sabato 16 ottobre 2010

SARAH, TERESA E MARICICA


Teresa Buonocore, uccisa a Napoli meno di un mese fa per aver
denunciato le molestie sessuali subite dalla figlia di 8 anni e di una sua amichetta

Maricica Hahaianu, infermiera rumena appena morta a seguito di un pugno sferratole da un giovane italiano, dopo un violento litigio, alla stazione della metropolitana dell'Anagnina di Roma. Oggi avrebbe compiuto 32 anni. Lascia il marito e un figlio di 3 anni.

25 commenti:

Anonimo ha detto...

tutte uccise da pseudo-uomini...
sarò un razzista, ma quelli che fanno queste cose non gli considero esseri umani.
primo capo

Alessandra ha detto...

Quello che oltretutto mi ha anche lasciato quanto meno perplessa, nel caso di Sarah, è che si sia parlato di fuga volontaria, magari con un ragazzo conosciuto in chat, del fatto che avesse più profili su Facebook, facendola passare come una ragazzina leggera, una che comunque, "se le è successo qualcosa, se l'è cercata..."!!! E'vero che per le indagini bisogna vagliare tutte le piste (quella frase scritta da Sarah "sparisco per 20 giorni, così forse divento famosa), però... .

Alessandra ha detto...

Video del pugno a Maricica:

http://www.youtube.com/watch?v=_01aBxufoJo&sns=fb

Enrico Maria Porro ha detto...

complimenti per il blog e per lo spazio che avete riservato a maricica.

anche sul mio blog ne ho parlato parecchio:

http://www.pazzoperrepubblica.it

Alessandra ha detto...

Grazie, Enrico Maria.
A differenza di quanti hanno strumentalizzato i casi di Sarah Scazzi e ora quello di Maricica in chiave anti-italiana e anti-cristiana, sappiamo bene che una vittima (in particolare una donna vittima, visto il tipo di blog) è una vittima indipendentemente da nazionalità, religione e colore di pelle.
Bisogna però dire che, a quanto pare, neanche Maricica ha avuto un comportamento esemplare, alla domanda a razzista "Ma la fila al paese tuo non la fai?". Ha aspettato Alessio Burtone fuori dal bar, l'ha spintonato, dicendogli "ti spacco la faccia, ti faccio uscire il sangue dagli occhi"... . Che dire d'altro? Maricica riposi in pace e giustizia sia fatta.

barbara ha detto...

Scusa, non ho capito: perché la domanda "Ma la fila al paese tuo non la fai?" sarebbe razzista?

Alessandra ha detto...

Perchè non trovo fosse il caso di tirare in ballo il suo Paese.

barbara ha detto...

E perché tirare in ballo un Paese sarebbe una cosa razzista? E se tu vieni a casa mia e ti accendi una sigaretta e butti la cenere per terra e io ti chiedo se a casa tua sei abituata a buttare la cenere per terra diventa razzismo anche questo? Non stiamo un po' esagerando con questa accusa di razzismo spalata a carrettate?

Alessandra ha detto...

Bah, a me personalmente dà fastidio anche l'espressione "quando sei a casa tua ecc.", ma questo è un altro discorso.
Semplicemente non credo che capiti solo a degli stranieri di rispettare una fila, tutto qua.
Non è che, se vengono spalate accuse di razzismo a carrettate, allora, non si può più dire che un atteggiamento specifico, è razzista o "a sfondo" razzista. Tu come lo definiresti?

Alessandra ha detto...

Se poi vogliamo dire che le accuse di razzismo a carrettate, contribuiscono a loro volta al razzismo, sono d'accordo, ma non mi sembra questo il caso. Ho sottolineato anche il cattivo comportamento di Maricica, tra l'altro.

barbara ha detto...

Scusa se insisto, ma continuo a non capire per quale motivo quella frase sia da considerare razzista. Non capisco in che cosa consista il razzismo di quella frase. Non stiamo parlando di fastidio, non stiamo parlando di buon gusto, non stiamo parlando di opportunità: stiamo parlando di RAZZISMO. Potresti cortesemente spiegarmi in che modo si possa configurare in quella frase il razzismo? Grazie.

ilMaLe ha detto...

A queste aggiungerei Lea Garofalo, la collaboratrice di giustizia uccisa e sciolta nell'acido dal convivente 'ndranghetista.

Alessandra ha detto...

Non stiamo parlando di fastidio, non stiamo parlando di buon gusto, non stiamo parlando di opportunità: stiamo parlando di RAZZISMO.

Lo so, ma come ho detto, non penso fosse il caso di tirare in ballo il Paese di provenienza di Maricica Hahanu. Come se Alessio Burtone presumesse che i cittadini del suo Paese non rispettino le file. Perchè non dovrebbero rispettarle? Forse "razzista" è un po' forte, sinceramente ero incerta anch'io se usarlo o no, ma allora dimmi un altro modo per definire quella domanda. Un fondo di razzismo, per me, c'è.

Alessandra ha detto...

E' vero, Il Male, ci pensavo anch'io: un pensiero anche per lei.
Per tirare un po' le fila del discorso e per tornare all'argomento vero e proprio del blog: CHI MAI si azzarderebbe a giustificare questi omicidi in nome della religione cattolica o della tradizione italiana?!CHI?!

barbara ha detto...

OK, ancora una volta mi arrendo e rinuncio a discutere (mi sta succedendo sempre più spesso, in questo blog...)

Alessandra ha detto...

Barbara, capita di avere dei punti di vista diversi... .

barbara ha detto...

Non è questione di punti di vista diversi: è questione dei tuoi avvitamenti in cui continui a ripetere sempre lo stesso mantra arrampicandoti sugli specchi senza lasciare il minimo spiraglio al dialogo. E' questo che mi costringe ad arrendermi e lasciar perdere.

ilMaLe ha detto...

Cara Alessandra, il mio commento

"Si sa che se ad essere non italiano è la vittima e non il colpevole certi mass media mostrano la cosa in ottica diversa. Il mostro straniero tira sempre di più per certi giornali o tg..."

era riferito a questo post e non a quello precedente. Ho sbagliato a inserirlo nella discussione sbagliata.

Alessandra ha detto...

Cara Barbara, se ripetessi sempre lo stesso mantra, non avrei creato neppure questo blog, che alcuni, in malafede, potrebbero considerare razzista, nonostante tutto. Quelli che ripetono davvero il mantra del razzismo, sono altri.

Alessandra ha detto...

Ok, Il Male.

barbara ha detto...

come volevasi dimostrare.

CloseTheDoor ha detto...

http://ilnuovomondodigalatea.wordpress.com/2010/10/18/garantismo-ma-non-troppo/

Io, in genere, sono garantista. E dunque gioire perché uno viene tradotto in carcere non mi riesce. Neppure se è un tizio che ci finisce perché ha dato un pugno ad una donna e quella, dopo tre giorni di coma, è morta. Ci sono tante cose che potrebbero fungere da attenuanti, per carità, e qua non si è giudici e nemmeno avvocati. Sarà la giustizia penale a stabilire se è colpevole, e di quale reato.

Quindi, quando vengo a sapere che i Carabinieri si sono presentati a casa dell’uomo che, con un pugno, ha molto probabilmente mandato al creatore una sventurata infermiera, incidentalmente romena (quando la vittima è straniera, l’origine è incidentale, si sa: diventa una aggravante solo se lo straniero è il colpevole), non riesco ad abbandonarmi a facili entusiasmi giustizialisti, e cerco invece di tener presente che magari anche il colpevole potrebbe avere qualche circostanza cui appellarsi per alleggerire la sua posizione.

Perché sono garantista, davvero.

Però agli amici che lo applaudono e fanno i cori, ecco, con tutto il garantismo, a quelli un bel calcio in culo lo darei.

Alessandra ha detto...

Sul non riuscire a gioire perchè quel ragazzo è stato arrestato e sul calcio nel culo per gli applausi e i cori degli amici, sono assolutamente d'accordo, Close. Non si può gioire per una cosa del genere nè avere reazioni della peggiore tifoseria!

Vituccio-Francesca ha detto...

Mi permetto solo un intervento per dire che sono daccordo (ancora una volta) con Barbara.

Attenta attenta Alessandra,il tuo blog rimane interessante ma molto lunatico.

Ciao

Vituccio

Alessandra ha detto...

Vituccio, tu e Francesca potete "permettervi" tutti gli interventi che volete, visto che ho anch'io un blog e c'è la possibilità di fare commenti. Se non garantisco la libertà d'espressione, in effetti tanto vale che lo chiuda (davvero).
Sapevo, onestamente, che definire "razzista" la domanda del ragazzo, avrebbe suscitato reazioni e... quella di Barbara in primis. Ormai "la conosco": me l'aspettavo (come me l'aspettavo altre volte in cui ha reagito, in realtà)!!!
Altrettanto onestamente ammetto che si tratta di una domanda che potrebbero fare o pensare TUTTI, però... a me per prima, è capitato di essere maleducata e di non rispettare una fila "nel mio Paese/casa mia"! Non è di certo razzista "tirare in ballo un Paese", ma per certe cose, davvero, tutto il mondo è paese.
"Razzista" è un termine forte (tra l'altro le "razze" esistono solo per gli animali), ma non sapevo come altro definirla.
Ha ragione Barbara e ho sbagliato io a dire che "è questione di punti di vista diversi": infatti questi non dovrebbero essere ammessi, quando si parla di razzismo.