NOVI. «La famiglia di Ahmad Kahn Butt viveva quotidianamente nella violenza, tanto è vero che in molti sapevano di questi disagi e della paura delle due donne per le reazioni violente del capofamiglia». E' quanto afferma il consigliere comunale Pdl di Novi Tania Andreoli, chiedendo «dove siano finiti i servizi sociali». Per Andreoli, anche l'amministrazione sapeva della situazione di disagio: «Lo testimonia il fatto che l'appartamento della famiglia di Ahmad Khan Butt era stato in passato di proprietà comunale e già a suo tempo era stato considerato inadeguato, non adatto ad essere abitato». Per questo il consigliere chiede che «l'integrazione passi anche per politiche abitative che forniscano alloggi adeguati». «Un altro aspetto importante - conclude Andreoli - riguarda il fatto che era noto a molti che il garage era una moschea abusiva. Se si passava negli orari di culto si vedevano le scarpe degli islamici lasciate fuori, secondo l'usanza». (Fonte: http://www.gazzettadimodena.geolocal.it/ , 6/10)
martedì 12 ottobre 2010
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