Un documento dei radicali in difesa di Rebiya Kadeer, dissidente dello Xinjiang.
Ma siamo sicuri, come dicono le autorità di Pechino, che la popolazione degli Uiguri sia composta per lo più di terroristi islamici e loro simpatizzanti e fiancheggiatori? Tutta gente degna di incontrare sulla propria strada la leggendaria repressione alla cinese? Le cose non stanno affatto così. Ad esempio pochi sanno che gran parte degli Uiguri si riconosce oggi nella lotta nonviolenta e “radicale”, nel senso pannelliano, di Rediya Kadeer, che della propria etnia è una delle più rappresentative esponenti. Una specie di Aung San Suu Ki dello Xinjiang. Rebiya Kadeer oggi ha 51 anni ed è considerata una importante donna d’affari uigura e una poco amata (dai cinesi) attivista politica della regione nordoccidentale del Xinjiang della Repubblica Popolare Cinese.
Nel 1999 era stata processata ed imprigionata dalle autorità cinesi con l’accusa di aver rivelato segreti di Stato e questo solo per aver inviato alcuni ritagli di giornale al marito Sidik Rouzi, espatriato negli Stati Uniti. Kadeer fu fermata nell’agosto 1999 poco prima di incontrare una delegazione statunitense incaricata di investigare sulla situazione nel Xinjiang. Fu accusata di essere in possesso di una lista di 10 persone sospettate di essere coinvolte in attività separatiste.
Il 14 marzo 2005 Kadeer fu rilasciata, ufficialmente per motivi di salute, e affidata alla custodia degli americani. Gli Usa avevano fatto pressioni per il suo rilascio, che avvenne in vista della visita del Segretario di Stato Condoleezza Rice. Così il 17 marzo, Kadeer volò negli Usa e si riunì alla sua famiglia a Washington. Però, con le Olimpiadi alle porte, l’intero dossier della Kadeer e del marito potrebbe riaprirsi. (Fonte: "L'Opinione")
Rompo già la "promessa" di riprendere a settembre, perchè ho trovato questo bell'articolo. In occasione dell'apertura dei discussi e contestati Giochi Olimpici di Pechino (perchè naturalmente nulla di "olimpico" hanno le violazioni dei diritti umani perpetrate dalla Repubblica Popolare Cinese contro il Tibet, il Myanmar e all'interno della stessa Cina), mi sembra doveroso parlare di questa Aung San Suu Ki uigura.
Il 5 giugno 2007, durante una conferenza sulla democrazia e sicurezza tenutasi a Praga, Rebiya Kadeer ha incontrato in forma privata il presidente George W. Bush e il 17 settembre 2007 il Congresso Usa ha votato una risoluzione che chiede al governo cinese di rilasciare i figli di Rebiya Kadeer e il cittadino canadese Huseyin Celil nonchè di modificare la sua politica repressiva contro il popolo uiguro. La donna, nel 2006, fu persino proposta come premio Nobel per la pace. Inutile dire che ha la tessera del Partito Radicale Transnazionale e che i radicali si sono sempre occupati del suo caso.
In particolare il 14 marzo 2008 hanno pubblicato un appello in suo favore di tutti quei parlamentari italiani ed europei (decine e decine) che si riconoscono con gli Uiguri, almeno con quelli di loro che hanno adottato il metodo nonviolento di lotta. Il documento terminava con allusioni agli allora di là da venire Giochi Olimpici. Concetti che in questi giorni imbarazzano non poco le autorità di Pechino: “…anche per cogliere l’occasione di tregua offerta dalle Olimpiadi e considerando che la difesa dei diritti umani e politici previsti dalla Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo costituisce la più radicale arma contro ogni forma di aberrazione terroristica, invitiamo caldamente le attuali autorità cinesi ad abbandonare la criminalizzazione di un intero popolo e a realizzare un effettivo rispetto del Patto sui Diritti Civili e Politici per gli stessi cittadini della Cina e per tutti i popoli attualmente in essa organizzati”.
venerdì 8 agosto 2008
ISLAM CINESE, LA RESISTENZA PACIFICA
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5 commenti:
Forse per essere sicuri di qualcosa bisogna andare lì di persona e incontrare diverse persone, vedere con i propri occhi, ecc. ecc.
Beh, lei sarà anche pacifica, ma ho anche sentito di bombe e di decine di morti ...
Pacifica??????????????????
L'islam non sa neanche cosa significhi quella parola.
Stefano.
Buone vacanze :)
Eccomi qua. Scusate l'assenza, ma sono occupatissima... tra una vacanza e l'altra! :-)
Bentornata esperimento!
E' vero, Barbara, anche di recente.
Però è un bene sottolineare che ci sono anche le mosche bianche.
Stefano, sono convinta che siano le persone a fare l'islam.
Grazie fuoridalghetto, anche a te!
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