lunedì 15 febbraio 2010

LA TUNISINA RAPITA PER LE NOZZE COMBINATE. SALIMA: "ORA VORREI SICUREZZA E SERENITA' ".


La diciottenne musulmana (foto): «Ora chiedo di essere protetta». La studentessa perseguitata perchè vive troppo all’occidentale: «Sposerò soltanto chi voglio io». Ha ancora paura: «ma quando ho visto la polizia sotto casa ho preso coraggio». Il padre tunisino voleva che sposasse un 40enne mai visto.

MODENA. Il giorno dopo di Salima, la studentessa di 18 anni di genitori tunisini, nata a Modena, che ha avuto il coraggio di denunciare il padre del quale era vittima per le continue persecuzioni, minacce e botte perché vuole vivere all’occidentale e che da ultimo le aveva imposto di sposare un connazionale di quasi 40 anni. «In realtà - spiega Salima, carpigiana - il piano di mio padre era di farmi sposare quell’uomo che oltre ad essere il cugino della sua attuale moglie, sarebbe arrivato in Italia da clandestino, ma sposandomi, visto che sono italiana, sarebbe diventato regolare. Ma come può una ragazza di 18 anni sposare per forza una persona che nemmeno conosce e con tanta differenza d’età? Quando l’ho fatto notare a mio padre, apriti cielo. Da quel momento le minacce si sono fatte sempre più serrate. Poi sabato, all’uscita da scuola mi ha preso per i capelli e trascinato sul suo furgone. Mi ha portato a casa sua e mi ha picchiato. A quel punto non gliel’ho più fatta ed ho deciso di denunciarlo e ho anche deciso di non andare più a scuola il sabato, giorno libero dal lavoro di mio padre, per paura che mi voglia nuovamente picchiare o farmi del male».
Anche ieri Salima non è andata a scuola, come lei stessa ci ha confermato: «Mi dispiace non esserci andata, ma in questo momento è troppo pericoloso per me. Non me la sento di affrontare una situazione come l’ultima volta, un’altra aggressione. Ho paura di lui, non lo nascondo. Preferisco stare chiusa in casa il sabato, tra le mura di casa mia con mia madre e il mio patrigno, che mi vogliono un sacco di bene, mi sento più tranquilla». Paura accompagnata da uno stato d’ansia continua che si percepisce anche mentre parla, si racconta e racconta: «Alla fine troverò la forza e il coraggio di uscire anche il sabato e soprattutto di andare a scuola. Mia madre ha detto che mi accompagnerà lei in auto, anche gli altri giorni. Non so se sarà la soluzione migliore, conosco mio padre e so come è fatto. Quando gli ho detto che di quel matrimonio combinato da lui non se ne parlava, è venuto a casa di mia madre e ha minacciato di morte lei e il mio patrigno. Lui non guarda in faccia nessuno».
Potrebbe anche arrivare a gesti estremi?«Lo avevo già detto durante il primo incontro con la “Gazzetta”: basta andare indietro di qualche tempo, per capire cosa è capitato alle ragazze che come me non volevano assoggettarsi alle regole della religione islamica. Mio padre è un musulmano integralista e tale è rimasto nonostante sia una vita che vive e lavora in Italia. Mi auguro che a poco a poco capisca certe cose, come la libertà di scegliere come vivere. Nel rispetto della religione musulmana, non può impormi scelte che non sono mie, non appartengono alla mia generazione e ad una persona come me che pur essendo figlia di extracomunitari, è nata in Italia, è cresciuta qui, va a scuola in questo paese e si sente italiana a tutti gli effetti. E quindi accetta e rispetta regole, doveri e diritti, come ogni cittadino italiano. Tutto questo dà fastidio a mio padre che evidentemente crede di poter imporre alle sue donne, è stato così anche per mia madre, di mettersi il velo, di non truccarsi e di non indossare gonne corte o jeans. Sono cose che lo accecano e lo riempiono di rabbia». (Fonte: "Gazzetta di Modena", 7/2)

18 commenti:

Mella ha detto...

Botte, minacce, un sequestro di persona, un tentativo, contro la legge italiana, di imporre un matrimonio ... Una sola domanda: perché questo signore è a piede libero? Perché questo signore viene lasciato in condizione di nuocere? Bisogna proprio che prima ci scappi il morto, per poter poi finalmente procedere all'arresto?

esperimento ha detto...

Domande, quelle di Barbara, che temo non avranno mai risposte :(
Speriamo che non finisca male, almeno lei!

kizzy ha detto...

Già, perchè costui non è in carcere per stalking e altro?? Ma che giustizia del menga abbiamo in Italia??

Annamaria ha detto...

Perchè, piuttosto, non lo rispediscono a casa sua. Se dovesse succedere l'irreparabile, come intenderà rispondere la giustizia? Anche perchè lei è una cittadina italiana...

Alessandro ha detto...

Storia triste che solleva tanti interrogativi sulla possibilità dell'effettiva integrazione dei musulmani nella realtà occidentale.

Nonostante tutto, sono abbastanza fiducioso, anche se ci vorrà molto tempo e pazienza, perché il passo che questa gente deve seriamente compiere è assai più lungo di quello di un qualsiasi altro straniero di diversa confessione.

Il problema è proprio l'Islàm in sé: una religione totalmente diversa da qualunque altra. Un'ideologia totalizzante, poco tollerante, ermetica. Un rigido modo di vivere e di essere che, grazie alla peculiare, eterna immutabilità della scrittura coranica - incompatibile con la concezione occidentale/umanistica di uomo come singolo cittadino in grado di godere di diritti e libertà personali inalienabili - è ampiamente soggetta a manipolazione politica.

Se davvero i musulmani vogliono integrarsi nela nostra realtà devono necessariamente riflettere sulle caratteristiche della loro religione: sforzo, ahimè, ancora assai complicato da una generale visione tradizionalistica e conservatrice, certamente figlia del loro disagio sociale, civile culturale ed economico.

Anonimo ha detto...

ma come scusa, è un beduino, bisogna rispettarne la cultura!
(ti dicono tutti i sinistri disponibili)
alche, ti viene voglia di aspettarlo con una spranghetta in mano...
forse, dopo un trattamento del genere, cambierà idea...
primo capo

Anonimo ha detto...

"ancora assai complicato da una generale visione tradizionalistica e conservatrice, certamente figlia del loro disagio sociale, civile culturale ed economico."

per favore, non gli troviamo scuse.
a fare il male ci sono un sacco di giustificazioni.
primo capo

Alessandro ha detto...

Primo capo, non c'è bisogno della spranga. Basta prima far conoscere loro le nostre regole e far loro capire che qui si rispettano SOLO queste. Se non sono in grado di afferrarle, significa che non possono vivere qui. Quindi, li si prende e li si riaccompagna tranquillamente alla frontiera. Punto.

Alessandra ha detto...

Evidentemente anche il padre è cittadino italiano... .

miumiu10 ha detto...

rispondo ad alessandra!!!il fatto che e il babbo possa essere cittadino italiano,non credo che cambi qualcosa!!!e un criminale!...mi dispiace tantissimo per la ragazza anche perche sono tunisina anche io e per mia fortuna ho avuto dei genitori molto intelligenti !!!pero cavoli se suo padre che vive in italia da circa 20 anni e nn si e integrato vuol dire che non ci sono speranze !!!quindi lo devono mandare a casa e perche no toglierli la cittadinanza!!!

Alessandra ha detto...

Miumiu10, benvenuta.

quindi lo devono mandare a casa e perche no toglierli la cittadinanza!!!

Appunto... Magari !

Anonimo ha detto...

noto con piacere che la maggior parte delle "italiane di origine islamica" che passano di qua sembrano molto deteminate a difendere quelle cose tipo la libertà che evidentemente non hanno nei paesi di origine...
primo capo

Anonimo ha detto...

Imagini della Religione di Pace
Attenzione meglio sopra 16 Anni
http://www.youtube.com/user/Dolomitengeist07#p/a/u/0/Tqk0uQHGTLc

Alessandra ha detto...

Grazie Dolomiten.

Vi invito a guardare l'ultimo post: ci tengo! :-)

Mella ha detto...

Non sono però molto sicura che nella nostra legislazione sia previsto un provvedimento come la revoca della cittadinanza: una volta che si è ottenuta, giuridicamente non c'è alcuna differenza rispetto a chi la possiede dalla nascita e di conseguenza non credo proprio che esista la possibilità di espellere la persona in questione, qualunque cosa abbia fatto.

Alessandra ha detto...

Infatti, purtroppo non è possibile.

loris r. ha detto...

ieri il Carlino Modena riportava ulteriori sviluppi della vicenda:ora c'è anche l'accusa di sequestro di persona,ma la ragazza continua a vivere nel terrore perché l'individuo in questione è ancora a piede libero e sembra continui a perseguitarla e minacciarla (lei dice che le ha mostrato delle forbici e delle catene e le ha detto cose tipo che la sfregia con l'acido e altre delicatezze del genere). Ma perché una persona del genere è ancora libero? Aspettano che ci scappi il morto?

Alessandra ha detto...

Grazie, Loris per gli aggiornamenti, per quanto drammatici... .