lunedì 29 marzo 2010

FORTE TESTIMONIANZA DI UNA RAGAZZA IRANIANA SUL VELO E L' ISLAM

14 commenti:

Mella ha detto...

...

Anonimo ha detto...

sciocchezzuole... cosa vuoi che sia una donna violentata e sfregiata per sempre... pensa alla bellezza del korrano, piuttosto!
primo capo

Anonimo ha detto...

Gentile redazione,

vi comunico che il 6 maggio esce il primo libro sulla moda islamica, si chiama "I love Islam, è scritto da Patrizia Finucci Gallo ed esce per Newton Compton editori. Si può diventare fan del libro su Facebook cercando I love Islam di Patrizia Finucci Gallo. Vi lascio la quarta di copertina.

Grazie e a presto

Stefania Mioli
Cosa succede quando la tua migliore amica sposa un musulmano e non partecipa più al consueto aperitivo del giovedì? Le altre amiche, tutte single e con una ricca vita sociale, la immaginano chiusa in casa, sottomessa, infelice e con un velo nero sui capelli. Ma scopriranno che la realtà molto diversa: Rita è contenta e la sua nuova posizione l'ha resa più serena. Così fra cerette al miele, rossetti fatti in casa a base di succo di lamponi, abiti fashion islamicamente corretti, giochi di seduzione e corteggiamenti al profumo di gelsomino, le ragazze conosceranno il volto più intrigante del mondo islamico. Attraverso lo sguardo della protagonista e delle quattro amiche entreremo nell'Islam "so chic": quello delle paillette e del rigore, delle rivoluzioni con le unghie laccate, delle proibizioni di alcolici e della vodka nascosta in borsetta, della verginità richiesta alle spose e della ricostruzione ufficiosa del "sigillo d'oro". Scopriremo come l'Islam rivoluziona l'Occidente, conquista consensi e lancia nuove mode.

Mella ha detto...

Ecco, già una roba del genere da sola mi farebbe vomitare; trovarla poi fra i commenti a questo post, fa vomitare al quadrato. E solo per rispetto alla titolare del blog non scrivo dove vi potete infilare le vostre paillettes e il vostro imene rifatto.

Vituccio-Francesca ha detto...

Perché non si mettono le paillette e nascondono la vodka nella borsetta in Arabia saudita?

Il volto più intigrante dell'islam?

Chiediamolo alla ragazza del video.

Alessandra ha detto...

Tra le "mille e una donna" c'è anche anche Patrizia Finucci Gallo, di cui per altro non ho mai sentito nominare. Contenta lei, contenti tutti.
Comunque mi sia consentito di trovare maliziosamente interessante che la presentazione del suo libro venga fatta proprio a commento di questo post (commento che non è un commento AL POST, per altro !).

Mella ha detto...

Maliziosamente interessante accostare pailletes a stupri e sevizie? Maliziosamente interessante accostare moda e vodka a negazione della libertà e annientamento della dignità femminile? Maliziosamente interessante pisciare sulla tragedia di un essere umano, anzi, di milioni di esseri umani? Io lo trovo osceno, immondo, disumano, indegno di chiunque aspiri ad appartenere alla specie umana.

Alessandra ha detto...

Ho preferito l'ironia: non credo che chi ha fatto quel commento, commenterà ancora (se lo fa, prego come minimo di farne uno attinente e pertinente al post !!!).
Per quanto riguarda il post credo che poche donne quanto un'iraniana, abbiano voce in capitolo in tema di velo e costumi islamici.

Anonimo ha detto...

spinto da un'indegna curiosità, sono andato a cercare in rete le tracce della madama Patrizia Finucci Gallo...
viene fuori che è scrittrice, di bologna, ed è candidatata al Consiglio Regionale dell'Emilia Romagna, nelle liste di Sinistra e Libertà per i Verdi per la Pace....
in parole misere, nei confronti dell'islam è una "utile idiota".
primo capo

Anonimo ha detto...

incredibile!
rai24 fa un reportage sul velo:
http://www.youtube.com/watch?v=kuO6jrON1n0
ma pensa te!
primo capo

Alessandra ha detto...

Grazie, Capo, l'ho postato tempo fa.

Anonimo ha detto...

Buonasera agli utenti di questo blog,

Stefania è una mia amica e ha solo cercato di fare pubblicità al libro, per farmi un piacere. Capisco che il titolo e la quarta di copertina possano creare reazioni di questo tipo. I love Islam è stato scritto invece per raccontare proprio quell'Islam fatto di donne che lottano ogni giorno con il loro piccolo quotidiano. E sono le ragazze iraniane, che lasciando scivolare il velo per protestare, le donne afghane che si tingevano le unghie dei piedi rendendoli "disubbedienti" contro l'oppressione dei talebani, le donne algerine che nonostante gli avvertimenti degli integralisti continuavano a girare con le unghie laccate e il viso truccato. Oggi l'Islam è fatto di questa gente, che lotta ogni singolo istante per il diritto ad una vita normale e lo fa attraverso la musica, lo sport, l'abbigliamento. il cinema, i libri. Nel libro c'è l'intervista a Shirin Neshat, ad Antonia Shoraka (ricordate? quella che hanno picchiato durante la manifestazione per le ultime elezioni in Iran), c'è Amina Wadud (prima donna imam), c'é Margot Badran (storica femminista) c'è Faezeh Hashemi Rafsanjani (prima donna a parlare di emancipazione femminile attraverso lo sport e presidente della federazione islamica delle donne dello sport). Insomma, ho preso già troppo spazio. Era solo per dire che c'è anche un Islam che merita di essere raccontato.

Grazie a tutti voi e scusate l'intromissione. Patrizia Finucci Gallo.

Ps: Candidata con i verdi, ma a titolo personale e per tstimonianza. Non ho tessere, solo preferisco respirare.

Alessandra ha detto...

D'accordo, Patrizia, la ringrazio e sono contenta che sia intervenuta.

Anonimo ha detto...

Ringrazio lei Alessandra per avermi ospitata, il vostro blog è autorevole ed è stato per me di grande aiuto sui temi che ho trattato.

Patrizia Finucci Gallo