Un impresario bergamasco di 44 anni è stato condannato ieri dal tribunale di Bergamo a quattro anni di reclusione perchè riconosciuto colpevole di procurato aborto, lesioni aggravate, maltrattamenti in famiglia e minacce aggravate nei confronti della moglie marocchina. Le violenze si sarebbero protratte per quattro anni, dal 2005 al 2009. Gli episodi più violenti, secondo l'accusa, sarebbero stati commessi nel 2006, quando la donna era incinta di pochi mesi. Il marito, stando a quanto è stato ricostruito, l'avrebbe picchiata con un pugno in pancia, causandole così la perdita del bimbo. La donna aveva presentato una prima denuncia nell'ottobre del 2006, cui ne seguirono altre due nel giro di pochi mesi. Dopodichè l'uomo si allontanò dall'abitazione in cui viveva insieme alla donna. Ieri è arrivata la sentenza del gup di Bergamo, che lo ha processato con rito abbreviato e condannato a quattro anni. Il giudice ha riconosciuto l'uomo colpevole di tutti i reati contestati, respingendo le richieste del suo legale di assoluzione per il procurato aborto e di derubricazione dei maltrattamenti in ingiurie. (Fonte: http://www.leggo.it/ )
domenica 13 dicembre 2009
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2 commenti:
Che schifo, un uomo che picchia una donna di qualsiasi rligione o razza e veramente un becero, un verme schifoso, troppo poco se fossi stata il giudice avrei infierito ancor di più!
lorena
Una razione di calci in culo, la meriterebbero anche gli esponenti del magistrame che gli hanno dato solo quattro anni.
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