancanza di autoindulgenza che impedisce loro di cercare punti di equilibrio con fedeli di altre religioni anche attraverso l'eventuale ammissione delle proprie ombre.

Alessandra ha detto...

E' verissimo. Tra l'altro anche chi non è un estremista, può mettersi sulle difensive quando gli tocchi certi aspetti dell'islam. Vedi l'intervista a Nawal El-Saadawi sui minareti! Comunque, nonostante questo non tutti i musulmani seguono un islam fanatico e neanche s'indignano se un popolo europeo dice "no" a nuovi minareti e moschee, se fa il Presepe nelle scuole a Natale ecc.

Anonimo ha detto...

mi spiace molto, ma del discorso dell'anonima non ho capito gran che, tranne la frustrazione.
primo capo

Alessandra ha detto...

E' la cosa più importante da capire, Capo. Lei si sente frustrata perchè, anche se condanna certe pratiche compiute nel nome dell'islam, si sente rifiutata anche da noi in quanto musulmana.
Ora, vorrei dirti, ribadirti, solo questo, Anonima: non so quanti neghino ci sia ancora il razzismo e per quanto mi riguarda l' "integratevi altrimenti andatevene", può sembrare un'estrenazione da bar, ma senz'altro è da capire: siamo italiani, siamo occidentali, siamo europei e OVVIAMENTE non vogliamo che a succedano certe cose a casa nostra !!! Non è legittimo? Chiaramente sì. Tu non devi sentirti rifiutata neppure sul questo blog.

Vituccio-Francesca ha detto...

"QUI SIAMO IN OCCIDENTE, E IL PROBLEMA DEL VELO (SIMBOLI DELL'IDEOLOGIA ISLAMICA/-ISTA) NON DOVREBBE NEMMENO PORSI."

Quoto.C'é poco da discuterne.Non si tratta di essere intolleranti.Sappiamo alla fine cosa voglino gli islamici,gli uomini come le donne. I dibattiti negli studi televisivi su questo tema é solo una perdita di tempo e pura strumentalizzazione politica che non porta a niente.Solo la Francia ha fatto mezzo passo avanti sulla questione velo.

Va proibito a priori,senza se senza ma,sennó via.


"C'è un sacco di gente al Mondo che ha bisogno d'Aiuto e
abbiamo bisogno di poterci piegare su Tematiche serie,
non sulle Sciocchezze del velo islamico, dei minareti, eccetera."

Straquoto.Solo chi non ha voglia di capire non lo capirà mai.Ormai la questione islamica in occidente é diventata una telenovela,un realiti,e come "quasi" tutti i realiti la TV va spenda e se non se ne puó più va buttata via.

Purtroppo siamo manipolati dalle elite,qualche parte lassù a Bruxelles,ed il solo popolo non sottomesso a queste elite ha dato prova che quando il popolo ha la parola,quando la voce del popolo puó decidere della sua sorte,il rifiuto di questa ignobile ideologia viene fuori.Parlo della Svizzera.

Vituccio

Anonimo ha detto...

allora spiego la MIA posizione, che immagino sia simile alla posizione di molti altri.
non ho nulla contro l'islam come fede, ma sono contro l'islam politico, il quale si risolve semplicemente in puro tribalismo.
anonima, nessuno di noi ti rifiuterà, se la tua fede NON implicherà costrizione verso te stessa e gli altri.
primo capo

Alessandra ha detto...

Vituccio-Francesca e Capo, sono d'accordo con voi. Anche con Anonimo prima: in molti abbiamo gli stessi dubbi sulla convivevenza con i musulmani, in molti diciamo "se non ti integri, a casa!", è normale ed è scontato anche che l'integrazione sia un bene anche per gli immigrati stessi !!!

Anonimo ha detto...

Visto che è stato accennato:

sul Modello familiare islamico,

non ci punterei nemmeno un Penny,

considerate le questioni genitali femminili,

d'Onore,

e di messa a Morte degli Apostati,

di Giurisprudenza islamica in quanto a Diritto di famiglia.

Ecco.

Anche da noi fino a qualche Tempo fa ci si occupava personalmente degli anziani,

e probabilmente pure dei più piccoli.

Poi il Modello sociale evolvendo è cambiato,

e se potessimo risparmiare di dover spendere tanto tempo e risorse per "le questioni relative alla problematica Immigrazione islamica [*]",

magari avremmo il tempo e le risorse da dedicare ai

nostri vecchi, bimbi, disabili, eccetera.

E chi vuol intedere, intenda.

[*] Immigrazione islamica:

. sia a livello di gente portatrice dell'Ideologia islamica (che immigra in Occidente e nel mondo non-islamico, i quali poggiano su Valori diversi da quelli islamici);

. sia a livello di Ideologia islamica stessa (i cui deleteri risultati - antisociali - si vedono nelle esternazioni dei cosiddetti convertiti e delle cosiddette convertite).

Ciao! (Dall'Anonima considerata "frustata",

la cui "Frustrazione" non è preconcetta o a priori,

ma ben ponderata e nata a posteriori.)

Anonimo ha detto...

[Scusate l'aggiunta:]

inoltre sulla Condivisione del pasto dell'Iftar,

dubito fortemente che l'Islam abbia qualcosa da insegnare

a chi ha una Cultura cristiana,

sulla Caritas ....

[Rammento che le Opere caritatevoli islamiche

sono sempre e comunque rivolte solo agli islamici,

mentre altri (i cristiani per esempio)

"non guardano in faccia a nessuno"

quando si tratta di aiutare.]

Anonimo ha detto...

[+:]

Sui minareti svizzeri non ho letto Alsa'adawi

ma testi di (altri) Critici dell'Islam,

solidali con il significato del "voto svizzero"

e con gli svizzeri che hanno votato "contro l'edificazione di minareti"

(quali Nonie Darwish, M. A. Khan, Tawfik Hamid, Sami Alrabaa, Phyllis Chesler, Hege Storhaug, Ayaan Hirsi Ali, Sami Aldeeb).

Un caro Saluto.

Alessandra ha detto...

Grazie delle tue aggiunte. Per il pranzo dell'iftar infatti quella di Dounia è una semplice testimonianza, non un modo di dire "ecco questo, voi cristiani, non lo fate".

Anonimo ha detto...

La ringrazio per intiresnuyu iformatsiyu