giovedì 23 settembre 2010

ESPONENTE RELIGIOSO SAUDITA: "SI' ALLA RIMOZIONE DEL BURQA NEI PAESI IN CUI E' VIETATO"


Le donne saudite possono scoprire il volto in quei paesi nei quali è vietato indossare il velo islamico: lo ha stabilito Aedh al-Garni, noto esponente religioso saudita, in una fatwa pubblicata dal quotidiano arabo Al Hayat.
Il leader musulmano ha risposto alla richiesta di una donna saudita residente in Francia, paese dove è in corso la valutazione di una legge che vieti di indossare niqab e burqa (che coprono interamente il viso) nei luoghi pubblici (come sappiamo, il divieto è stato approvato, ndr). Provvedimenti analoghi stanno per essere presi in Spagne e in Olanda.
I divieti in Europa- Il Parlamento spagnolo ha respinto il 21 luglio una proposta avanzata dall'opposizione che chiedeva al governo di presentare un progetto di legge per la proibizione del velo islamico integrale (burqa e niqba) negli spazi pubblici. Hanno votato contro 183 deputati, 162 si sono pronunciati a favore, due si sono astenuti. La proposta, che era stata avanzata dal Partito popolare (Pp), sostenendo che si trattava di una misura a favore dei diritti delle donne, non è stata appoggiata dai socialisti (Psoe) al potere.
In Spagna, tuttavia, Barcellona e altre città catalane - fra cui Leida, che è stata la prima - hanno già vietato burga e niqba negli edifici pubblici come uffici municipali e ospedali.
In Francia, il 13 luglio, all'assemblea nazionale i deputati dell'Ump, partito di maggioranza, e i centristi di Nouveau Centre, hanno approvato con 355 sì e un no il progetto di legge che vieta di indossare anche per strada e nelle piazze indumenti che coprono il volto. Le musulmane che vivono nel paese non potranno più usare il velo islamico integrale in pubblico, pena una multa di 150 euro e l'obbligo di frequentare corsi di educazione civica. Padri, mariti e fratelli che obbligano una donna a indossare burqa e niqab rischiano un anno di carcere e una multa di 30mila euro. Pene raddoppiate se chi è costretta è minorenne.
In Belgio, l'aprile scorso, il parlamento ha approvato il bando del velo integrale. Il testo prevede una multa da 15 a 25 euro, cui potrà essere aggiunta la pena del carcere fino a sette giorni, per «chi si presenterà in uno spazio pubblico con il volto coperto, del tutto o in parte, in modo tale da impedirne l'identificazione». Le donne musulmane non potranno indossare né burqa né niqab per le strade, nei parchi, in ospedali e scuole, sugli autobus e in tutti i luoghi pubblici, compresi gli alberghi. (http://www.ilsole24ore.com/ , 24/7)

19 commenti:

Il Jester ha detto...

Ottimo blog! Complimenti! Ho trovato molte cose interessanti. Ti chiedo di fare visita la mio... ;)
Ho scritto un interessante articolo sull'insegnamento del predicatore islamico egiziano su come devono essere picchiate le donne che disubbidiscono al proprio uomo...

Anonimo ha detto...

o.t.
credo che ti possa interessare:
http://www.israelnationalnews.com/News/News.aspx/139738
primo capo

Alessandra ha detto...

Sì, grazie. L'avevo già visto.

Dolcelei ha detto...

Mi semprea un passo avanti..speriamo sia condiviso anche da altri paesi arabi. Buona domenica a te ^_^

Alessandra ha detto...

Il fatto è che nell'islam ogni "religioso" dice la sua. Comunque secondo me è già qualcosa, soprattutto visto che siamo in Arabia Saudita. Ricambio! :-)

barbara ha detto...

Il fatto che un religioso dia il permesso di togliere il burqa, ossia che le donne possano toglierlo solo perché un pincopallino (MASCHIO) qualsiasi ha deciso che lo possono fare, è una palata di terra in più sulla tomba della libertà individuale. Possibile che nessuno - e parlo soprattutto alle donne - si renda conto della mostruosità di una cosa del genere? Possibile che siate pronte a fare le moine a chi dopo avervi pestate di santa ragione vi regala uno zuccherino? Possibile che vi siate messe tutte quante la dignità sotto i piedi? Lasciate che ve lo dica: sono semplicemente inorridita. Da voi, non dall'islam. Inorridita e furibonda, e sempre più convinta che per il genere umano ormai non c'è più speranza.

Alessandra ha detto...

Ed è stata appunto una donna saudita residente in Francia, a chiedergli come avrebbe dovuto "comportarsi", se portare un indumento degradante e che non è imposto neanche dall'islam. Pensa se le avesse detto di portare il niqab! Mi piacerebbe che qualche donna musulmana commentasse questo post e reagisse.

barbara ha detto...

Se le avesse detto di portare il niqab non avrebbe fatto nessunissisma differenza: se un uomo mi vieta di vestirmi in un certo modo lo mando affanculo e se me lo permette lo mando affanculo uguale, perché in entrambi i casi sta tentando di interferire con le mie libertà fondamentali. E se è stata lei a chiederglielo di propria iniziativa è una stronza al cubo, se suo marito la bastona lo applaudo, guarda, perché se lo merita proprio.

Alessandra ha detto...

in entrambi i casi sta tentando di interferire con le mie libertà fondamentali

Certo che sì. Comunque ho deciso lo stesso di usarlo per la causa, visto che esistono i fanatici musulmani e purtroppo qualche fanatica, magari convertita (come la maggior parte di quelle che portavano il niqab in Francia e forse anche in Italia).

Alessandra ha detto...

Anche a beneficio di quelli che "a casa loro si vestono come vogliono" (anche se magari, a casa loro. non si vestivano nè si sarebbero mai sognate di vestire in quel modo) "ma qui si devono adeguare alle nostre leggi"-
Per dirla alla musulmana: qui siamo nel "Dar al-harb", non più nel "Dar al- islam".

Pasquale Rossi ha detto...

Ottima notizia.
Un barlume di civiltà che viene dalla cattedrale dell'inciviltà

Francesco ha detto...

Queste notizie mi fanno capire sempre più come la strada da percorrere sia lunga ed irta di ostacoli, in quanto queste società sono caratterizzate da un insormontabile muro dove la libera scelta individuale e sopratutto quello della donna è oltre tale muro.
Noi, come occidentali potremmo lanciare un seme di speranza, imponendo ai musulmani e sopratutto alle donne presenti in Europa quella reciprocità che alimenterebbe il rispetto verso una società, una cultura ed un genere sessuale diverso.

Alessandra ha detto...

Benvenuti, ragazzi.
Comunque credo che questa reciprocità vada imposta in generale soprattutto agli uomini, che alle donne.

Anonimo ha detto...

Sono assolutamente d'accordo con barbara.
eudora

Alessandra ha detto...

Ma anch'io, però non è questione di fare delle moine a chi ci dà uno zuccherino, almeno non da parte mia. Solo che mi aspetterei di peggio da un pincopalino MASCHIO, religioso saudita, che oltretutto... è a distanza di sicurezza dalla donna in questione, piuttosto che un marito che la mena (posto che le fatwa possono essere lanciate anche "da lontano"). A uno sheilh, imam o chi per lui, magari dà retta anche il marito.
Alla signora, ovviamente, non avrebbe dovuto passare neanche dall'anticamera del cervello, di chiedere al tizio se andasse bene togliersi il niqab, anche perchè è residente in Francia e quindi deve seguire la legge francese e comunque la risposta ideale che l'esimio avrebbe potuto darle è: "Ma sono domande da fare? Non ce la fa a ragionare con la sua testa?!". Temo che in generale sia chiedere troppo a un religioso musulmano.

abe ha detto...

barbara . secondo me tu vuoi k tt la pensano come te . se nn sono pinkipalini o stronze . gia secondo me parte con il piedi sbagliato . la liberta d,esprimersi deve exere garantita tt . penso ?

Alessandra ha detto...

Abe, vorrei che una donna (o anche un uomo), musulmana, intervenisse e dicesse ciò che ha detto Barbara.

barbara ha detto...

Abe: potresti cortesemente scrivere in italiano? Così magari poi posso anche risponderti. Grazie.

loris r. ha detto...

è semplicemente un'inquietante mancanza di volontà.
Si tratta di avere zero iniziativa, una volontà ridotta a zero che delega il pensiero a sedicenti”esperti”, anche se la loro istruzione e saggezza resta comunque da vedere:si parte dal piccolo, sperando solo che il dotto in questione sia di cuore, altrimenti succedono poi i fatti, dal “come ti devi vestire per non finire all'inferno”, al “picchia tua moglie perché c'è scritto nella sura 4” fino al “mettiti una bomba addosso e fatti saltare”.