sabato 13 marzo 2010

" L'INGANNO - VITTIME DEL MULTICULTURALISMO", DI SOUAD SBAI


La deputata Souad Sbai presenta il suo ultimo libro: storie di maltrattamenti e violenze sulle donne che nascono dal vuoto su cui ha attecchito il lato peggiore dell’Islam “L’Inganno – Vittime del multiculturalismo” (editore Cantagalli) è il titolo del libro della coraggiosa deputata del Pdl Souad Sbai, marocchina di nascita, italiana di adozione, che affronta il tema cruciale dell’integrazione e del cosiddetto “multiculturalismo”, cioè la formula di comodo di integrazione per gli immigrati.
In un’Italia sempre più popolata da cittadini stranieri delle più diverse provenienze, il processo di integrazione apre una stagione di cambiamenti che la politica sinora non ha saputo, potuto e voluto decifrare, governare e indirizzare. Di questo e di molto altro si è parlato durante la presentazione del libro avvenuta ieri (martedì 9 marzo alle 9.30, ndr) a palazzo Marini, sede distaccata della Camera dei Deputati. Ad oggi l’Europa sta facendo i conti con un modello di integrazione che ha dimostrato solo fallimenti e tragedie: si va dalle spose bambine alle donne picchiate in casa in nome dell’Islam, ai matrimoni combinati e alla poligamia che maschera la prostituzione casalinga. Sappiamo già tutto.
Come sappiamo (a differenza di tanti altri che vanno in tv a pontificare sul nulla) che queste cose non le ha inventate l’Islam, anzi quello delle origini le ha combattute ferocemente. Erano infatti usi tribali, arabi, berberi, persiani o di popolazioni vicine, che sono rimaste tenacemente dentro il monoteismo islamico che per sopravvivere le ha dovute sopportare. Come ha dovuto sopportare l’idolatria verso la pietra nera che c’era anche nell’epoca della cosiddetta “jahilia”, così come il cattolicesimo ha dovuto sopportare il culto dei tanti finti santi e patroni che in pratica si sono sovrapposti ai “lari e penati” di città e paesi d’Italia e di altri posti d’Europa.
E’ un po’ anche il discorso del “cuius regio eius religio” che ci trasciniamo dall’epoca del politeismo. Detto ciò oggi gli imam “fai da te” e i predicatori di odio che infestano la Penisola e l’Europa spacciano queste credenze politeistiche e tribali che sono rimaste innestate nel corpo dell’islam adesso ce le rivende come“ salafismo”, cioè attaccamento alle vere e pure tradizioni islamiche. Nulla di più falso. L’Islam all’inizio neanche aveva il “velo”, che infatti è stato portato come uso dei bizantini dopo il loro annientamento militare da parte degli arabi della conquista. E in questo spazio di fraintendimento, spesso incoraggiato anche dalla paura dell’altro con cui si è reagito all’ondata migratoria, ha trovato posto nel mondo il fanatismo islamico, il terrorismo e quant’altro. Compresa la percezione distorta degli occidentali del tutto.
E l’approccio è stato orientato ad una pericolosa forma di laissez faire che ha prodotto non un’integrazione, ma una marginalizzazione pericolosa che rischia di minare la coesione sociale e la tenuta di diverse società. Si è chiamato ciò “multiculturalismo”, sebbene il termine sia ambiguo e presenti anche connotazioni da “unsuria”, o razzismo, che dir si voglia. Questo atteggiamento, ben descritto nel libro della Sbai, legittima di fatto il primato del raggruppamento umano rispetto alla dignità dell’individuo, si fonda sul presupposto che non esiste un diritto naturale finalizzato a determinare principi basilari validi per tutti e per sempre. Ogni cultura, perciò, giustificherebbe i propri usi e costumi all’interno di se stessa. Con la logica conseguenza che bisognerebbe permettere anche ai cannibali di vivere da tali.
Come si diceva prima, il problema dell’Islam e della evoluzione dei paesi arabo islamici è un problema di regressione alla tribù. Un ritorno paradossale alla “jahilia”, al problema dell’ignoranza che l’Islam aveva infranto, insieme ai patti di sangue e al prezzo del sangue.
Questo però oggi nessuno a livello religioso (non di certo i sauditi che usano la tattica di affamare le moschee, anche all’estero, in Europa o Italia, che vanno in direzione del dialogo interreligioso) lo dice.
Si sono create così le premesse per un dialogo tra sordi: da una parte “daje all’infedele” e dall’altra “mamma li turchi”. O “li islamici”. I casi delle donne islamiche maltrattate, che sono quelli trattati nel libro della Sbai e che ormai conosciamo tutti benissimo, almeno da quello di Hina Salem in poi, sono parte di un preoccupante e più ampio “contesto di miopia, di vuoto culturale, dentro i quali attecchisce il lato deteriore dell’Islam divenuto, purtroppo, orfano noncurante della grande tradizione culturale e della vocazione umanistica della quale si fecero interpreti filosofi del calibro di Averroè”.
Il problema della percezione politically correct oggi consegna l’Islam al paradosso che la gente lo creda la religione di Bin Laden invece di quella di Avicenna, di “Averroe” cioè coloro che “il gran commento” ( si intende di Aristotele) fecero. Ricordate il canto secondo della Divina Commedia? (Fonte: Arabiyya )


E sempre a proposito di Souad Sbai e non solo: Un albo per gli Imam, basta predicatori fai-da-te Leggi tutto... , Immigrati, Sbai (Pdl): Scandalosa sentenza Cassazione va rivista Leggi tutto... , Il burqa va contro le democrazie occidentali. Perchè la Ue lo difende?Commenti di Fiamma Nirenstein, Souad Sbai e Il padre della ragazza musulmana vittima di stalking a Modena dev'essere subito espulso http://www.pdlmodena.com/2010/03/enrico-aimi-e-lon-souad-sbai-pdl-il.html .

9 commenti:

Annamaria ha detto...

Quasi, quasi me lo autoregalo per qualche ricorrenza...si, si...

Alessandra ha detto...

Post a beneficio soprattutto di quelli che non la considerano una "vera musulmana".

Annamaria ha detto...

...cioè la stragrande maggioranza...

:-(

Anonimo ha detto...

non ho capito il titolo del libro?? me lo sbiegati per favore, grazie

Alessandra ha detto...

Io credo invece che l'abbia capito benissimo. Un falso rispetto per le culture e religioni "altre", in primis quella musulmana, ci fa accettare cose inaccettabili (a cominciare dal burqa). Ci fa dire "è la loro cultura, sono contenti così", ma questo è razzismo. Quello stesso razzismo e quell'intolleranza religiosa che ci fa immaginare che i BAMBINI musulmani si offendano per un presepe o un crocifisso in classe, mentre la stragrande maggioranza dei musulmani non ce lo chiede. Facciamo tutto da soli per paura degli estremisti e poi sono i musulmani perbene che ci vanno di mezzo. E si crea islamofobia, si crea odio.
Per il resto, leggiamoci il libro.

nadia ha detto...

in tanto il burka non esiste nel corano, è una tradizione afgana e pakistana, dunque non confondete. Poi bambini che si offendono per un presepe, è nuovo per me. Poi la storia del crocefisso è stata l'iniziativa di quel cretino d'italiano che se era convertito dalla mano dei estremisti e non dai musulmani, non uso moderati, perchè non esiste islam moderato, è uno e basta, e chi lo manipola non è musulmano. Da quasi trent'anni che sono in Europa mai sentito storie del genere. I miei figli sono andate in scuole in italia ed in altri paese UE, e nessuno se è mai lamentato, ed iniziativa di quei italiani che non praticano la religione cristiana. Dunque cerchiamo di chiarire i fatti

Alessandra ha detto...

Cara Nadia, se leggi bene ciò ho scritto, creare confusione è proprio ciò che non voglio fare. Non voglio neppure che musulmani perbene ci vadano di mezzo per la cretineria di certi italiani che in nome di un falso rispetto per le culture altrui, negano la propria, facendo un favore agli estremisti islamici. E so perfettamente che il burqa è una tradizione afghana (purtroppo il termine è entrato nel nostro gergo anche parlare di burqa è tecnicamente sbagliato)
So che di islam ce n'è uno solo, non preoccuparti, ma le persone non sono ad immagine e somiglianza dell'islam ed è giusto così. Dici che i musulmani moderati strumentalizzano l'islam perchè non c'è un islam moderato... e gli estremisti cosa fanno?

Anonimo ha detto...

Ma come fa una come Souad Sbai che non sa parlare bene l'Italiano che non ha nessuna istruzione accademica o universitaria che non è al corrente di come funziona il protocollo politico e amministrativo a scrivere un libro ??? Souad Sbai non potrà mai rappresentare una comunità che non l'ha mai eletta , cari Italiani indagate sulla vita di questa signora bugiarda e ipocrita e vi rendete conto da soli !!!

Alessandra ha detto...

Souad Sbai è laureata in Lettere e Filosofia e ha fatto un dottorato in Diritto Comparato tra il nostro e quello dei Paesi del Maghreb... diritto islamico, hai presente?
Gli italiani l'hanno eletta, punto. Non siamo tutti fessi, sai? E nemmeno lo sono i marocchini e i musulmani che la stimano.
Leggiti il libro, poi mi sai dire.