Questo genere di episodi nasce dal requisito coranico di richiedere la presenza di quattro testimoni per poter privare un crimine a sfondo sessuale, come ad esempio l'adulterio, lo stupro, ecc. Questo e' riportato nel capitolo 24 del Corano, e la vicenda si svolge nel modo seguente: nei versi 11-20 Allah castiga furiosamente un gruppo che aveva "diffuso una menzogna" (v.11) contro una donna casta, senza produrre quattro testimoni (v.13). La divinita' redarguisce anche i fedeli, per aver dato credito alla evidente calunnia (vv.12,16). Questa e' una questione molto grave (v.15), ma il Corano non ci dice di cosa esattamente si tratti. Quest'hadith ci fornisce il contesto. Allah aveva recentemente ordinato alle donne di portare il velo (un comando riportato nel verso 31), cosi' Aisha, quando accompagnava Muhammad in battaglia, veniva trasportata in una howdah coperta da teli sulla schiena di un cammello. La carovana si fermo' ed Aisha scese per "rispondere al richiamo della natura". Mentre tornava perse un suo pendaglio, e si fermo' per cercarlo. Nel frattempo i servitori, a cui era proibito guardarla o parlarle, caricarono l'howdah sul cammello senza rendersi conto che lei non era al suo interno. "All'epoca", spiega Aisha, "ero ancora una giovane signora", e inoltre "le donne erano leggere di peso in quanto non diventavano grasse." E cosi' la carovana parti' senza di lei, e la favorita di Muhammad rimase sperduta. Un guerriero Musulmano che viaggiava a breve distanza dall'esercito si imbatte' in lei, e rimase alquanto turbato nel trovare Aisha da sola. "Mi coprii il volto con il velo immediatamente", insistette Aisha, "e per Allah, non pronunciammo parola alcuna, ne' lo udii pronunciare niente al di fuori della sua Istirja'" - una preghiera invocata in situazioni problematiche. Il guerriero trasporto' Aisha sul suo cammello fino all'accampamento dei Musulmani - e quasi immediatamente queste voci si diffusero. Persino Muhammad ne venne turbato. Aisha spiega: "Dopo che fummo tornati a Medina, mi ammalai per un mese. La gente comincio' a diffondere le false affermazioni dei mentitori ed io non sapevo nulla, ma percepii che nonostante la mia malattia, non ricevevo le cure e le attenzioni abituali dal Messaggero di Allah di cui ero normalmente beneficiaria quando ero ammalata." Aisha era profondamente turbata: "Continuai a piangere quella notte fino all'aba, non potevo smettere di piangere ne' dormire, cosi' la mattina continuai a piangere." Ali bin Abi Talib, che in futuro diverra' il grande santo ere eroe dei Musulmani Sciiti, con assai scarsa galanteria ricorda a Muhammad che vi sono "molte altre donne" disponibili per lui (Aisha non si dimentico' mai di questo ne' lo perdono', al punto che dopo la morte di Muhammad mosse guerra contro Ali essa stessa). Ma Ali consiglio' anche a Muhammad di chiedere consiglio a Barira, la schiava di Aisha, se avesse visto nulla, e Barira confermo' che Aisha non aveva fatto nulla di male. Muhammad lascio' la faccenda nelle mani di Allah, dicendo ad Aisha: "Sono stato informato di questa e quest'altra storia riguardo a te; se sei innocente, allora Allah me ne informera' presto, e se hai commesso un peccato, allora pentiti dinanzi ad Allah e chiediGli perdono, perche' quando una persona confessa i suoi peccati e chiede ad Allah il perdono, Allah accetta il suo pentimento." Muhammad ricevette quindi una rivelazione da Allah, mentre Aisha stessa osservava: "Cosi' lo vidi nella stessa difficile condizione in cui era solito trovarsi (quando riceveva l'Ispirazione Divina) cosi' che gocce di sudore cominciarono a scendere sulla sua fronte, come perle, anche se era un (freddo) giorno d'inverno, e questo era per la severita' della Dichiarazione che stava venendogli rivelata. Quando la condizione dell'Apostolo di Allah termino', ed egli sorrideva per il sollievo, la prima parola che disse fu, 'Aisha, Allah ha dichiarato la tua innocenza.'" Allah aveva rivelato i versi 11-20. Aisha, ciononostante, era ancora adirata: "Mia madre mi ha detto, 'Alzati e vai da lui.' Io dissi, 'Per Allah, non andro' a lui e non ringraziero' nessuno se non Allah.'" Ciononostante essa era stupita della rivelazione: "Per Allah, non avrei mai pensato che Allah si pronunciasse in mio favore e che una rivelazione venisse recitata, in quanto mi considero troppo insignificante affinche' Allah parli di me durante una Rivelazione Divina che dovra' essere recitata." Ma lo era. E le false accuse contro di lei causarono il requisito secondo cui quattro testimoni musulmani di sesso maschile devono essere presentati per potersi pronunciare su di un crimine di adulterio o simile. La legge Islamica continua a richiedere la testimonianza di quattro uomini adulti prima di legiferare su crimini a sfondo sessuale (v.13). Di conseguenza, ancora oggi e' virtualmente impossibile provare di essere state stuprate in paesi che seguono la Sharia. Ancora peggio, se una donna accusa un uomo di stupro, essa finisce con l'incriminare se stessa. Poiche' se non e' possibile trovare quattro testimoni maschi, le accuse di stupro della vittime diventano un'ammissione di colpevolezza per adulterio. Questo spiega il triste fatto che quasi il settantacinque percento delle donne in prigione in Pakistan sono, in effetti, dietro le barre per il crimine di essere state vittima di stupro. Quando il governo di Musharraf ha preso provvedimenti per rimuovere il crimine di stupro dalla sfera della legge islamica e ha stabilito che questo debba essere giudicato mediante i moderni canoni della dimostrazione scientifica, un gruppo di religiosi islamici e' rimasto profondamente adirato. Ha chiesto che la nuova legge sia ritirata: avrebbe trasformato il Pakistan in un luogo "di sesso libero". I religiosi hanno tuonato dicendo che la legge era "contro gli insegnamenti dell'Islam", e che era stata approvata solo per accontentare l'Occidente. Pertanto questo e' un altro aspetto della Sharia a cui soltanto i cattivi islamofobi si oppongono. "Donna incarcerata per essere stata stuprata in un paese musulmano sporge denuncia", da FoxNews, 29 Marzo: Una donna australiana ha denunciato un hotel a cinque stelle degli Emirati Arabi dopo essere stata drogata e stuprata dai suoi colleghi - ma che e' finita in carcere per otto mesi per aver avuto rapporti sessuali fuori dal matrimonio. Alicia Gali (nel riquadro in basso a destra, ndr), 29 anni, ha bevuto un cocktail adulterato con droghe ed e' stata stuprata da quattro colleghi all'hotel di lusso Le Meridien presso la spiaggia di Al Aqah negli Emirati Arabi in Giugno del 2008. Essa fa richiesta di danni dal suo ex datore di lavoro per aver violato i propri doveri di tuteal dei lvoratori dopo che ha denunciato l'aggressione alle autorita', solo per venire incarcerata per otto mesi con l'accusa di adulterio. Miss Gali ha passato otto mesi in prigione in quanto avere sesso al di fuori del matrimonio e' illegale negli Emirati Arabi... (Fonte: http://www.italian.faithfreedom.og/ , da Jihadwatch, 31/3)
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1 commento:
Il link non porta da nessuna parte. Suppongo sia l'ennesima bufala, come quella del pedofilo musulmano. Boga datti all'uncinetto che è meglio.
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