domenica 24 agosto 2008

ARABIA SAUDITA, ATTIVISTI E TEOLOGI SFIDANO LE TRADIZIONI/3

La ribellione di una madre per la figlia nell'età dei giochi.

Lui ha 70 anni e, secondo il giornale saudita Al Madina, è sordo e soffre di "menomazioni psichiche". Lei ne ha 10, frequenta la quarta elementare e vive con il padre (la mamma è stata ripudiata). Sono stati dichiarati marito e moglie a luglio, nella provincia di Assir, in Arabia Saudita. Il matrimonio è stato voluto dal padre della bambina. La madre lo ha denunciato alla stampa.
Quello della "bambina di Assir" è il più recente di una serie di casi di matrimoni di bambine di 8, 10, 11 anni rivelati e criticati negli ultimi mesi dai media, attivisti e teologi sauditi. Nel Regno di applica la sharia, la legge islamica. Non è prevista un'età minima per il matrimonio. Esistono però diverse interpretazioni dei testi coranici e della sunna, da cui derivano opinioni diverse anche sulla validità dei matrimoni di minori. La bambina di Assir non aveva acconsentito al matrimonio. Secondo molti ulema (teologi e autorità religiose), il suo consenso è necessario (e alcuni dichiarano pure che "una bambina nell'età dei giochi" non può capire il matrimonio e acconsentirvi). Ma non tutti i ma'dhun (i funzionari che presiedono al matrimonio) lo richiedono.
Dopo la denuncia, la polizia ha fatto irruzione in un locale del villaggio di Ben Shuhail, dove il padre della sposa si era incontrato col tutore dello sposo, ma i due avevano già firmato il contratto davanti al ma'dhun.
Il 5 agosto il padre è stato condotto davanti a un tribunale religioso. Contro di lui ha testimoniato la madre, affiancata dal fratello, nominato tutore della piccola. "Bisogna proteggere le minorenni - ha detto lui -. Il padre è recidivo: questo è il terzo caso di matrimonio combinato per altrettante figlie con uomini in età avanzata. Una è stata ripudiata d'ufficio dal giudice dell'alta corte di Riad. La seconda è scappata con la madre per chiedere asilo alla Casa della protezione sociale".

Il padre avrebbe ottenuto ricche doti dai mariti delle figlie, secondo i parenti della moglie: nell'ultimo caso, 100 o 170 mila rial (parte dei quali non registrati nel contratto e usati per comprare un'auto).
Il processo riprenderà il 10 settembre. Il vicepresidente dell'Ordine degli avvocati Hady Bin Ali Alyami si dice convinto che, come accaduto in casi precedenti, il matrimonio di Assir verrà annullato. Ma non sempre accade.
L'anno scorso, ad esempio, una ragazza di 15 anni è stata data in moglie dal padre, ad un altro prigioniero nel braccio della morte del carcere di Taif. Nessuno si è opposto. Si incontrano in una cella due volte al mese. E'rimasta incinta.
Non ci sono statistiche sulle spose bambine in Arabia Saudita. "Ci sono migliaia di matrimoni di adolescenti - dice al Corriere Mohammad Al Abbas, funzionario dell'Ente governativo dei diritti umani -. Al di sotto dei 10 anni è più raro, comunque spesso non lo veniamo a sapere. L'Ente esiste da 2 anni, abbiamo ricevuto 15 richieste di intervento. La gente non si lamenta". E se lo fa? "Scriviamo al governatore, ai ministri, ai funzionari, a volte anche al re, ma non abbiamo il potere di imporre nulla alle famiglie".
In seguito agli scandali, il ministero della Giustizia ha chiesto a enti scientifici e religiosi di redigere una bozza di legge che introdurrebbe l'età minima di 14 anni per il matrimonio. Ma la società è pronta? "Noi seguiamo il modello del Profeta Maometto. Prese Aisha in moglie quando aveva 6 anni, ma fece sesso con lei solo a 9 anni", ha detto il ma'dhun Ahmed Al Muabi alla tv Lbc. "Un contratto matrimoniale si può fare anche per una bambina di un anno - ha aggiunto -. Con il consenso del tutore". L'età per il sesso, invece, "cambia secondo ambiente e tradizioni...". Lui sostiene che gli uomini non sono tutti "lupi feroci" e possono aspettare che la moglie raggiunga la pubertà prima del sesso. Ma, chiedono gli attivisti: chi lo assicura? L'opinionista di Al Madina Fadia Bukhary chiede un'età minima di 18 anni: "Questi matrimoni avevano senso quando gli sposi vivevano in una famiglia allargata. Nella famiglia autonoma, si trovano davanti a responsabilità materiali e psicologiche che non sanno affrontare". Lo dimostra il tasso di divorzi in Arabia passato dal 25 al 60% negli ultimi 20 anni.
"La nostra è una società tribale, ci vuole tempo per cambiare - dice però Al Abbas -. Anche nelle città, dove la gente ha bei vestiti, case, auto e la laurea, sul matrimonio la pensano come una volta. E non lasceranno che sia la figlia a scegliere".

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